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WPT di Venezia, day 3 – Ravnsbaek leader, ma Longobardi e Dato sono sul podio
Un WPT dalle mille emozioni quello oggi che ha ridotto i player in gioco da 27 a 9. Se ne vanno alcuni protagonisti dei giorni scorsi, primo tra tutti il devastante (nel bene e nel male) Marcel Bjerkmann, ma i colori azzurri perdono un po’ d’intensità con le uscite di Gianluca Speranza, Erion Islamay, Gabriele Lepore e Carla Solinas.
Brilla infine la stella di Simon Ravnsbaek, chipleader dopo una lotta estenuante contro un Andrea Dato in gran forma. Zampata finale per Alex Longobardi che centra il secondo posto provvisorio, ma negli ultimi nove ci sono anche Gianluca Trebbi, Andrea “OmgJoker” Carini e l’ennesima bandierina di Massimo “Maxshark” Mosele.
Il giorno dell’incertezza, questo Day3 del WPT in salsa veneziana, ha pian piano dissolto le sue nebbie facendo luce su chi saranno infine i protagonisti del pre-tavolo finale a nove. Non è stato subito chiaro come si evolvesse la giornata, se si sarebbe finito direttamente al tavolo a sei o se invece la “bolla” avrebbe fatto da crocevia per le scelte di giornata. Per un po’ sembrava addirittura si potesse saltare il day4 e ritrovarsi direttamente venerdì per la finalissima.
Ma il poker è gioco di sorprese e anche oggi non sono mancate. Detto che purtroppo dopo le prime mani il field rimasto era tutto completamente al maschile dopo l’uscita delle ultime due fanciulle in gara Carla Solinas e Kara Scott (perdendo ahimè parte della bellezza di questo WPT), il vero mattatore di giornata è stato sempre e comunque Marcel Bjerkmann. Questo ragazzo che ha impressionato come non mai ai tavoli, è stato protagonista anche di alcuni episodi particolarmente eclatanti, sfociati poi in una diatriba con Andrea Dato che probabilmente ha condizionato il torneo del norvegese che da quel momento non è apparso particolarmente in palla.
Nei giorni scorsi già ci aveva abituato al suo gioco “spewer” e a swing di stack importanti, ma oggi è riuscito nell’impresa prima di dilapidare il suo patrimonio da chipleader, poi di nuovo risalire ed infine abdicare il trono del più forte peraltro carico anche di qualche penalità inflitta per alcune parole di troppo al tavolo. Giovane età, genialità, follia. Tutto questo è Marcel Bjerkmann. Che oggi però speriamo abbia imparato la lezione che anche i nostri italiani (Dato in primis) hanno cercato di dargli.
Fuori Saieva, De Paz e Fundarò, arriva presto la “bolla” che consegna i 18 rimasti nella zona premi (Lionel Tran uomo bolla, non può rammaricarsi per la posizione visto i tantissimi show down fortunosi che lo hanno portato fino a quel punto). Poi però quella che di solito è una fase di uscite molto frenetiche, viaggia in direzione contraria e sono rari i player che si accomodano alla cassa per ritirare il meritato cashout. Non bastasse, tra questi sfilano purtroppo parecchi volti nostrani che speravamo poter mirare a posizioni più elevate. Gianluca Speranza (out nell’ennesimo flip perso), Giacomo “Ciccio” Valenti (che però già con questo ITM raggiunge un risultato storico per lui, evidente nelle sue parole a caldo dove esprime comunque grande soddisfazione) e Erion Islamay (sempre senza pecche il suo torneo, esaurito però nel momento cruciale quando le carte lo abbandonano completamente ed il suo stack non gli permette nessuna invenzione tecnica).
Quindi l’uscita di Bjerkmann arrivata però quando ormai il buio aveva avvolto venezia, che precede di poco quella del nostro Gabriele “Galb” Lepore autore di un torneo molto ben giocato. Il russo Guly chiude la giornata consegnando gli ultimi nove al day4 WPT, e qua le dolci note azzurre hanno ancora molto da dire.
Su tutti tuona la voce di Andrea Dato, che proprio al tavolo con Bjerkmann e il chipleader finale Simon Ravnsbaek ha “dato” (perdonate il gioco di parole) vita ai momenti migliori per il poker di questo torneo. Una battaglia durata ore tra i tre che ci ha onestamente appassionato, tra piatti rubati nel preflop e giocate su infiniti livelli di pensiero finite con bluff chiamati e non. Lo spot migliore per il nostro giochino (eccezzion fatta come dicevamo per il “tilt” del norvegese che ha macchiato indelebilmente la sua prova).
Momentaneamente vinta da Ravnsbaek la sfida odierna al migliore stack, con Alex Longobardi a inserirsi in seconda posizione dopo un finale devastante che lo ha visto eliminare in due colpi successivi il russo Guly. Poi appunto “Datino”, un altro osso duro come Wheeler, un Gianluca Trebbi che dopo aver pian piano quasi esaurito il suo stack del giorno prima trova una mano miracolosa in un runner runner che gli consegna le chips sufficienti per poter ancora sperare nel colpaccio e sopratutto un Andrea “OmgJoker” Carini che dopo essersi ripreso un buono stack grazie ad alcuni show down portati a casa, riesce anche a far valere le sue qualità in un “hero Call” degno di nota. Come da segnalare anche l’ennesimo piazzamento centrato da Massimo “Maxshark” Mosele, che ha il dono della pazienza nel saper sfruttare al meglio i momenti giusti e quel pizzico di buona sorte che gli permette i raddoppi per restare in corsa e poter dire la sua nel tavolo finale a nove.
Insomma, anche dopo tre giorni di gara possiamo dire che la strada è ancora lunga, e che sarà interessante seguire sul nostro VIDEO Blog in Diretta su ItaliaPokerForum.com questo Day4 con partenza intorno alle ore 13:00 che consegnerà ai posteri i sei finalisti di questa edizione del WPT di Venezia 2012.
Chipcount tavolo finale
Ravsnbaek 795.000
Longobardi 783.000
Dato 726.000
Wheeler 699.000
Trebbi 474.000
Carini 430.000
Sochet 402.000
Rinat 201.000
Mosele 163.000