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Dario ‘Goldenhind’ Dimaggio, dai soldi finti al NL1000 in poco più di un anno: “Il cash-game la mia vocazione!”
Il suo nome è Dario Dimaggio, ma ai tavoli da gioco online è conosciuto come ‘Goldenhind’.
Non fatevi ingannare dai suoi diciannove anni, perché Dario con le due carte in mano sembra esserci nato, anche se la passione è sbocciata soltanto qualche anno fa:
“Come molti mi sono avvicinato al poker guardando i mostri sacri darsi battaglia nelle partite high stakes su PokerItalia24! Durante il liceo mi dilettavo nei tavoli a soldi finti fino alla maggiore età , dove guidato da 2 ragazzi eccezionali sia umanamente che per skill, ho iniziato a grindare sit da 0,50€ su una skin di ongame con un bankroll di 250€“.
Il tempo passa, e dopo i primi risultati incoraggianti Dario comincia a fare ‘level-up’ scoprendo pian piano la sua vera vocazione, il cash-game:
“Ho cominciato col NL 5 su Intralot fino a raggiungere il NL 50 a giugno 2014, in concomitanza con gli esami di maturità a cui non ho dedicato molta attenzione (ride). Finiti gli esami ho dedicato tutto me stesso allo studio e alla pratica del gioco, e in 8 mesi sono arrivato da 2.000€ a circa 75.000€ di profit passando dal NL 50 fino a raggiungere il NL 1000 entrando a far parte del Team Pro della room“.
Un filotto di risultati impressionante considerato il brevissimo lasso di tempo intercorso da quando il buon Dario giocava ancora a soldi finti:
“Sicuramente nei momenti decisivi la run non mi ha abbandonato, ma ho ricevuto anche belle batoste dalle quali sono riuscito ad uscire a testa alta. Dal punto di vista pokeristico sicuramente continuerò a grindare su Intralot con qualche capatina ai tavoli high stakes di qualche altra room. Non mi piace impostare il mio percorso sulla rake da generare, voglio esser libero di gestire a mio piacimento la durata delle sessioni e soprattutto preferisco fare molta table selection giocando ‘superfocused’, piuttosto che massare tanto con una condotta ‘abc’ in modo da raggiungere uno status prestabilito“.
Alla sua età, dopo aver ottenuto risultati di questo tipo, parlare di progetti futuri è doveroso:
“Oltre al ‘semplice’ grinding ho già avviato un percorso di coaching con vari ragazzi che sembra andare molto bene. Credo che affidarsi solo al ‘saper clickare’ non sia sufficiente, sempre meglio tenersi aperte più possibilità per il futuro, d’altronde un giorno le cose potrebbero non andare così bene!”
Eppure, nonostante le straordinarie performance ottenute, confermate dalle statistiche, sembra che alcuni giocatori storcano il naso in merito alla sua condotta di gioco ai tavoli:
“Ultimamente più volte ho ricevuto offese e critiche ai tavoli e non , sia da amatori che da ‘regular’ mediocri sul fatto che io possa vincere solo grazie alla fortuna. La tesi più diffusa è che un campione di 100.000 mani non sia sufficiente a testimoniare la bontà di un giocatore. Ecco perché ho deciso di postare sul mio profilo Facebook un grafico relativo a 650.000 mani, che dovrebbe perlomeno farli riflettere un poco prima di sparare sentenze. Capita troppo spesso di sentirsi ‘arrivati’ in questo gioco, ma il poker è in continua evoluzione e se oggi risulta ottimale piazzare una bella 4bet non è da escludere che un domani sarà EV+ ‘limp-callare’ una coppia d’assi. Detto ciò io proseguirò a testa bassa, lasciando le offese ai perdenti incalliti che in fondo mi fanno sorridere!”
Ecco il grafico menzionato da Dario e pubblicato sulla sua pagina personale. E voi che ne pensate? Solo una questione di run?