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Reg identikit – Luca ‘toro 240’ Tiramani: “Carini è stato fondamentale per la mia carriera da huppista…”
Forse cinque anni fa non pensava che il poker sarebbe diventato il suo lavoro.
A Luca ‘toro 240’ Tiramani, invece, le cose sono andate davvero bene, tanto che oggi è uno dei giocatori di heads up più rispettati del ‘punto it’. Uno con il quale, insomma, non è affatto conveniente giocare un testa a testa.
“Ho iniziato nel 2009, mentre frequentavo il secondo anno di economia – racconta Luca – e ho capito subito che il poker sarebbe potuto diventare una fonte di profitto. Ho letto qualche libro e ho iniziato a grindare per divertimento sit’n’go 6-max, 9-max e 27-max. Dopo poco sono passato agli heads up turbo da 5€, ho investito 400€ e da quel momento non ho più caricato soldi. Capisco subito che l’heads up è la disciplina che fa per me, quella che mi avrebbe fatto guadagnare in maniera costante. Rapidamente arrivo a poter grindare i 10€ e i 20€ normal, con cui riesco addirittura a pagarmi per intero il terzo anno di università”.
La vera svolta, comunque, arriva quando ‘toro 240’ affida il suo poker all’esperienza del pro Sisal Andrea Carini, che per anni ha dominato la specialità del testa a testa in Italia.
“Nell’ottobre 2011 mi assumono come revisore contabile, ma guadagno più la sera giocando a poker che lavorando nove ore al giorno. Nell’aprile successivo mi licenzio, mi trasferisco a Piacenza da Milano e inizio a giocare in maniera totalmente professionale. Le cose vanno bene e decido di investire parte del bankroll per prendere un coach per gli heads up: avverto la necessità di passare dai normal ai turbo. Andrea, che adesso è anche un grande amico, mi ha permesso così di dare una svolta decisiva alla carriera pokeristica…”.
Arriviamo ai giorni nostri o quasi. Luca ha parzialmente abbandonato i sit’n’go per dedicarsi al cash game, anche per trovare nuovi e fondamentali stimoli.
“Nel 2013 ho giocato heads up sit’n’go multiroom ad abi 50€, lo scorso anno invece l’ho dedicato al cash game. Un po’ per rinnovare gli stimoli, un po’ per cercare maggiori guadagni. Sono partito dal NL50 con l’idea di arrivare al NL200. Le cose sono andate piuttosto bene, così a dicembre mi sono addirittura trovato a grindare dal NL50 fino al NL600. Ho giocato molto, ho fatto tantissima review e mi ha aiutato confrontarmi con ‘AleTilter’ De Fenza. Alessandro è stato utilissimo!”.
Il 2014 è stato sì un anno molto positivo per Tiramani, ma non è riuscito però a conquistare lo status di Supernova Elite.
“Come profit, compresa la rakeback, ho fatto 50.000 euro. Niente Elite, per un giocatore di heads up è un’impresa quasi impossibile. Quest’anno ci sto comunque provando. Adesso mi siedo dal NL50 al NL400, oltre a giocare sit’n’go da 70 e 100 euro. Ho praticamente sempre scelto i testa a testa perché all’università adoravo statistica e questo amore l’ho dunque riversato nell’heads up…”.
‘toro 240’ di esperienza ne ha accumulata parecchia, tanto da esser diventato estremamente confident col ‘giochino’. Sfrutta a suo vantaggio il ‘metagame’, che utilizza per leggere con sensibilità gli avversari.
“Mando informazioni precise al mio oppo, al fine di usare poi questi ‘messaggi’ nelle mani successive. Mi spiego meglio. So come mi percepiscono e riesco a usare questa cosa in mio favore. Studio molto anche le size, per me sono infatti dei veri e propri tell. Dopo tante mani contro lo stesso giocatore, in base alle size che adotta, riesco così a restringere il suo range”.
Il 2015 è partito per Luca nel migliore dei modi, fatto che gli permette di guardare a questa annata con ottimismo e obiettivi ben chiari.
“Vorrei prendere un coach per i 6-max. Mi piacerebbe giocarli in certi orari della giornata per puntare a fare Supernova Elite. L’idea è di fare 100.000 euro di profit compresa la rakeback. In tutto questo è probabile che ‘shotti’ anche qualche live per tentare il colpaccio! (ride)“.
Per essere un grinder vincente, comunque, è fondamentale anche la tranquillità che un giocatore riesce a costruirsi attorno. E Tiramani non fa eccezione.
“La mia ragazza e i suoi genitori appoggiano al 100% il mio lavoro. Spesso grindo da casa sua, infatti ho acquistato un monitor da lasciare fisso da lei. Mia madre si fida ciecamente di me, ogni giorno mi chiede come è andata. Sono convinto che senza tutto questo mi sarebbe impossibile portare avanti serenamente tale professione…”.