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Come migliorare il proprio poker?
Un interessante quanto istruttivo articolo scovato nel forum americano 2+2 suggerisce varie metodologie di “allenamento sistematico”, proponendo numerosi esercizi per migliorare i vari aspetti del proprio gioco. Ve lo riproponiamo tradotto in italiano!
Come documentato in molti libri usciti di recente come “Talent is Overrated”, “The Genius in All of Us” o “Talent Code“, tutte le ricerche sulle competenze nei vari ambiti mostrano che i migliori esponenti in ogni campo in cui c’è competizione, come gli sport, hanno raggiunto il loro livello elitario seguendo essenzialmente la stessa procedura: mantenere quasi ossessivamente una routine di tre o quattro ore al giorno di “allenamento sistematico” nel corso degli anni.
Probabilmente state pensando “sì, sì, lo sappiamo. Lo studio rende perfetti, bla bla bla”. Ma poi succede a tutti di spegnere il cervello e guardare un video didattico in modo passivo pensando di aver comunque “fatto i compiti” per la giornata. Il punto centrale delle ricerche svolte è che se si vuole raggiungere un alto livello questo non basta: nel poker, grindare ore e ore in modalità “pilota automatico” senza pensare, o fare review sporadicamente e guardando solo le mani con i piatti più sostanziosi, o guardare a tempo perso qualche analisi di mano sui forum, non è assolutamente sufficiente.
La chiave del successo è l’allenamento sistematico. Questo è il metodo di allenamento che fa male, è intensivo, finalizzato a compiere piccolissimi progressi passo dopo passo in una specifica e ristrettissima parte del gioco di ognuno. E’ frustrante sforzarsi di migliorare un singolo aspetto del proprio gioco che magari è solo un pelo indietro rispetto agli altri aspetti. Si è costretti a rallentare, fare errori e poi correggerli: questo è il modo di migliorarsi.
Per i campioni di ogni disciplina, questo si traduce in esercizi ripetitivi: nel calcio, ad esempio, ci si può allenare a centrare 50 volte l’angolo alto della porta su calcio di punizione da uno specifico punto del campo. Possiamo trovare molti esercizi ripetitivi di questo genere anche per il poker: eccone alcuni.
A) Lettura dei range avversari
– Filtrare il database di Holdem Manager o Poker Tracker selezionando solo le mani in cui si è arrivati a showdown (“saw showdown = true”).
– Rivedere la mano una street alla volta e dire ad alta voce, o scrivere, il range stimato del nostro avversario, stringendolo ad ogni street.
– Arrivati allo showdown, controllare se la mano effettivamente mostrata da oppo rientra nel range che gli avevamo assegnato.
– Tenere traccia dei risultati (giusto/sbagliato). Fare dieci mani al giorno e tenere traccia dei miglioramenti di giorno in giorno.
– Si possono aggiungere ulteriori filtri per allenare la skill di lettura in specifiche situazioni che ci mettono in difficoltà, come nei 3bettati, o quando veniamo check-raisati al flop, eccetera.
B) Stimare la propria equity contro un range.
– Aprire PokerStove
– Tra le mani del database di Holdem Manager o Poker Tracker, trovarne alcune che rientrano nella specifica area che vogliamo migliorare.
– Inserire su PokerStove le nostre carte e il range stimato dell’avversario.
– Prima di cliccare su “Evaluate”, provare a stimare a mente la nostra equity.
– Lanciare il calcolo e vedere quanto siamo “andati lontani” dal risultato esatto fornito da PokerStove.
– Annotare i risultati, ripetere di giorno in giorno e controllare se miglioriamo nel tempo: ben presto saremo in grado di fare gli stessi ragionamenti in modo quasi automatico durante il gioco.
C) Calcolare l’EV
– Usare un foglio di calcolo come Excel per calcolare rapidamente l’EV delle decisioni
– Quando si fa hand review, bisogna farla in modo approfondito e calcolare l’EV dei singoli spot, osservando il risultato matematico e affiancandolo alle informazioni che abbiamo sul gioco dell’avversario per concludere se si è giocato in modo corretto o meno.
– Cambiare alcune variabili, come il range avversario, la size delle puntate, le nostre carte, per vedere come cambia l’EV.
– Come nell’esercizio precedente, provare a fare una stima mentale dell’EV prima di calcolarlo, e tenere traccia dei risultati.
D) Guardare un video di coaching in modo attivo
– Per guardare un video da 40 minuti serve molto più tempo.
– Ad ogni mano interessante nel video, non aspettare che il coach di turno dica quale sarà la sua azione e perché pensa che sia la migliore scelta. Piuttosto mettere in pausa il video e chiedersi: Cosa farei io in questa situazione? Perché?
– Far ripartire il video e sentire cosa dice il coach. Se prende la nostra stessa decisione, abbiamo una conferma che il nostro thinking process era corretto. Se ne prende una differente, mettere di nuovo in pausa, inserire la mano in PokerStove, riconsiderare il range dell’avversario, calcolare l’EV e capire se avevamo ragione noi o il coach.
– Non prendere le frasi o le azioni del coach come la bibbia: siamo giocatori pensanti e abbiamo un cervello per prendere le nostre decisioni.
E) Giocare al buio
– Scendere di alcuni livelli, aprire due o tre tavoli e coprire le carte sullo schermo con pezzi di carta.
– Abituarsi a questo procedimento mentale per ogni decisione:
1) Qual è il suo range? Dirlo ad alta voce aiuta molto.
2) Qual è la sua percezione del mio range? Cosa pensa che io abbia in mano?
3) Le carte che ho in mano rientrano nel range che lui mi assegna?
4) Cosa farà lui? (se chiamo, se rilancio…)
5) Qual è la decisione maggiormente +EV? Considerare sempre tutte le opzioni e tutte le size di puntata o rilancio.
– Ovviamente in questo esercizio “al buio” non possiamo considerare il punto 3 perché non conosciamo le nostre carte. Stiamo semplicemente cercando spot +EV per bluffare conoscendo il range dell’avversario e la sua percezione del nostro range.
– In questo modo si costruisce l’abitudine a ragionare in modo appropriato per ogni spot, invece di pensare a cose diverse ogni volta.
F) Poker Mentale
– Lavorare sul proprio “mental game” (controllo del tilt, mindset, eccetera) un po’ ogni giorno.
– Esistono specifici articoli e video su argomenti diversi da sviluppare, ma in generale si dovrebbe sviluppare una routine nella quale si visualizzano i momenti in cui la propria emotività potrebbe influenzare il gioco.
– Subito dopo una bad beat, una sessione andata particolarmente male o particolarmente bene, o qualsiasi episodio che ci abbia emotivamente influenzato, scrivere i nostri pensieri su un foglio di carta “di getto”, le prime cose che passano per la testa.
G) FlopZilla
– Immaginare un range specifico per un avversario fittizio.
– Inserirlo in FlopZilla e inserire un flop specifico, come Axx rainbow o JT9 monotone.
– Stimare le probabilità che oppo abbia hittato Top Pair o meglio, e le probabilità che abbia air.
– Confrontare la nostra stima con il risultato esatto fornito da FlopZilla.
– Stimare anche le probabilità che abbia flush draw o progetto di scala bilaterale, e capire che molte volte le nostre puntate “for protection” sono inutili!
H) Lavorare seriamente con Holdem Manager o Poker Tracker
– Guardare video o prendere lezioni da un coach su come analizzare il proprio database di mani e trovare i propri leak.
– Rivedere molti spot valutando sempre ogni possibilità.
– Osservare come le “tipologie” di avversario (LAG, calling station, tight reg, eccetera) giocano determinate situazioni.