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il 20 Mar 2012

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Giulio Astarita difende il poker live su Facebook

Giulio Astarita difende il poker live su Facebook

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Si sa che le procedure legali in Italia sono parecchio macchinose e spesso, con i vari rovesciamenti della situazione politica ai vertici, molte proposte di legge finiscono per cadere nel dimenticatoio. E’ questo il caso della regolamentazione del poker nel nostro Paese: se a livello di gioco online, grazie all’operato dell’AAMS, le cose sembrano funzionare piuttosto bene, altrettanto non si può dire del gioco live.

La legge italiana non è affatto chiara per quanto riguarda il gioco del poker dal vivo, e a tutt’oggi non siamo ancora in grado di dire se i tradizionali “circoli di poker” che esistono in tutto il territorio italiano siano perfettamente legali, de facto legalizzati, o illegali ma con deroga se i tornei ospitati rispettano alcune clausole di “sportività”.

La situazione inoltre sembra andare nel verso sbagliato per il poker, dato che le ultime indiscrezioni sembrano lasciar trasparire una “linea durissima” verso il mondo del gaming, minacciando addirittura di far sospendere tutto l’apparato pubblicitario legato al mondo del betting e degli skill games. Non sta a noi giudicare le decisioni dei politici, ma ci sono evidenti contraddizioni in tutto ciò, dato che la pubblicità dei giochi “statali” come Lotto e Superenalotto viene trasmessa da anni e anni, e lo Stato ha entrate molto corpose da questi giochi.

Queste contraddizioni hanno fatto infuriare Giulio Astarita, Poker Manager di PokerStars.it, che si è sfogato su Facebook in un’invettiva, una lettera aperta dai toni piuttosto accesi (cosa assolutamente condivisibile) rivolta ai politici italiani.

Astarita contesta innanzitutto una mancanza di competenze da parte di chi fa proposte di legge, spiegando che i politici si limitano a fare un errato collegamento tra poker e ludopatie senza conoscere nemmeno le regole e le caratteristiche del gioco di cui stanno parlando. Prosegue poi esplicitando un impietoso confronto tra il poker e gli altri giochi, in particolare il tanto pubblicizzato SuperEnalotto:

“Il poker in un anno “costa” agli italiani 275 milioni, di cui allo stato ne vanno 60, e di cui ai giocatori stessi sotto forma di promo ne vanno oltre 100. DUE SETTIMANE DI SUPERENALOTTO IMPOVERISCONO GLI ITALIANI PIU’ DI UN ANNO DI POKER (e non ho considerato tutti gli altri giochini), e a questo gioco si gioca per ore ai tavoli, non in 30 secondi. E’ un divertimento sano ed intelligente, MOLTO più di qualsiasi enalotto, slot o casinò che ci sia.”

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Il punto fondamentale, secondo Giulio, sta negli alti guadagni che lo Stato ha da altre forme di azzardo, come i già citati Lotto e SuperEnalotto, oltre ai famigerati “gratta e vinci” e altre modalità come “Win For Life” e “10 e Lotto”. Tutti giochi che restituiscono al pubblico soltanto il 40% della raccolta, mentre il poker ne ridistribuisce il 98,5%! Una regolamentazione del poker live porterebbe ad un calo delle entrate provenienti dalle altre modalità di gioco. Questo approccio può anche essere condivisibile da un punto di vista economico, ma mascherarlo dietro a diverse motivazioni “buoniste” è inaccettabile.

“Il poker online – prosegue Astarita – dà occupazione a migliaia di italiani, e il poker live creerebbe almeno 20.000 posti di lavoro se regolamentato in maniera decente.” In una situazione economica di recessione, caratterizzata da un elevato tasso di disoccupazione, questa frase dovrebbe far riflettere non poco.

Sperando che le cose vadano per il meglio, e che finalmente possa arrivare una regolamentazione chiara ed equa per il gioco del poker live, non possiamo concludere se non citando per l’ennesima volta Giulio: Viva il poker, live e online, l’unico gioco dove il banco non c’è […]!”


 

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