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Massimo ‘Maxshark’ Mosele rinnova con PokerYes: “Un poker pro deve anche aggregare una rete di giocatori”
La fine del 2013 e l’inizio del 2014 hanno portato una vera e propria rivoluzione nel settore delle sponsorizzazioni, con team pro storici ‘cancellati’, come accaduto per GD Poker, e nomi altisonanti del poker nostrano costretti a scucirsi di dosso la patch, come è stato per Dario Minieri dopo i lunghi anni passati con Pokerstars, e per Alessandro Pastura e Maurizio Musso, da tempo legati a Poker Club.
In una condizione economica generale sempre più complessa, che coinvolge inevitabilmente anche il mondo del poker, c’è chi ha trovato un rinnovo contrattuale per l’anno in corso. Stiamo parlando di Massimo ‘Maxshark’ Mosele che anche nel 2014 continuerà a vestire la casacca di PokerYes, la poker room del circuito Active Games ormai da anni legata al professionista piemontese.
IPC: Hai rinnovato con PokerYes: quali sono i segreti per un ‘matrimonio’ duraturo?
Massimo Mosele: Credo che, come per qualsiasi matrimonio, il rapporto debba essere sempre soddisfacente, conveniente e produttivo per entrambe le parti. Penso che per un’azienda la produttività di un professionista non sia data esclusivamente dalla sua immagine, ma anche da un mix di fattori come la comunicazione diretta e la disponibilità dello sponsorizzato coi player amatoriali, essere presente nella room, l’educazione e la serietà, la sua opera di consulenza per scegliere le migliorie e le promozioni. E soprattutto la capacità di produrre rake non solo direttamente, ma coinvolgendo anche una rete di giocatori con la possibilità, se necessario, di supportarli per eventuali problematiche.
Questo non significa che chiunque abbia perso una patch non avesse queste caratteristiche, ma se l’azienda sceglie altre strategie bisogna prendere coscienza che la sponsorizzazione, come qualsiasi contratto, ha una scadenza e un eventuale non prolungamento dovrebbe essere accettato, seppur a malincuore.
IPC: Nel poker di oggi pare sia finita l’era delle sponsorizzazioni facili: ti senti un privilegiato a poter portare la patch di PokerYes anche in questo 2014?
M.M.: Per me è un onore portare la patch di PokerYes perché, in un mercato difficilissimo, è riuscita, trattando davvero bene i propri clienti, a crescere continuamente. Oggi mi ritengo un privilegiato e pensare che all’inizio delle ‘.it’ ItaliaPokerClub stessa si chiedeva perché non trovassi uno sponsor, nonostante fossi al vertice costantemente delle classifiche mondiali di heads up sit’n’go e altri giochi. Ricevevo sì offerte, ma non le ritenevo convenienti perché strettamente legate alla rake da me prodotta, cosa totalmente diversa da quanto, invece, accade con PokerYes che mi ha sempre sponsorizzato per i live indipendentemente da quanto giochi nella poker room. Credo inoltre che abbiano apprezzato il lavoro fatto ai fianchi, ovvero il rapporto tenuto con i giocatori della piattaforma e la capacità indiretta, ma anche diretta, di portarli a scegliere PokerYes rispetto ai concorrenti. In tutto questo percorso è stato fondamentale il supporto di coloro che collaborano con me, che lavorano direttamente nell’azienda, oltre a PokerYes, attenta a investire molte risorse per far felici più giocatori possibili e di tutte le fasce.
IPC: Cosa spinge, secondo te, PokerYes a puntare esclusivamente su Mosele piuttosto che su un team composto da più persone? Quali sono i vantaggi della poker room?
M.M.: Il vantaggio più evidente è che, invece di mettere a bilancio una spesa grossa per un team numeroso, PokerYes ha puntato su un testimonial fisso e lasciato l’opportunità, a rotazione, a tutti coloro che vincevano le nostre classifiche, di rappresentare la poker room di volta in volta. In questo ultimo anno, infatti, molti giocatori mi hanno affiancato agli eventi live vestendo i nostri colori, completamente spesati da PokerYes e vivendo, dunque, l’esperienza di player sponsorizzato almeno per una volta.
IPC: Quanto è importante per te, appunto pensando ai live, avere uno sponsor che ti supporta? Giocheresti i tornei anche senza di esso?
M.M.: Ho espresso in molte occasioni il mio pensiero riguardo ai tornei live. Gli mtt sono la specialità a più alta varianza, prima di essere sponsorizzato, quindi, ne giocavo molti meno, vendevo quote, e li prendevo come una vacanza, consapevole di quanto la fortuna conti su un basso campione di tornei multitavolo. In quanto professionista la mia prima regola è la disciplina, ciò significa giocare specialità dove la fortuna viene ammortizzata dai volumi e soprattutto essere ferreo nella gestione del bankroll. La run, dunque, nei live è determinante, quindi ne giocherei molti di meno se non fossi sponsorizzato da PokerYes.