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Il grande rientro ai tavoli online di Giovanni Rizzo: “I miei mesi migliori sono sempre quelli post-vacanze”
Il suo matrimonio con Kara Scott è stato sicuramente l’evento dell’anno, per gli appassionati di poker che amano anche una vena di gossip, ma in questa coda di estate Giovanni Rizzo ha avuto modo di farsi notare anche ai tavoli verdi online.
Nelle prime 72 ore di gioco dal rientro delle vacanze, infatti, ‘gioriz‘ ha vinto ben cinque tornei.
IPC: Due buone giornate al tuo ritorno al grinding: te lo aspettavi?
GR: Quando torno dal mio fermo estivo c’è sempre qualche dubbio. Sto un mese a ricaricare le pile post Vegas, niente poker, niente pc, perfino niente telefonino. Quindi è un po’ come una sorta di “ritorno a scuola”: il nuovo anno pokeristico ricomincia a settembre, e si teme sempre di essersi arrugginiti un po’. Partire con il piede giusto aiuta, dà fiducia, certo non mi aspettavo di shippare 5 tornei in 72 ore. Alzarsi per ultimo così tante volte in così poco tempo non è affatto facile.
IPC: A prescindere dal tuo risultato, pensi che ai regular faccia bene fare una pausa? Non c’è il rischio di accumulare un po’ di ruggine?
GR: Assolutamente si, prendersi una pausa è fondamentale. Stavo guardando lo sheet dei miei risultati degli ultimi cinque anni proprio pochi giorni fa, come parte del mio “tirare le somme” estivo: ebbene, storicamente i miei mesi migliori sono settembre e febbraio, che coincidono con i periodi “post vacanze”. Non credo sia un caso. Il pericolo burnout è sempre dietro l’angolo, e le pause, che dovrebbero essere totali – ovvero niente poker e niente computer – sono importantissime. Specialmente per i grinder online, che tendono a “meccanizzare” il proprio gioco giorno dopo giorno, rischiando di perdere così il sempre elusivo A-game.
IPC: Ci sono impegni live in cui ti vedremo impegnato a breve?
GR: Si, dopo il mese a Vegas per le WSOP mi son riposato un po’, ma sarò schieratissimo ai due prossimi IPT, Sanremo fra un paio di giorni e poi Nova Gorica. Il nuovo format mi piace molto, meno days uguale meno spese e meno tempo rubato al grind online. Allo stesso tempo la concentrazione nel format del festival di IPT, Mini e High Roller oltre ai vari side ha molto senso secondo me. Sono anni che dico che il festival è il futuro del gioco live, Pokerstars ha fatto le cose per bene. Credo i numeri daranno ragione.
IPC: Kanit, Dato, Suriano: il poker italiano sta raccogliendo tanti consensi all’estero. Siamo finalmente giunti alla svolta per il nostro movimento?
GR: Si, anche se c’è un divario netto tra il nostro “top range” e il giocatore medio italiano. Il nostro top range è ormai competitivo a tutti i livelli, senza dubbio. In particolare il buon Musta è davvero impressionante.
IPC: È più divertente giocare live o giocare online?
GR: Mi piace giocare entrambe le cose, ma se dovessi scegliere, sicuramente Online. La comodità del lavorare nel comfort di casa propria e il multitabling che evita di annoiarsi sono due possibilità imbattibili. la possibilità di creare volumi di gioco importanti per abbattere la varianza è assolutamente necessario. Per chi come me lo fa di lavoro da più di cinque anni l’online è l’imprescindibile “pane quotidiano” mentre il live è un piacevole – e fondamentale – stacco che fa bene, e deve essere inteso come una trasferta a trecentossessanta gradi.
IPC: Chiudiamo con una curiosità. Il matrimonio con Kara Scott è la notizia dell’anno per il binomio poker-gossip: la vita da sposato influisce o influirà sulla tua attività pokeristica?
GR: Kara è in questo ambiente da tanto tempo, ne comprende appieno le infinite sfaccettature, gli innegabili vantaggi e le peculiari difficoltà. E’ un sostegno importante per me, e mi ha dato una stabilità e serenità maggiore, che si è trasformata in una costanza di risultati importante, soprattutto negli ultimi 2 anni.