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il 27 Feb 2015

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Carlo Savinelli, campione Winamax: “Per pigrizia fino a poco tempo fa giocavo solo i tornei vicino casa…”

Carlo Savinelli, campione Winamax: “Per pigrizia fino a poco tempo fa giocavo solo i tornei vicino casa…”

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In questo momento Carlo Savinelli, fresco di vittoria all’high roller, dovrebbe star giocando il Main Event parigino del Winamax Poker Tour Final. Usiamo il condizionale perché anche il Day 1C è stato preso d’assalto ed è stata necessaria la waiting list, come ci ha spiegato il ‘sindaco’.

Non potevamo, comunque, perdere l’occasione di farci raccontare qualcosa sulla perfetta giornata di ieri, quella che ha regalato al campano quella vittoria live in campo internazionale che inseguiva da qualche mese. Un bel trofeo e 55.000 euro che arricchiscono un 2015 iniziato nel migliore dei modi.

 

ItaliaPokerClub: Quella di ieri, Carlo, la definiresti come la giornata perfetta? Ha funzionato tutto al final table o c’è stato qualche momento di ‘sbandamento’?

Carlo Savinelli: Pronti, partenza, via e… perdo nelle prime due orbite J-J<A-J e splitto A-T contro A-4. Decisamente non un buon inizio (ride). Poi ho iniziato a macinare gioco, avevo lo stack per farlo e l’ho fatto davvero bene attaccando gli ‘stack problem’ e quelli un po’ più scarati. A quattro left, invece, ho 3-bet/bet/bet/bet-shovato contro un ragazzo che si era qualificato con 10 euro (avevo 3-bettato l’80% delle sue aperture proprio perché aveva il doppio di stack rispetto all’ultimo): ho puntato 200.000 preflop, 200.000 flop, 200.000 turn e un milione river sul board 7-4-5-5-3. Aveva 6-6, ma non sono certo che avrebbe chiamato senza scala (lui ha detto di si…). Dopo essermi apostrofato mentalmente con le peggiori parole, sono tornato ‘in miniera’. Arrivati in heads up abbiamo giocato per circa due ore. Eravamo 60/40 per me ed e’ andato tutto come doveva andare, anche il coinflip finale T-T>A-J… stavamo comunque 80/20 in fiches in mio favore.

 

ItaliaPokerClub: Carlo, hai dato l’impressione in questi mesi di cercare fortemente l’affermazione in campo internazionale. Quanta carica ti dà, quindi, il fatto di portar via almeno un trofeo da Parigi?

Carlo Savinelli: Finalmente! Sono davvero troppo felice, credimi. Qualcuno tempo fa disse che vincevo solo le ‘parrocchie italiane’. Ero pigro e giocavo solo i tornei vicino casa, o quelli per cui gli amici mi passavano a prendere e mi riaccompagnavano. Ho incassato e risposto con i fatti, come sono stato abituato a fare sin da piccolo. Devo ringraziare in particolar modo Mara, la mia compagna, e Luca Cristantielli. Sono loro che mi hanno ‘smosso’ dal divano come fossero il generale di Full Metal Jacket. Adesso sto godendomi questo momento.

 

ItaliaPokerClub: Oggi giocherai il Main Event. Con quale approccio mentale, dopo una ‘appagante’ vittoria, credi ti siederai al tavolo?

Carlo Savinelli: Anzitutto spero di riuscire a giocare, visto che anche il Day 1C è sold out e con waiting list infinita. Giocherò come se non fosse successo niente, voltata la pagina si guarda con esclusività al futuro sperando  semplicemente di continuare così…

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ItaliaPokerClub: Sui social network sei uno dei più amati, uno dei pochi che mette tutti d’accordo. Qual è, secondo te, il motivo di ciò?

Carlo Savinelli: Davvero non saprei risponderti. Forse sarà perché dico quello che penso sempre, o perché sono sempre disponibile in privato. O forse perché la gente si gasa a vedere un italiano che va avanti a suon di ‘frustate’ e non di cooler. Sinceramente non lo so, ma senza dubbio mi fa tanto piacere leggere i commenti di stima, di tifo dopo successi e delusioni. Questo mi carica tanto, certe cose valgono come una vittoria, sempre.

 

ItaliaPokerClub: Due parole sul field francese. E’ davvero così tanto +EV?

Carlo Savinelli: Il field francese è ‘forte’ quanto quello italiano o spagnolo, però loro sono soliti giocare molto più aperti. Di conseguenza è più facile fare stack, ma allo stesso tempo ti mettono più in ‘difficoltà’ perché fanno un sacco di ‘mosse’. In Italia, dove la gente gioca più chiusa, questo non succede. Un’altra cosa positiva è che qui vivono ancora il boom, quindi i tornei in Francia fanno sempre tantissimi iscritti.

 

Foto: Neil Stoddart

 

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