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Sara Chafak sul tormentone dei ‘Ladies Event’: “Sono divertenti, ma preferisco quelli misti”
Sono tanti gli argomenti sui quali si è discusso in questi ultimi giorni.
Dalla sfortunata eliminazione del nostro Carlo Savinelli alla picca conquistata dal bulgaro Ognyan Dimov ne abbiamo visto delle belle, ma oltre al poker giocato si è fatto un gran parlare della presenza maschile al ‘Ladies Event‘.
Una nota stonata in questa trasferta francese, che ha suscitato mille e uno polemica sulla moralità dei 22 giocatori che hanno deciso di iscriversi al torneo riscuotendo critiche ovunque, non ultime quelle di Victoria Coren intervistata da pokernews.com.
Secondo la doppia campionessa Ept questi atteggiamenti porteranno all’estinzione di eventi ‘al femminile’ riducendo ulteriormente la presenza del gentil sesso ai tavoli da gioco.
C’è chi si nasconde dietro principi nobili bollando queste eventi come ‘discriminatori’ e chi invece pensa che sia un ottimo modo per attirare l’attenzione delle donne, offrendo loro un ambiente sicuro e protetto nel quale confrontarsi.
Per l’occasione abbiamo chiesto il parere ad una nostra recente conoscenza: la bellissima Sara Chafak, già nota al pubblico come Miss Finlandia 2012 ma salita agli onori della cronaca pokeristica dopo il suo clamoroso bluff contro Ronnie Bardah in una puntata di SharkCage.
IPC: Sara, nei tornei live circa il 90% del field è composto da uomini. Pensi che il gioco del poker non abbia alcun appeal sulle donne o la ragione di questa scarsa presenza è da ricercarsi in una strategia di marketing sbagliata?
SC: Non penso si tratti di un errore nelle strategie di mercato delle aziende: attualmente ci sono tante giocatrici professioniste che vengono messe in risalto dai rispettivi brand. Ad ogni modo penso che il poker sia uno sport con il quale le donne facciamo fatica a relazionarsi, ma quando decidono di mettersi in gioco molte di loro lo trovano divertente e appassionante.
IPC: Pensi che i ‘Ladies Event’ siano il modo giusto per coinvolgere maggiormente le donne e devono essere considerati come discriminatori?
SC: Un po’ l’uno un po’ l’altro. Potrebbero essere interpretati come una discriminazione dal momento che, come penso, nel poker non esistono differenze tra uomini e donne. Da qualsiasi punto di vista si osservi la questione tutti quanti vengono considerati come giocatori. D’altro canto mi piace l’idea che ci siano degli eventi per sole donne, sono senza dubbio molto divertenti anche se preferisco quelli misti.
IPC: Secondo te qual è il modo migliore per attirare nuove giocatrici?
SC: A riguardo posso dire che più verranno mostrate al pubblico delle donne ai tavoli da gioco e più ne verranno. Solo così saranno incoraggiate a prender parte in questo sport dominato dalla componente maschile.
IPC: Il mercato del poker tende al ribasso secondo le stime degli ultimi tempi e un numero sempre maggiore di poker room investe in formule ‘hyper turbo’ come gli Spin&Go di PokerStars o nei giochi da casinò. Pensi che questa strategia possa avere appeal tra le donne o al contrario tenda a farle allontanare?
SC: Dipende sempre da come soggettivamente viene percepita la formula del ‘vinci tutto e subito’. E’ difficile da dire, ma comunque non penso che ciò possa avere alcun tipo di ripercussione sul pubblico femminile, nè in positivo nè in negativo.
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