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Il caso Kitai ha scatenato la polemica: cosa ne pensano i players ‘nostrani’?
Solo qualche giorno fa Davidi Kitai trionfava all’evento 15 di queste WSOP, il No Limit Hold’em – Six Handed da $3.000, portandosi a casa braccialetto e una prima moneta da $508.640.
La vittoria del belga, però, ha suscitato più di qualche polemica, in seguito proprio alle dichiarazioni del tre volte braccialettato che ha ammesso di essersi ‘aiutato’, durante la pausa, con lo streaming live dell’evento grazie al quale è riuscito a osservare il gioco di Gordon Vayo, il suo avversario in heads up, e a trarne vantaggio polarizzandolo su un range di mani specifico.
A quanto pare non c’è una regola che vieti tale costume, lo stesso Vayo d’altronde avrebbe potuto fare lo stesso, ma di sicuro, essendo il poker un gioco basato su quante più informazioni si riescono a cogliere dai propri avversari mentre si è al tavolo, tutto ciò che se ne discosta può dar via a polemiche.
A tal proposito abbiamo raggiunto alcuni players ‘nostrani’ per capire cosa pensano del comportamento di Kitai e se anche loro, in una situazione simile, a un passo dal braccialetto e da mezzo milione di dollari avrebbero fatto lo stesso.
“Credo sia difficile avere un’opinione univoca sul caso Kitai – ci ha confessato Alessandro Chiarato – da un punto di vista pratico, concreto e orientato al risultato, Kitai ha fatto bene a guardare lo streaming, dato che è permesso da chi organizza le WSOP. Chiaramente in parallelo c’è il discorso morale/sportività che farebbe propendere per una condotta più equa nei confronti del proprio avversario. Tuttavia se ti stai giocando cifre del genere e l’organizzazione ti dà una possibilità simile, sarebbe folle non sfruttarla: potrebbe sempre faro lo stesso l’altro e una volta che avrai perso non ti resterà che lamentarti dell’accaduto e rammaricarti”.
Più duro invece il giudizio di Gabriele ‘galb’ Lepore che condanna categoricamente il comportamento del belga: “Davidi Kitai è uno dei miei giocatori preferiti, ci ho giocato diverse volte ed è un talento puro e con un buon mindset. Non capisco perché ha dichiarato di essersi avvantaggiato dello streaming. Non so se è vietato dalle regole, ma, a prescindere, mi sembra una cosa eticamente sbagliata. Poi il mondo è zeppo di disonesti: solo il poker.it è strapieno di colluders, multiaccounters, account sharers, quindi di certo non mi stupisce che qualcuno si prenda un vantaggio del genere nell’head up per un braccialetto. La cosa che proprio non capisco è il perché dichiararlo così apertamente: non credo che rischi qualcosa con le WSOP, però di sicuro ci perde d’immagine. Concludendo, potrebbe averlo dichiarato in maniera bonaria non essendosi reso conto della gravità (secondo me) del gesto“.
Tra coloro che invece non condannano l’accaduto, dal momento che lo streaming live non era vietato ed era a disposizione di tutti c’è Carlo Savinelli. Il fresco vincitore dell’IPO 14 ha anche ammesso che al posto di Kitai non avrebbe esitato a fare lo stesso: “Non credo che il comportamento del belga sia scorretto, io avrei fatto lo stesso al suo posto. Quando c’è’ uno streaming i tuoi avversari hanno la possibilità’ di avvantaggiarsi vedendo come hai giocato degli spot e prendere delle contromisure. A quel punto hai due scelte: o non lo fai e dai un vantaggio enorme ai tuoi avversari o lo fai e ti metti sullo stesso livello. Capisci bene che essendo il TH un gioco di vantaggi piccoli o grossi che siano non puoi non metterti sullo stesso livello. Poi ovviamente ci sarà’ sempre la categoria dei finti buonisti che diranno di non farlo o che non l’avrebbero fatto. A loro dico: tenete la suoneria del cellulare in modalità ‘silenziosa’ che rischiate un epic fail!”.
Dello stesso avviso è anche Antonio Bernaudo che ci ha raccontato di aver fatto la stessa cosa in passato: “Non credo che lo streaming rappresenti un problema. In fin dei conti le info sui players al tavolo le possono prendere tutti in ogni momento. Nessuno ha vietato all’oppo di Kitai di prendere eventuali contromisure. Ovviamente interessarsi alle linee di oppo, concentrandosi su quello che avviene esclusivamente al tavolo sarebbe una prova di maturità, onestà e umiltà, però se c’è uno streaming ed io ho la possibilità di prendere info che non riesco a prendere al tavolo ben venga. Mi è già capitato e sinceramente non vedo una parte danneggiata visto che tutti possono exploitare gli oppo al tavolo tramite questo che viene presentato come problema“.
La polemica sembra destinata a proseguire. Voi cosa ne pensate?