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Jacobson, Savinelli e Rizzo promuovono la ‘popolarizzazione’ del payout del Main Event WSOP
E’ di ieri la notizia di una sostanziale modifica del payout del Main Event WSOP, scelta attuata dagli organizzatori per invogliare sempre più player a prendere parte al campionato del mondo di poker, quel torneo che ogni pokerista dovrebbe poter giocare almeno una volta nella vita.
Certo, i 10.000 dollari di iscrizione non sono cosa da poco, ma premiare i primi 1.000 classificati con almeno 15.000$ potrebbe rivelarsi una scelta azzeccatissima.
Va detto anche che per il Main Event, poi, molti giocatori ottengono la qualificazione attraverso satelliti live in loco piuttosto economici. Quindi ‘investire’ poche centinaia di dollari, fare un bel torneo e portare a casa anche solo 15.000$, rappresenta un’ottima possibilità.
Incuriositi dal pensiero dei professionisti, dunque, abbiamo chiesto ad alcuni di loro un parere su questa, come la abbiamo definita ieri, ‘popolarizzazione’ del payout.
Partiamo a bomba con Martin Jacobson, detentore del titolo e vincitore di dieci milioni di dollari poco più di due mesi fa.
“E’ una buona scelta – sentenzia l’ultimo vincitore del Main Event – soprattutto se effettivamente farà incrementare il numero di iscritti. Quest’anno, quindi, l’organizzazione dovrebbe comparare i numeri con quelli del 2014 e analizzarli al fine di adottare la migliore strategia di marketing per il 2016″.
Direttamente da Deauville, dove si appresta a giocare l’EPT francese, ci ha detto la sua ‘il sindaco’ Carlo Savinelli.
“E’ lievemente migliore rispetto alla ‘formula’ scelta lo scorso anno. Di fatto poi non cambia moltissimo. Spalmano meglio il montepremi, con la prima moneta che sarà ‘più piccola’. Credo che questa scelta, sì, possa far incrementare sensibilmente il numero dei partecipanti”.
Decisamente favorevole alla nuova ‘politica’ delle WSOP Giovanni ‘gioriz’ Rizzo, vero amante dei campionati del mondo di poker.
“Credo sia una buona innovazione. Il Main attira sempre una percentuale altissima di giocatori occasionali, magari qualificatisi attraverso satelliti da poche decine di dollari. Per loro ottenere un ‘minimum cash’ significa un guadagno netto importante. Inoltre, più giocatori a premio aumenta la possibilità di ‘replayability’ (rigiocabilità), caratteristica che questo evento già possiede. Insomma, la vedo come una cosa positiva. Anzi, lo è doppiamente perché dimostra come l’organizzazione delle WSOP sia sempre attenta a ciò che i giocatori chiedono, alle loro preferenze… che è, poi, il motivo di un successo così duraturo”.