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PokerStars compra Full Tilt?
Grandissimo colpo di scena nel caso Full Tilt Poker: sembra che dopo mesi e mesi la trattativa con il Groupe Bernard Tapie sia improvvisamente fallita, e che i giochi si siano già risolti con un altro acquirente: nientemeno che PokerStars!
In questi minuti si sta diffondendo in Rete un tam tam di notizie, da fonti anche autorevoli, che sembrano confermare l’avvenuto acquisto di Full Tilt Poker da parte della room della picca rossa.
In particolare i termini dell’accordo sembrano essere questi:
- 750 milioni di dollari totali, incluso il pagamento delle sanzioni comminate dal Dipartimento di Giustizia statunitense
- Totale rimborso dei fondi ai giocatori (330 milioni in tutto) entro 90 giorni dalla riapertura
- Entrambi i siti saranno online
- Sicurezza lavorativa per gli impiegati di entrambe le società
Vi comunicheremo, sempre su questa pagina, ulteriori aggiornamenti appena ci saranno nuovi sviluppi e/o nuove certezze!
AGGIORNAMENTO: Le voci si fanno sempre più numerose e ufficiali. Il Groupe Bernard Tapie ha confermato in un comunicato ufficiale il fallimento delle trattative con Full Tilt Poker, aggiungendo una critica al supposto acquisto da parte di PokerStars, che secondo i dirigenti del Groupe sarebbe pericoloso per questioni di antitrust.
Da parte di PokerStars nessuna conferma né smentita: vige un silenzio stampa che, agli occhi di alcuni, è già parecchio significativo.
AGGIORNAMENTO #2: nella tarda nottata tra il 24 e il 25 aprile sia il Gruppo Tapie che PokerStars rilasciano due comunicati ufficiali che noi vi riproponiamo integralmente.
Comunicato Gruppo Tapie:
“Il Gruppo Bernard Tapie (GBT) è spiacente di annunciare che, dopo sette mesi di intenso lavoro, i nostri sforzi per ottenere l’approvazione definitiva del Dipartimento di Giustizia americano, per l’acquisizione delle attività di Full Tilt Poker, si sono conclusi senza successo. L’accordo è saltato principlamente per due motivi.
Le parti non hanno trovato un accordo sul piano di rimborso dei giocatori.
GBT ha proposto un piano di rimborso che andava a coprire tutti i “conto gioco” dei player, con la possibilità, per loro, di ritirare tali fondi nel tempo in base alle dimensioni del conto e in base alle movimentazioni del conto gioco dopo il rilancio della nuova poker room. Comunque a tutti i giocatori sarebbe stata data la possibilità di ritirare i propri soldi, indipendentemente dal fatto se hanno giocato o meno sul sito, entro una certa data, e il 94,9% dei giocatori sarebbero stati rimborsati integralmente il primo giorno utile.
Il DOJ, in ultima analisi, ha insistito sul diritto di rimborso che doveva essere eseguito entro 90 giorni per tutti i giocatori. Una richiesta fatta a sorpresa nelle ultime ore dopo mesi di negoziati fatti in buona fede da parte di GBT.
Le complicazioni legali che riguardano l’accordo – in particolar modo le questioni che riguardano implicazioni sotto leggi non statunitensi – sono risultate anche esse non risolvibili.
Tutte le risorse fondamentali delle società di FTP risiedono al di fuori degli Stati Uniti. Un giudice non americano potrebbe giudicare l’accordo come una “transazione fraudolenta” e dichiararla non valida. Gli 80 milioni di dollari come prezzo d’acquisto e tutte le liquidità necessarie per il rilancio di FTP non sono bastati per superare tali questioni.
GBT è ben consapevole di aver riacceso qualche speranza – tra i dipendenti di FTP, tra i giocatori di FTP e tra tutte le comunità di poker – per rilanciare la miglior piattaforma di poker online e portare così un elemento di concorrenza in un mercato che per il momento è dominato da un unico operatore. GBT non può accettare la fine di quelle speranze. Per questo motivo, a meno che non si trovi nei prossimi giorni una soluzione concreta e giuridicamente fattibile per salvare i dipendenti e rimborsare i giocatori di FTP, cambieremo i nostri piani di azione.
Siamo venuti a conoscenza, tramite mezzo stampa, che il DOJ può aver stipulato un accordo con PokerStars che potrà acquistare le attività di FTP. Se ciò dovesse essere verificato, possiamo solo supporre che PokerStars abbia accettato quei rischi legali e finanziari, al fine di risolvere la propria situazione legale con DOJ. In caso FTP venga acquistata da PokerStars questo significa che tutti i giocatori di FTP verranno interamente e immediatamente rimborsati; per questo saremo molto felici perchè il rimborso finale è sempre stato la nostra priorità.
Ci dispiace solo che un tale accordo segnerebbe un ulteriore consolidamento in un mercato del poker già dominato da un singolo operatore. Un risultato che può destare preoccupazioni dal punto di vista dell’ antitrust e che, nel lungo periodo, non è probabilmente un bene per i giocatori e per l’intera industria del poker online.”
Comunicato stampa rilasciato da Eric Hollreiser, responsabile ufficio stampa di PokerStars:
“Abbiamo avuto molte richieste e ci sono un sacco di speculazioni sui forum, così ho voluto affrontare i rumors che vedono coinvolta PokerStars. Come sapete, PokerStars è alle prese con il Dipartimento di Giustizia americano per quanto riguarda alcune transazioni. Tali discussioni sono sempre riservate e non siamo in grado di commentare le voci che circolano. Non appena abbiamo informazioni da condividere pubblicamente lo faremo.”