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Christian Favale sull’incredibile ascesa di Carrell: “Charlie è un talento ma non deve accelerare troppo i tempi…”
Pochi giorni fa vi abbiamo raccontato la storia, o meglio la favola di Charlie ‘Epiphany77’ Carrell, ragazzo inglese che dai sit’n’go casalinghi da 5£ con gli amici è arrivato, passo dopo passo, a giocare stabilmente e con profitto il NL500 Zoom su PokerStars.
Il tutto è avvenuto in un lasso di tempo piuttosto breve, così quei 15$ versati online, grazie a tanto talento, caparbietà e fortuna, sono diventati 520,000$, picco più alto del suo bankroll.
La scalata di Charlie, però, non è avvenuta per caso. Nel poker del ventenne inglese, infatti, c’è anche lo ‘zampino’ del pro di PokerStars Christian ‘IwasK.Mutu’ Favale, che ha conosciuto Carrell ai tavoli e ne è rimasto subito impressionato dallo stile di gioco. I due, dunque, più che coach e allievo, sono adesso giocatori alla pari che si confrontano in modo costante.
Ne abbiamo quindi approfittato per sapere da Favale qualcosa in più sul giovane pokerista britannico, vero e proprio astro nascente del texas hold’em d’oltremanica.
IPC: Che rapporto ti lega a Carrell adesso?
Christian Favale: Direi paritario, ci confrontiamo spesso su situazioni di gioco. E’ un player che non dà nulla per scontato, quindi sovente si trova in spot atipici.
IPC: La sua ascesa è stata rapidissima: quali sono i rischi che si corrono quando questo accade?
C.F.: I rischi sono quelli di Icaro. Serve dotarsi di ali veramente solide per sopportare gli stress di una professione che, al giorno d’oggi, è altamente competitiva e che non lascia margini di errore. Accelerare i tempi significa, inevitabilmente, andare incontro a incidenti di percorso che potrebbero minare il processo di crescita di un vero talento.
IPC: Charlie sembra avere la testa sulle spalle… la sua razionalità nel vedere le cose va di pari passo col suo poker oppure ai tavoli ha uno stile ‘alla Messi’?
C.F.: Lui è molto fantasioso, ma in realtà si tratta di una creatività che nasce da un’estrema razionalità. Non c’è nulla di casuale, di istintivo in quello che fa. Quando hai, però, perfettamente chiare le logiche di determinate situazioni, riesci a vedere cose che altri non vedono, tanto da far apparire geniale o creativa una scelta che, invece, è solo frutto di un ragionamento estremamente profondo.
IPC: Carrell dà l’idea di esser stato autodidatta: credi sia possibile nel poker diventare forti giocatori sfruttando solo l’esperienza accumulata ai tavoli di ogni tipo?
C.F.: Il poker sta diventando sempre più un’attività specializzata che necessita di molte conoscenze matematiche. Il buon senso e il talento possono far sì che un giocatore d’esperienza si avvicini a uno dotato di un ‘background’, invece, più scientifico. A mio modo di vedere, però, questa cosa era molto più vera in passato, mentre adesso colmare questo ‘gap’ sta diventando sempre piu’ complicato…
IPC: Qual è il pregio più rilevante di Charlie? E invece il suo difetto?
C.F.: La giovane età si traduce in enormi margini di miglioramento, ma anche in una mancanza di esperienza che potrebbe, comunque, tagliargli le gambe. Quindi, paradossalmente, il suo pregio e il suo difetto sono entrambi i suoi 20 anni.
IPC: Rispetto al ‘punto it’, cosa serve nel cash game ‘punto com’ per esser vincenti?
C.F.: Non credo al momento ci sia grossa distanza tecnica tra il NL400 di PokerStars.it e il NL500 Zoom di PokerStars.com. La differenza e’ la prospettiva di crescita: il NL500 Zoom dovrebbe essere affrontato come tappa di un percorso, invece, come sappiamo, per vari motivi il NL400 di PokerStars.it rappresenta un punto di arrivo…