Poker Room
Comparazione Bonus
-
RoomBonus
Ultime notizie
Video consigliati
Sorrentino: “Amarezza infinita per un day5 maledetto, ma ho giocato alla pari contro player fortissimi!”
Fare bolla non è mai piacevole. Fare bolla a un Final Table EPT lo è ancora meno, specie quando si è stati nelle parti altissime del chipcount per oltre quattro giorni di gioco.
Eppure, anche se resta tanto rammarico, la cavalcata di Raffaele Sorrentino al main event di Londra, concluso con un decimo posto da 33.500£, può far sorridere l’intero movimento del poker azzurro, che conferma, una volta di più, di essere tornato a livelli stellari.
Dopo il quarto posto di Andrea Dato in quel di Barcellona, dobbiamo dunque accontentarci della decima piazza di “raffibiza” che nulla ha potuto in un day5 a dir poco maledetto.
“E’ stato un torneo ricco di emozioni – racconta Raffaele – e fino a ieri era andato tutto alla perfezione. E pensare che questo main era partito tutt’altro che col piede giusto: nel day1 ho giocato praticamente solo tre mani [K-K; Q-Q e Q-Q] e da 30.000 chips ero sceso fino a 8.000. Nonostante tutto non ho mollato e nel day2 sono iniziato a risalire prima pian piano, poi vertiginosamente ritrovandomi in vetta al count a fine giornata …”
Grazie ad un tavolo non impossibile, Sorrentino continua comunque la sua marcia e l’unico vero ostacolo che si frappone nel prosieguo del torneo è un’improvviso attacco influenzale:
“Avere la febbre in un torneo così importante di certo non aiuta, specie per un giocatore come me, abituato a giocare tantissimi piatti e costretto a mantenere sempre altissimo il livello di concentrazione. L’occasione era però davvero troppo importante per fasi sopraffare e grazie a tanti piatti uncontested sono riusciti a restare nelle parti alti del count anche a fine day3 e day4″
La mattina del day5 Raffaele si sente nuovamente in forze, eppure…
“…eppure avevo delle sensazioni diverse dagli altri giorni. Non so come spiegarlo, ma avevo proprio un feeling strano sin da prima di entrare al casinò. L’istinto, ahimè, non sbagliava: è stata una giornata da incubo. Non ha tenuto un colpo che è uno. Poi quei due 80-20 che mi hanno condannato. Il dispiacere aumenta a dismisura se penso che ho saputo tener testa a tutti i player che ho avuto al tavolo, anche quelli più forti di me. Per contro ora ho la consapevolezza di poter affrontare alla pari un field tosto come quello di un EPT“.
A rinfrancare “raffibiza” in questo day after resta sicuramente il supporto ricevuto in questi giorni dagli amici e da tutti quelli che lo hanno seguito:
“Ho avuto modo di confrontarmi con Musta e con tanti altri con i quali ho scambiato pareri tecnici e motivazionali. Avere contatti con i più forti player italiani e stranieri mi ha aiutato a crescere tanto in questi anni e mi sento un privilegiato nel poter confrontarmi con loro prima, dopo e durante tornei di questo calibro. Servirà qualche altro giorno per riprendermi del tutto, ma in fondo ‘that’s poker’: al prossimo EPT tornerò ancora più carico, sperando che la sorte si ricordi di me qualora dovessi nuovamente deeprunnare!“.