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il 1 Lug 2011

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PokerStars chiuderà il poker online in Francia?

PokerStars chiuderà il poker online in Francia?

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La direzione di PokerStars ha fatto un annuncio molto importante, che non riguarda direttamente noi giocatori italiani ma i nostri cugini transalpini: la room della picca rossa potrebbe ritirarsi dal mercato in Francia.

La legge francese sul gioco d’azzardo ha preso ispirazione da quella italiana, istituendo una organizzazione simile ai nostri Monopoli di Stato per tassare il gioco “alla fonte”, prendendo una percentuale direttamente dalla rake della poker room. Secondo Alexandre Balkany, direttore generale di PokerStars France, le cifre da versare nelle casse dello stato sono troppo alte e non permettono all’azienda di mantenere un business profittevole.

“Il modello economico è insostenibile, e la prospettiva a lungo termine è piuttosto negativa se le cose non cambiano.” PokerStars detiene circa il 40% del traffico di poker online in Francia, ma per l’elevata tassazione è costretta ad imporre una rake molto pesante sul gioco. Questo scoraggia i giocatori occasionali e principianti, ostacolando così l’entrata di nuovo capitale nel sistema e dando luogo ad una situazione non profittevole anche per i professionisti affermati.

“Nella metà dei tavoli cash, PokerStars France è in perdita” aggiunge Balkany, che ipotizza una sempre maggiore migrazione dei professionisti verso altre poker room internazionali, che nelle loro piattaforme .com offrono percentuali di rake più competitivi. Il tutto potrebbe “portare ad un collasso del sistema poker francese”.

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Il direttore generale conclude quindi: “se le cose non cambiano, PokerStars potrebbe essere costretta a ritirarsi dal mercato francese”. Sicuramente non sono buone notizie per la poker room, ma soprattutto per i giocatori che vedrebbero scomparire una delle piattaforme più collaudate e note a livello internazionale.

Per il più rappresentativo giocatore di poker francese, il PokerStars Pro Bertrand “ElkY” Grospellier, non sarà un grosso problema, dato che risiede nel Regno Unito e gioca regolarmente sulla piattaforma internazionale. Ma come faranno i suoi compatrioti grinders?

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