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il 6 Ott 2014

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Kanit racconta il suo WCOOP: “Rammarico solo per il main event, con più secondi avrei foldato flush…”

Kanit racconta il suo WCOOP: “Rammarico solo per il main event, con più secondi avrei foldato flush…”

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Il sipario sul WCOOP PokerStars è calato già da qualche giorno, ma poter parlare con Mustapha Kanit dell’evento pokeristico dell’anno era un’occasione che non potevamo proprio farci sfuggire.

Concluso, dunque, l’intensissimo grinding di settembre, che ha visto il nostro ‘mustacchione’ protagonista soprattutto dell’evento High Roller e del Main Event, ne abbiamo approfittato per sapere quali siano le sue considerazioni di fine WCOOP: soddisfatto o c’è un po’ di rimpianto per il braccialetto solo sfiorato?

“Sono abbastanza contento – esordisce Mustaphapenso di aver giocato davvero un buon poker. Sono rammaricato solo per il main event, specialmente per la mano che ha decretato la mia eliminazione (colore contro colore). Se avessi avuto più timebank, magari, avrei foldato. Purtroppo però lo avevo finito il giorno prima a causa di alcuni problemi di connessione…”.

IPC: Dunque ti aspettavi qualcosa di più dal main event dopo aver iniziato nel migliore dei modi il Day 2?

Mustapha Kanit: Si, mi aspettavo di fare meglio. Quando ti ritrovi top tre a 50 left, chiaramente, le aspettative sono alte. Ero anche riuscito nell’impresa di triplicare lo stack senza showdown, quindi ci credevo davvero!

IPC: Cosa serve per riuscire a giocare quanto più possibile il proprio A-game in una manifestazione tosta come il WCOOP?

MK: Il WCOOP e lo SCOOP per me rappresentano i due periodi dell’anno in cui ho la possibilità di confrontarmi quotidianamente coi più forti, provando a migliorarmi anche attraverso l’adattamento del mio gioco a quello degli avversari. Sono, senza dubbio, le manifestazioni online che preferisco, perché le strutture sono molto belle e ci sono tornei per tutti.

IPC: Qual è, in generale, la differenza tra un top reg del ‘dot com’ e uno del ‘dot it’? Cosa ha il primo che manca al secondo?

MK: Uno gioca a poker, l’altro grinda qualcosa molto più simile a sit’n’go multitable, dove è molto difficile trovare sufficienti motivazioni visto che viene meno anche il confronto coi migliori. L’average buy-in del regular ‘dot it’ è troppo basso e avrà, durante l’anno, solo un paio di periodi in cui potrà ‘semi-grindare’, ovvero quando PokerStars organizza ICOOP, SCOOP, TCOOP e Sunday Million. Al giocatore del ‘dot it’, quindi, mancano proprio i mezzi per poter eccellere: infatti non avrà mai la possibilità di giocarsela alla pari coi migliori del ‘dot com’.

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IPC: Al WCOOP avevi a fianco al nickname la bandiera britannica: ti sei già sistemato a Londra? C’è qualche motivo specifico che ti ha spinto a lasciare Malta per scegliere Londra?

MK: Si, sono a Londra dalla fine dello scorso anno. Mi trovo molto bene, è una città collegata benissimo dove c’è davvero tutto. Malta dopo due anni mi andava un po’ stretta e, comunque, avendo programmato di giocare molti live, la capitale britannica rappresentava la migliore possibilità, al pari di Vienna.

IPC: Quali sono i tuoi programmi live da ora a fine anno?

MK: Giocherò l’EPT di Londra, l’APAC a Macao, poi probabilmente il Master Classic ad Amsterdam e di certo l’EPT di Praga a dicembre. Sono solo indeciso se staccare 20 giorni a novembre per dedicarmi al coaching, dato che l’ho accantonato da un po’ di tempo…

 

 

Foto di Futura Tittaferrante

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