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Alex Dreyfus, presidente GPI: “La Coppa del Mondo vuole dare al poker una nuova immagine, voi italiani…”
Come la Ryder Cup di golf, la Davis Cup di tennis o l’Otto Nazioni di rugby.
E’ questo che Alex Dreyfus, presidente del GPI (Global Poker Index), si augura possa diventare col tempo il Global Poker Masters, torneo di poker per nazioni la cui prima edizione si terrà i prossimi 21 e 22 marzo a Malta.
Non è evidentemente un’impresa così semplice, ma gli organizzatori ci credono e stanno mettendo sul campo tutte le energie a disposizione per cominciare nel migliore dei modi, cercando in primis le conferme dei giocatori più forti, invitati di diritto grazie alla loro posizione in classifica nel GPI.
Abbiamo contattato Dreyfus, che ha celermente risposto a tutte le nostre curiosità sul Global Poker Masters.
IPC: Qual è l’obiettivo che si pone il Global Poker Masters?
Alex Dreyfus: Il torneo ha l’obiettivo di diventare la legittima coppa del mondo di poker. Un evento annuale, basato su tangibili criteri di selezione, in modo che ogni paese venga rappresentato dai giocatori migliori. Fa parte della nostra visione di ‘sportivizzare’ ancor di più il poker, al fine di promuoverlo in modo nuovo, differente e lanciarlo così a dovere sui principali media. Non sono ingenuo comunque: sono cosciente che ci vorranno anni e dovremo costruire questo step by step.
IPC: Come avete selezionato i giocatori in rappresentanza delle diverse nazioni partecipanti? I player italiani hanno confermato la loro presenza?
A.D.: Di ogni nazione abbiamo invitato il numero 1 del POY e i tre migliori del GPI, che considera i risultati maturati in un arco temporale di 36 mesi. L’idea è che le squadre siano composte dal miglior giocatore dell’anno affiancato dai tre che hanno mantenuto la migliore costanza di risultati. Abbiamo inviato oggi le candidature e non ho ancora parlato coi convocati. Per la vostra squadra è un po’ complicato, perché proprio in quei giorni ci sarà l’IPT, quindi dovremo discutere coi giocatori per comprendere come organizzarci. Al momento ha confermato solamente Andrea Dato, stiamo aspettando le risposte degli altri. L’Italia ha un grande potenziale, perciò non ho dubbi che mostrerà al resto dell’Europa le proprie skill al tavolo.
IPC: Puoi dirci qualcosa sulla formula di gioco?
A.D.: Si giocherà su due giorni, esclusivamente su invito. La formula sarà un mix di sit’n’go (singolo tavolo), heads up e, infine, ci sarà il decisivo final table. I tempi di gioco, poi, verranno regolati da uno ‘shot clock’, quindi sarà un poker molto rapido e interessante da vedere in live streaming. Ci sarà molto probabilmente il commento anche in italiano.
IPC: Organizzarlo in concomitanza con l’EPT è una scelta che parrebbe già vittoriosa. Cosa ne pensi, dunque, della location?
A.D.: Rappresenta una vittoria per entrambe le organizzazioni. Collaboriamo sin dall’estate, cercando di trarre benefici da questo innovativo torneo. Lo European Poker Tour ci è stato di gran supporto e vive l’attesa con frenesia. Vivo a Malta, il quartiere generale del GPI è sull’isola, quindi per me ha molto significato che il Global Poker Masters si giochi qua. Inoltre questo posto è adesso un vero e proprio punto di riferimento internazionale.
IPC: E’ previsto un prizepool per il torneo?
A.D.: Risposta non semplice (ride). Stiamo costruendo un nuovo torneo, senza buy-in, per promuovere il poker come sport e gioco d’abilità, quindi non la sua parte economica. L’eliminazione del buy-in dovrebbe essere, dunque, funzionale a farci aprire porte in futuro da parte di sponsor e televisioni. Ho spiegato già ai giocatori che è la prima edizione e che non ci aspettiamo, di conseguenza, significative sponsorizzazioni quest’anno. GPI garantirà comunque premi monetari, non elevati, alla squadra che vincerà. Ma non li comunicheremo. Il nostro obiettivo è sovvertire un certo tipo di comunicazione, quindi vogliamo che i media raccontino che l’Italia ha vinto la coppa del mondo di poker e non che ogni giocatore, ad esempio, ha ottenuto 10.000 dollari.
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