Friday, Nov. 22, 2024

Storie

Scritto da:

|

il 1 Giu 2012

|

 

WSOP 2012 – Fabrizio Baldassari: “Non capisco perché gli italiani giocano le WSOP”

WSOP 2012 – Fabrizio Baldassari: “Non capisco perché gli italiani giocano le WSOP”

Area

Vuoi approfondire?

Lui il braccialetto non l’ha vinto davvero per un soffio: Fabrizio Baldassari due anni fa si è classificato secondo al Main Event delle WSOPE, sfiorando quel braccialetto che in Italia significa entrare nell’Olimpo del poker.

Quest’anno ci riprova, a Las Vegas, e oggi si qualifica al Day2 dell’evento #6, il Mixed-Max NLHE da 5.000$ chiudendo la giornata sopra average. Sebbene i presupposti per una buona prestazione ci siano tutti, Fabrizio afferma: “Non sapevo di dover pagare le tasse, altrimenti non sarei venuto”. Il solito problema degli italiani che giocano all’estero? Non proprio: il giocatore di BetPro risiede a Montecarlo, e non c’è un accordo per la tassazione sulle vincite in USA, quindi, in caso di vincita, ne dovrà devolvere il 30% in tasse.

Una questione economica abbastanza rilevante da cambiare lo schedule personale: “Avevo intenzione di partecipare a un buon numero di tornei, poi ci ho ripensato: penso che ne giocherò pochissimi”. E poi aggiunge: “Non capisco gli italiani perché vengono a giocare le WSOP con quello che dovranno pagare di tasse; lo faranno sicuramente per prestigio.”

"superbaldas" tra Marcello Marigliano e Ale Speranza

Comparatore Bonus

Questo comparatore confronta i bonus di benvenuto attualmente verificabili sui siti degli operatori italiani. Questa tabella ha una funzione informativa e gli operatori sono mostrati in ordine casuale.

Il prestigio di vincere un braccialetto è enorme in Italia, visto che solo tre giocatori attivi al momento possono vantare questo titolo, ma a “superbaldas” non interessa: “Io gioco per guadagnare, per me il poker è un lavoro, ho sempre giocato per soldi e la gloria non mi interessa”, però fa presente anche che “Oggi come oggi, avendo guadagnato abbastanza con il poker, un braccialetto non mi dispiacerebbe; ma fra 500.000€ e un braccialetto, preferirei la prima: preferisco vivere di concretezza e non di gloria”.

D’altronde, si sa, il poker è strettamente correlato al discorso soldi, e sebbene in palio ci sia un titolo a cui ambiscono molti, sostenere una carriera da giocatore professionista non è facile, soprattutto se si tratta di tornei live e di eventi molto grandi: “Lo sponsor mi supporta e mi permette di giocare questi eventi, ma senza sponsor sarebbe impossibile: per avere la matematica dalla propria parte è necessario giocare tanti tornei, sono in pochi a farlo seriamente, in Italia quasi nessuno”.

Quest’anno però l’azzurro ci spera: “Sono in badrun da più di 10 tornei: la fortuna dovrà girare prima o poi”. Già, la fortuna: arrivare ad un passo dal titolo mondiale e doversi fermare in heads up è fortuna o sfortuna? “Potessi scegliere, vorrei arrivare sempre secondo”, perché in fondo quel premio non dispiace. “Nei tornei ci vuole tanta fortuna, soprattutto se non se ne giocano un gran numero”. E chissà che quel colpo fortunato non arrivi quest’anno.

Articoli correlati

ItaliaPokerClub non è un operatore di gioco a distanza, ma un portale informativo dedicato ai giochi. Tutte le poker room partner del nostro portale hanno regolare licenza AAMS. Il gioco è riservato ai soggetti maggiorenni e può causare dipendenza e ludopatia.
Consigliamo, prima di giocare, di consultare le probabilità di vincita dei singoli giochi presenti sui siti dei concessionari