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Carlo Conti: “Il Poker, come gioco d’azzardo, è una illusoria scorciatoia di facili guadagni!”
A destare nuovamente scalpore nel mondo del poker per le sue dichiarazioni, questa volta è Carlo Conti, famoso conduttore televisivo, che, intervenendo ad un seminario a Roma sulla televisione, “TV Ludens, tra bisogno e abuso”, si è scagliato contro le reti televisive nostrane riguardo alla emissione di programmi sul poker in determinate fasce orarie affermando: “Mi preoccupa molto l’avvento del poker in tv. Fossi io a decidere allargherei la fascia protetta a ben oltre le ore 22,00“.
Innanzitutto, esiste già una regolamentazione ferrea sull’emissione dei programmi sul gioco, che impone la messa in onda solo in seconda fascia serale di questi, salvaguardando la possibilità che i più piccoli ne possano trarre un messaggio negativo. Inoltre, ci si potrebbe chiedere come sia possibile che, molte pubblicità sui giochi come i “gratta e vinci” o il classico “super enalotto”, non destino tutto questo scalpore, eppure si parla di gioco d’azzardo alla luce del sole e se ne parla in fascia protetta.
Inoltre, il conduttore toscano ha aggiunto: “Il Poker, come gioco d’azzardo, è una illusoria scorciatoia di facili guadagni. Ed è uno dei messaggi più negativi che arrivano ai giovani d’oggi. Ciò che io considero ancora più pericoloso è che questa mania del poker sul piccolo schermo arriva da internet. I ragazzi oggi perdono sulla rete tanto tempo prezioso, perdendosi in una dipendenza che oscura la serenità e la felicità di fare mille altre cose“.
Questa è una preoccupazione legittima per chi non è informato sull’argomento, il poker, ormai in Italia è classificato come gioco d’abilità, quindi alla stregua di uno sport. Sono ritenuti giochi d’azzardo, quelli il cui risultato sia regolato solo dal caso e che prevedano uno scopo di lucro, mentre il poker, avendo una componente decisionale da parte del giocatore non può essere classificato come tale. Inoltre, il tempo perso dai nostri giovani sul web non è sicuramente riconducibile solo ed esclusivamente al mondo del poker, quanto all’inibizione che anche i social network hanno portato nelle nostre menti. Anzi, grazie allo sdoganamento del poker molti giovani hanno potuto cimentarsi in nuove attività, aumentando la capacità, nell’ambiente, di posti di lavoro.