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Carla Solinas e il poker senza le patch: “Va avanti chi merita, io mi concentro sul cash game”
Dopo aver portato a lungo la patch di GD Poker adesso anche lei si trova senza una sponsorizzazione.
Un anno di cambiamenti quello di Carla Solinas che nel 2014 pokeristicamente parlando ha cambiato stile di vita in modo radicale.
Cose che capitano quando le poker room tagliano gli investimenti sui giocatori e sull’immagine che questi possono restituire al brand.
Una ragione in più per continuare ad approfondire l’argomento legato alle sponsorizzazioni con chi ha vissuto in prima persona la fine dell’era d’oro.
IPC: In questo periodo abbiamo visto la fine di molte sponsorizzazioni. Secondo te è veramente finito il sogno di potere ottenere la patch di una poker room prestigiosa?
CS: Attualmente penso che ottenere la sponsorizzazione sia molto difficile. Una delle poche possibilità è quella di ottenere la patch attraverso le promozioni che i siti mettono in palio ed è legata soprattutto alla produttività. Ora come ora l’intenzione è quella di attrarre il maggior numero di giocatori e credo che le patch come venivano concepite un po’ di tempo fa non esisteranno più per un bel po’. Paradossalmente, secondo me, va anche bene così.
IPC: Perché sta succedendo questo secondo te?
CS: Penso che adesso quelli che sono rimasti sul palcoscenico sono i giocatori veramente capaci. La maggior parte di questi nomi, tra cui ti posso citare Mustakkione e Dario Sammartino, hanno alle spalle esperienza, bravura e paradossalmente possono fare a meno della sponsorizzazione. Per questo motivo, secondo me, le patch che una volta venivano date in maniera troppo generosa, spesso a persone che non avevano niente a che fare con la meritocrazia, sono difficili da vedere di nuovo.
IPC: Secondo te cosa è più importante per una poker room? avere nella sua scuderia un player veramente forte ai tavoli o uno che sa sfruttare bene la sua immagine?
CS: Sicuramente l’ideale sarebbe il giusto compromesso tra immagine e bravura. Diciamo una persona sia conosciuta a livello nazionale come, ad esempio, Max Pescatori che ai tavoli è molto forte e che allo stesso tempo è conosciuto a livello internazionale. In Italia sono in pochi ad avere questo tipo di immagine, ma se proprio dovessi scegliere darei spazio alla bravura, anche se ci sono delle room che preferiscono contare su nomi conosciuti, completamente staccati dal mondo del poker. Onestamente non so quanto questo punto di vista possa essere valido.
IPC: Secondo te il fatto che molti professionisti sono stati licenziati ha portato degli effetti negativi all’immagine del poker italiano?
CS: Secondo me è stata un’arma a doppio taglio. Per esempio alcune poker room sono passate da un eccesso all’altro: da periodi in cui avevano una scuderia con tanti elementi forti sono passati a un esiguo gruppo di persone, e c’è chi ha scelto di affidarsi a una persona soltanto. Sicuramente non è un bel segnale e leggendo i commenti del pubblico sicuramente viene percepito come sintomo di crisi.
IPC: Parlando di te, invece, quando è terminata la tua sponsorizzazione cosa è cambiato?
CS: Io ho fatto una scelta diversa: al termine di un 2013 pokeristicamente parlando davvero negativo mi sono trovata senza una sponsorizzazione. Quest’anno ho deciso di dedicarmi esclusivamente al cash, sia live che online, la specialità che praticavo prima di avere la sponsorizzazione nel 2009. I tornei live, per quanto siano belli, ti portano a fare una vita molto frenetica, motivo per cui ho deciso di dedicarmi ad altro. Quest’anno ho avuto anche dei grossi cambiamenti nella mia sfera privata, e per avere più spazio ho preferito qualcosa che si adattasse meglio come orari e regolarità nella produzione.
IPC: Quindi hai deciso di abbandonare definitivamente i tornei live?
CS: Diciamo che anche se ho fatto questa scelta, ho dei progetti in vista e non ho abbandonato il discorso dei tornei live. A novembre ho già in previsione di andare al Battle of Malta e di ricominciare da lì a partecipare a qualche appuntamento. Certamente non sarò impegnata con la frequenza di prima, ma la passione per i tornei live è grande per cui sicuramente non smetterò di giocare.
Foto di copertina di Manuel Kovsca