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Maurizio Caressa: “Il mondo del poker è in affanno ma PokerItalia24 ci crede ancora!”
Che il boom sia passato da un pezzo, lo sappiamo tutti.
I numeri del poker online non ci fanno certo sorridere, ma la miriade di appassionati che pullula nei casinò e nei circoli live non è assolutamente in discesa.
Un discreto manipolo di player segue costantemente le dirette streaming dei più importanti eventi continentali, altri ancora hanno come fede il canale 222 di Sky.
Ad oggi, settembre 2014, PokerItalia24 è rimasto l’unico vero canale tematico in grado di offrire poker 24 ore su 24. Questo pomeriggio abbiamo intervistato il signor direttur, Maurizio Caressa, che ha lucidamente analizzato la situazione odierna del poker e della fruibilità televisiva che può essere in grado di dare:
“E’ chiaro che le cose sono cambiate parecchio. Rispetto a qualche anno fa, si sono ridotti notevolmente gli investimenti da gran parte degli operatori e l’intero universo del poker si è ridimensionato da diversi punti di vista: non solo per quanto riguarda la pubblicità, ma anche per quel che concerne gli investimenti collaterali. Il mondo del poker in questo momento sta boccheggiando, ma penso sia normale in un panorama simile, dove c’è un leader di settore che sta sbranando tutti gli altri. Eppure, dai riscontri che abbiamo, la passione della gente per questo gioco c’è ancora, eccome“.
A detta di Caressa i dati di PokerItalia24 sono infatti più che confortanti:
“L’interesse dei nostri spettatori non è assolutamente scemato. Lo vediamo dai messaggi, dalle mail e dai feedback che abbiamo. E questo ci spinge ad andare avanti e a migliorarci. Negli ultimi tempi ci siamo anche adeguati proponendo, di tanto in tanto, anche qualche prodotto in diretta come i Final Table dei Main Event WSOP. Lo streaming è la nuova frontiera, ma si tratta di un formato che difficilmente può funzionare come prodotto televisivo. In questi mesi abbiamo immesso oltre 200 ore di prodotti nuovi. Prossimamente lanceremo l’Alpha 8, l’ultima stagione WPT, e l’EPT 9. L’investimento continua ad esserci e in futuro cercheremo di proporre programmi sempre più appetibili per gli appassionati.”
Se parliamo di numeri in senso stretto, lasciare il digitale terrestre per restare unicamente su Sky è stato sicuramente penalizzante, ma come ammette Caressa, quella fu una scelta dettata da “cause di forze maggiore”:
“Una Tv commerciale si regge principalmente sui ricavi provenienti dalla pubblicità. Dal 2010 al 2012 abbiamo convissuto con dei grossi pregiudizi da parte dei grossi marchi al di fuori di del gioco. Purtroppo non c’è mai stato uno sdoganamento totale del poker, specie nella percezione dei grossi brand, che sono gli high spender nel mercato della pubblicità. E’ chiaro che con il digitale terrestre, essendo in chiaro, avremmo raggiunto tantissime teste in più, ma nel momento in cui ti accorgi che gli sforzi che fai per portare pubblico non vengono premiati dagli investimenti dei marchi extra poker diventa difficile poter crescere ulteriormente. Con Sky, invece, abbiamo trovato sin da subito un equilibrio perfetto. Anche se il futuro non regala certezze, speriamo di poter andare avanti, continuando a offrire prodotti nuovi e stimolanti.”