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Sull’acqua nel deserto
Qualche giorno fa Dario Alioto e Marco Wegher erano andati a fare una gita sulle moto d’acqua; se n’era parlato tanto di questa esperienza e mi ero ripromesso di seguire il gruppo nella prossima eventualità.
Ieri sera sul mio facebook trovo il messaggio privato di Alioto: “domani jetski al lago, puntuale alle 10 in villa!”.
Nonostante il sonno, e la stanchezza, ci tenevo a fare questa esperienza quindi alle dieci sono in villa, e si parte; il team Sisal schiera nel lago Rebel, Guerra (e consorte), Alioto (e consorte) e Galb; rubyn blogga. In un continente diverso dal tuo, ogni viaggio è da guardare attraverso il finestrino, così in America passiamo per il classico paesino di poca importanza.
Stiamo andando al “lago”, Alioto, Rebel e Galb arrivano in Mustang.
Al porto si possono vedere dei pescigatto di dimensioni notevoli; e se provi a dargli una patatina, diventano mille.
Saranno pure grandi, ma chissà quante schifezze americane mangiano.
Ok, ci siamo; avevamo appuntamento, e non sono mancati, con Dario Minieri, Alessio Isaia, Claudio Rinaldi e Pier Paolo Fabbretti.
Saliamo in barca.
Prendiamo otto moto d’acqua e una barca, e ci alterniamo vicendevolmente sulle moto e la barca, essendo dodici persone.
Io salgo sulla moto.
Ci troviamo a Lake Mead, il lago Mead, il più grande lago artificiale degli Stati Uniti che si trova a circa 50 Km di Las Vegas.
Possiamo andare dove vogliamo, ma vi assicuro che è davvero immenso: abbiamo preso la barca come punto di riferimento raccomandandoci di non allontanarci da questa.
Per darvi un’idea, questa è la mappa; fate conto che per percorrere tutto il lago servono almeno 2 ore no stop di moto.
Il paesaggio è variante, a montagne e rocce di ogni tipo si alternano orizzonti sconfinati che solo le immagini possono raccontare.
Questa volta scelgo di bloggare in extremis: mi faccio passare la macchina fotografica (una reflex da 500 euro, ho rischiato!) sulla moto, e la porto con me durante il viaggio, per regalarvi parte di ciò che ho visto.
Qualche esperto sostiene che il lago sparirà fra vent’anni perchè il livello dell’acqua è in costante discesa; potete notarlo dall’erosione sulla roccia, lo stacco fra i colori.
Intanto, qui rimane un paesaggio stupendo.
Lo svizzero al volante, Isaia dietro.
Dario Alioto e Maurizio Guerra
Paola Calvaruso e Gabriele Lepore
Emanuele Marzano detto Rebel
rubyn, cioè io
Esperienza fantastica, ma giornata indimenticabile anche grazie ad Isaia che distrugge l’imbarcazione.
E’ andata più o meno così: oggi c’erano Isaia, uno svizzero, e uno con la sciarpa della roma.
Ad un certo punto torniamo e troviamo Isaia che ride e la barca distrutta.
Praticamente Alessio si è lanciato contro la barca son la sua moto, sfondandola; nel frattempo Swissy Rinaldi stava cedendo il timone a Dario Minieri, quindi la collision è stata assecondata ed inevitabile.
Nessuno si è fatto male, ma la moto di Isaia è entrata nel motore, distruggendolo.
Chiamiamo la polizia, trainano la barca, e ci dicono “You’ve just bought a boat!“, cioè, avete appena comprato una barca; il danno è talmente elevato che il costo è equiparabile al valore della barca stessa.
Minieri e Isaia scendono dalla barca, e Dario infierisce ridendo sul danno.
La banda del buco
Rebel, Guerra e Alioto
Torniamo, entriamo al ristorante a mangiare mentre Minieri e Isaia parlano con la polizia; durante il pranzo entra Alessio: “Ragazzi, ho comprato la barca. Ottomila euro. Però poi gliela ho rivenduta per 2800.”
Ma è stata epica la conversazione fra Isaia e il taxista; questo posto si trova fuori Vegas, una mezz’oretta di macchina; Isaia, Minieri, Swissy e Fabbretti devono tornare.
Isaia prenota il taxi.
Taxista: “Arrivare a Las Vegas non costa poco.”
Isaia: “Ho appena comprato una barca.