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Six handed, Minieri fuori in bluff. “Swissy” ci prova
LAS VEGAS – Sarà l’ultimo braccialetto Wsop ad essere assegnato prima di “The Big One”, il Main Event che inizierà venerdì. Forse per questo Phil Hellmuth, che finora in queste World Series non è che abbia proprio fatto sfracelli, in questo 5.000$ six handed iniziato oggi ci teneva tanto a far bene.La strada di Pokerbrat verso il dodicesimo braccialetto non sarà però delle più agevoli: davanti a lui, che ha chiuso il day1 con neanche 40.000 gettoni quando l’average è a 80.000, ci sono ancora 173 rivali agguerritissimi.Tra questi tre italiani: innanzitutto Claudio “Swissy” Rinaldi, il più affermato, arrivato a imbustare solo 48.200 chip dopo aver perso due colpi incredibili nell’ultima ora di gioco con in mano due re in un caso, scoppiati da un avversario a caccia del colore e che ha invece trovato la scala runner runner, e coppia di donne nell’altro, battuta da un corto che era andato all in al flop con bottom pair trovando poi la doppia coppia al river.
E poi Davide “ilverobam” Hassan, quello con lo stack più consistente, comunque sceso pesantemente nel chip count a soli 65.000 punti dopo aver perso un colpo da favorito contro il pro’ Phil Laak, che con A-7 ha trovato il sette per battere l’asso-re dell’azzurro. E infine Riccardo Pizzuto, il più corto, che ha chiuso a 18.200 punti perdendo un grosso piatto Q-Q contro A-A e niente aiuti dal flop.
NIENTE SUPERNOVA NEI CIELI DEL NEVADA
Nulla da fare invece per Dario Minieri, fuori nel day1 anche in uno degli eventi che più parevano adattarsi a lui in queste Wsop, quel six-handed che in passato lo ha visto vincere un braccialetto. Per lui, dopo un avvio promettente, fatale un bluff clamoroso con 83, “fivebettando” all in la coppia di re di Matthews che ben felice si è pappato tutto lo stack del romano in un sol boccone. Per Dario urge recuperare rapidamente un po’ di lucidità in vista di un Main Event che, non solo in chiave azzurra, ha bisogno del miglior Supernova per un ruolo da attore protagonista. A tifare per Dario da queste parti ci sono infatti anche moltissimi americani, che di lui vogliono sapere appena in tutte le poker room di Las Vegas incontrano un italiano.
QUALCUNO ALMENO VA A SOLDI
In una giornata per il resto insipida per l’Italia del poker, salutiamo con soddisfazione i piazzamenti in the money di Gabriele Lepore e Biagio Morciano nell’evento 54, l’ultimo della lunga lista di 1.500$ no limit hold’em giocati qui al Rio.
“Galb“ ha chiuso 136esimo, Biagio 86esimo. Poteva andare meglio, vero, ma raddoppiare il buy in di questi tempi per i nostri portacolori è già un bel risultato.
GLORIA PER I CARNEADI
Bello notare infine che nelle Wsop segnate dai tre braccialetti di Lisandro, dai due di Ivey, dalla serie di tavoli finali di Lunkin, i tre titoli assegnati oggi siano andati a tre giocatori assolutamente sconosciuti al grande pubblico che segue il poker: Jorg Peisert, vincitore dei 506.800$ riservati al primo classificato dell’evento 52, il 3.000$ triple chance di no limit hold’em, David Helpern, trionfatore nel 1.500$ stud hi-lo, mente è ancora in corso il prestigioso 50.000$ H.O.R.S.E. con in Heads Up Bach e Hanson.
Che nel main event anche quest’anno non riesca a vincere un affermato professionista del gioco?
Rudy Gaddo