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il 25 Dic 2009

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Intervista ad Andrea “TopKapias” Borea

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Il recente successo al side event da 1.100 euro alla Kermesse del Sisal Italian Champions of Poker a Sanremo è un ottimo “pretesto” per fare quattro chiacchiere e celebrare uno degli storici addetti ai lavori del Poker Made in Italy: Andrea “Topkapias” Borea. Il vulcanico personaggio sardo è stato felice di rispondere alle nostre domande e “scoprirsi” un po’ per soddisfare la nostra curiosità. Ecco l’intervista:

Cosa fai nella vita oltre che il giocatore e il blogger ?

Ciao a tutti innanzitutto. Beh…diciamo che gli impegni non mancano…L’occupazione principale è quella di essere il responsabile stampa di Luca Pagano, e già questo basterebbe per tenere le mie giornate occupate; sono il caporedattore di pokerpoker.it, una rivista web che si occupa del poker in Italia e all’estero, mi occupo di dare risalto ai tornei che la famiglia Pagano organizza nei casinò italiani e stranieri, metto a punto insieme allo staff che lavora con me a Treviso quello che è il chip count in tempo reale in sala ai nostri tornei, insieme ad Andrea Ferrari cerco di fare fronte alle esigenze della stampa presente ai tornei organizzati da noi, poi…. ah… Ultimamente ho curato i testi dei libretti in uscita con la nuova collana dei dvd della Gazzetta dello sport che troverete in edicola dal 28 dicembre con Luca Pagano e Fabio Bianchi. Serve altro, guardate che continuo, eh?

Come vedi data la tua esperienza il poker made in italy?

Ahimè ancora nettamente in ritardo. Siamo poco aggressivi al tavolo e quando si tratta di giocare i punti decisivi ci affidiamo ai flip che puntualmente, nelle fasi cruciali perdiamo. Il fatto è che sarebbe ideale arrivare a giocarci quei punti con uno stack che ci permetta di rimanere dentro i tornei anche se perdiamo i colpi al 50%, ma questo accade molto raramente. Naturalmente non è il caso di generalizzare. Esistono nostri connazionali che vendono cara la pelle, ma purtroppo i nomi son sempre quelli. Speriamo che l’ ondata che arriva da internet porti davvero quei successi sperati, ma ne dubito

Su thehendonmob  vedo che il 10 maggio 2007 sei arrivato 8° nel torneo “Italian Championship of Sanremo” quanto è cambiato il tuo modo di giocare da allora ?

Totalmente, ma è un cambiamento che è avvenuto nell’ ultimo anno. Nel 2009 ho fatto alcuni tavoli finali ed è nata in me la convinzione che l’incidenza della fortuna nel singolo torneo sia davvero marcata per cui sia necessario imporre al tavolo il proprio gioco, far spavento agli avversari , dominare il tavolo. Nel 2007 ebbi moltissima fortuna, ora mi vado a cercare gli avversari, o almeno cerco di farlo per scovarne le debolezze, trarne massimo profitto. Credo sia un cambiamento che tutti dovrebbero fare lentamente, coscientemente, capire il gioco iper tight, praticarlo, per poi salire piano piano con l’aggressività nel tempo. Chi inizia iper aggressive, a mio parere, è destinato a fallire alla lunga.

Ti va di parlarci della qualificazione e la vittoria al main event dell’ICP

Certo, è molto piacevole farlo, credimi. Il sat è nato per caso, stavo facendo un sit & go dal quale sono uscito prematuramente dopo qualche minuto, e in quel momento mancava una sola iscrizione per  completare  un sit satellite per il main da 10 persone. L’ ho centrato in pieno eliminando in bolla il “doge” Longobardi con una chiamata azzardata ma felice, diciamo che Alex e’ stato ricompensato a dovere con lo scambio di una quota al main. Il torneo è invece stato una girandola di emozioni, riallacciandomi a quello che ho detto prima mi sono presentato al tavolo finale dopo aver perso un colpo piuttosto brutto AA vs QQ, ma rimanendo dentro con un buono stack. A quel punto con l’aiuto di qualche mano favorevole e di una certa calma che mi ha aiutato a tenere la concentrazione altissima per tutta la durata del ft, mi sono presentato all’heads up con una valanga di chips rispetto al mio avversario e non e’ stato difficile avere ragione di lui. Ma sono stati bravissimi tutti quanti, ha vinto solo quello che ha visto le carte migliori nei momenti decisivi. Il mio merito va ricercato in altre cose, la calma e la concentrazione in primis; sarebbe sbagliato dire che sono stato più bravo di gente come Crisbus, Marcucci, Sammartino e Villa, loro sono più abituati di me ad affrontare determinate situazioni.

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Il poker è in continua crescita come vedi la tua professione per il futuro?

Diciamo che più che altro spero, io come tutti gli amanti di questo gioco, che il movimento non accenni a scemare nemmeno per un istante, io amo il mio lavoro, lo considero uno dei piu’ belli e non lo cambierei con nient’altro al mondo. Le persone con le quali lavoro grazie al cielo non finiscono mai di farmi andare a nanna alle 4 del mattino, c’è sempre qualcosa di nuovo da fare, ma nessuno ha la sfera magica, l’ importante è reinventarsi sempre per offrire ai giocatori quelle innovazioni per le quali sono sempre felici di venire da noi. Si chiama lavorare, è la cosa che preferisco, anche più del gioco in se, alle volte.

Come hai vissuto la polemica per la tua esclusione dagli Italian Poker Awards?

Ti ringrazio per questa domanda, anche perchè non mi è stata mai data l’opportunità di dire la mia; sinceramente il polverone per la mia esclusione non è stato creato dal sottoscritto, ma da ciò che alcuni utenti hanno scritto sui forum piu’ importanti d’Italia tra i quali il vostro. Ho ringraziato pubblicamente e privatamente tutti coloro che hanno manifestato i loro risentimenti per la mia esclusione e che sinceramente sono stati molto più importanti di una eventuale presenza in quella rosa di candidati. Ognuno fa le sue scelte, chi non ha scelto me evidentemente ha fatto le sue valutazioni che non mi permetto di sindacare. Nessuna polemica, ma alla fine contano sempre i fatti.

La tua valigia probabilmente è sempre pronta e sappiamo che fare il blogger è un lavoro duro; c’è però un casino’ o una manifestazione, in cui non vedi l’ora di ritornare?

Credo che Montecarlo sia il posto al quale io sia legato maggiormente, anche perchè è un EPT che ho avuto la fortuna di giocare nel 2007 e la sala dove si gioca per me è qualcosa di meraviglioso, inarrivabile. Per i successivi due anni ho bloggato e ogni volta che torno è sempre una splendida emozione

C’è un personaggio pro o una persona che opera nel settore che ti ha insegnato qualche cosa ?

Che te lo dico a fa’?  Ciao a tutti gli amici di ItaliaPokerClub, e grazie per avere avuto la pazienza di leggere fino alla fine

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