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Antonio Fiorito, il Tonysimbol del poker italiano: «Ecco come sono arrivato agli High Stake»
Il poker è sempre pronto a stupire e ultimamente, grazie a molti giovani grinder che si affacciano al gioco nel modo migliore, di belle storie da raccontare ce ne sarebbero davvero tante. Storie di vittorie, di piccoli o grandi capitali costruiti partendo da pochi euro, storie di rivincite e di persone che si rialzano. Storie come quella di Antonio Fiorito, conosciuto online con il nickname TonySimbol.
Un ragazzo o poco più, che pochi mesi fa si destreggiava in quelle jungle che in gergo chiamiamo MTT micro stake, tornei dove per fare profitto servono nervi d’acciaio, costanza e tanta voglia di inseguire un sogno, una passione, il poker.
Da allora le cose sono cambiate parecchio. La strada è passata veloce sotto ai suoi piedi e oggi lo potreste incrociare ai tavoli di quasi tutti gli MTT high stake. Proprio così, da zero a cento — anzi, a duecentocinquanta — in pochi mesi, un’accelerazione che nei tempi umani è paragonabile a quella di una Ferrari. Eppure lo spirito è rimasto quello di un tempo, perché quando c’è la passione c’è tutto. O almeno così dicono.
Un’impresa di questo genere mi fa sempre sorgere una domanda: come si inizia, cosa si deve sapere prima di mettersi ai tavoli e grindare fino allo sfinimento?
«Ho cominciato per passarmi il tempo — racconta Antonio — vedendo alcuni amici che giocavano. Decisi di provare e iniziai dai microlimiti con circa 10€ di bankroll. Massavo i sit&go da 0.50€ ma un giorno decisi di provare qualche torneo multi-tavolo. Non avevo nessun tipo di consapevolezza circa la gestione del bankroll e shottavo MTT totalmente a caso. Tuttavia, lo ammetto, sono stato molto fortunato e in qualche mese mi ritrovai con oltre 10 mila euro da parte.»
«Per me — continua TonySimbol — era una cifra assurda e decisi di prelevare praticamente tutto lasciando circa 500€ al bankroll che ovviamente bruciai in pochi giorni. Anche quella lezione mi è servita, perché mi ha dato la spinta per iniziare a fare sul serio. Iniziai un rapporto di staking e coaching con “ZAWARELLA”, un ragazzo a cui devo veramente tanto: ha sempre creduto in me e mi ha fatto migliorare tantissimo.»
«Finito lo staking con lui ne iniziai un altro a limiti più alti. I finanziatori erano Emiliano Conti, Filippo Voconi, Alessandro Fasolis e Paolo Ciuffi (che nel frattempo era diventato anche il mio coach). Con loro ho avuto il celeberrimo salto di qualità e in circa otto mesi partendo da ABI (Average Buy-In, ndr) 20 sono arrivato a giocare ABI 50. Devo veramente tanto a loro se sono arrivato a questi livelli.»
Ora Antonio è un giocatore professionista a tutti gli effetti. Gioca gli High Stake con regolarità e i risultati non mancano. Anche i progetti per il futuro più prossimo sono piuttosto chiari: «Sarò uno dei regular più stabili. Devo migliorare ancora e raggiungere il mio obiettivo principale per quest’anno, ovvero portare finalmente a casa un premio superiore ai 10 mila euro online. Finora non ho ancora avuto il piacere, ma sono certo che prima o poi arriverà anche questo risultato.»
Ovviamente si parla anche di poker live, ma con parsimonia e attenzione: «Durante la prossima stagione sto pensando di giocare una tappa dell’Italian Poker Tour. Giocherò sicuramente qualche satellite sperando di qualificarmi con pochi euro.»
Un ragazzo, una storia. Anche questo è poker e, sinceramente, è il poker che racconto più volentieri.