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Tom “durrrr” Dwan: «Sono pronto a tornare al poker online!»
Ultimamente si è parlato molto della situazione pokeristica in Asia: Macao e le Filippine sembrano essere il centro del mondo del poker in questo periodo. I grandi campioni impossibilitati a giocare online dagli Stati Uniti sono spesso in azione nei casinò orientali, dove le partite High Stakes sono ormai all’ordine del giorno. La bella e brava giornalista e giocatrice Tatjana Pasalic ha scovato, a Manila, nientemeno che Tom “durrrr” Dwan, e ci propone una lunga intervista con il campione americano.
La prima domanda riguarda i tornei Super High Roller, che ovviamente sono accessibili ad un ristretto gruppo di giocatori: Durrrr ammette che “giocare sempre contro le stesse persone ha lati positivi e negativi. Posso dire che per me è senza dubbio una cosa positiva, perché dopo tanti tornei ho avuto modo di raccogliere molte informazioni sul gioco dei miei avversari; anche loro, tuttavia, hanno avuto modo di conoscermi.” La maggior parte di questi tornei si svolge in Asia, insieme alle più ricche partite Cash Game. Dwan spiega: “Mentre negli USA e in Europa la situazione del poker live sta declinando, o al massimo rimanendo stabile in alcune città, qui in Asia l’action continua a crescere, ogni giorno sembra che gli stake diventino più alti e ci siano più giocatori!”
Dopo tanto poker live, però, Tom Dwan ha senza dubbio voglia di tornare alle origini: “Ora sono pronto per tornare a giocare online! Il gioco live mi piace ma, oltre alla velocità sensibilmente ridotta, ci sono altri aspetti diversi dall’online. Bisogna fisicamente spostarsi per trovare le partite, si gioca sempre contro gli stessi… Live bisogna fare degli sforzi per entrare in una partita, mentre online basta trovare un posto vuoto e cliccarci sopra. Uno degli esempi più rappresentativi riguarda il fatto che quando un fish si alza dal tavolo, spesso molti regular abbandonano a loro volta la partita. Se online questo comportamento è brutto ma accettabile, live è davvero una cosa tragica: fallo due o tre volte, e nessuno vorrà più giocare con te.”
La situazione del poker online negli Stati Uniti è ancora poco chiara, e Durrrr commenta così: “Ovviamente non ho più informazioni di nessun altro, ma credo fermamente che da qui ai prossimi due anni cambierà qualcosa e si potrà tornare a giocare a poker online. E’ davvero incredibile che, mentre si può scommettere sullo sport e sui cavalli, un gioco di abilità come il poker sia illegale.”
La conversazione con Tatjana Pasalic si sposta poi su uno degli argomenti più “caldi”: Full Tilt Poker. I due non menzionano il probabile acquisto della red room da parte di PokerStars, ma la giornalista si limita a chiedere a Dwan cosa farebbe se Full Tilt tornasse online, pagando tutti i giocatori. “Non so se potrei tornare a farmi sponsorizzare da Full Tilt. Dipenderebbe da un numero elevato di fattori: sicuramente starei molto più attento a come vengono gestiti i miei soldi, ma anche quelli degli altri giocatori. Non voglio più trovare la mia faccia sulla pubblicità di un sito che truffa i giocatori, è stata una situazione davvero brutta. I giocatori professionisti, comunque, sono coinvolti solo in minima parte nello scandalo Full Tilt, la mancanza più grave di queste persone è stata non spiegare al pubblico cosa stava succedendo.”
Infine l’intervista si sposta sulle imminenti WSOP: “Ho un paio di prop bet sui braccialetti fatte due o tre anni fa, e credo proprio che le perderò… farò comunque tutto il possibile per vincere un evento, mi vedrete impegnato in moltissimi tornei, tra cui il Big One for One Drop da un milione di dollari!”
Ecco il video dell’intervista in lingua originale!