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Musta senza limiti dopo l’High Roller EPT e la vetta della All Time italiana: “Ho ancora margini di miglioramento!”
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Parole, poche. Fatti, molti.
Qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, nel recente festival EPT a Montecarlo, Mustapha Kanit ha fatto capire a tutti di che pasta è fatto. Ritenerlo oggi uno dei giocatori più forti al mondo è tutt’altro che blasfemo.
Il trionfo nel Super High Roller da 50.000€ di buy-in lo ha proiettato di diritto in testa alla all-time money list italiana e al 200° posto nella classifica mondiale di tutti i tempi: i 936.000€ incassati lo hanno fatto schizzare a quota 3.774.515$ per quel che concerne le vincite in tornei live.
“Diventare l’italiano più vincente di sempre era un traguardo al quale francamente tenevo ed è bello esserci riuscito così presto. Generalmente non do troppa attenzione a classifica e graduatorie varie, ma questa ha un sapore speciale; ricordo bene, infatti, la sensazione di orgoglio quando superai Dario Minieri, il mio idolo assoluto sin da quando iniziai a giocare. Superarlo era un sogno nel cassetto. Una volta scavalcato lui sapevo che raggiungere Max Pescatori sarebbe stata solo una questione di tempo…”
Nonostante l’irrefrenabile ascesa, la vera forza di Musta trapela dalle sue parole, posate e ragionate anche in un momento come questo:
“E’ bello riuscire a battere field cosi duri, ho sempre fatto bene in eventi del genere e amo molto questo genere di competizione. Non guardo molto al valore economico, per me era importante vincere. Sicuramente è una bella iniezione al bankroll ma in eventi del genere c’è comunque un bel giro di quote nel quale si vende e si scambia parecchio per abbassare la varianza. Ad ogni modo, per come la vedo io, credo ci siano sempre dei margini di miglioramento. Ciò che mi ha gratificato tanto è stato il piazzamento al main event; anche se ho chiuso al 26° posto, ultimamente sto andando sempre piu frequentemente deep ai main, mentre prima uscivo spesso nei primi due giorni. Sto giocando bene ma si può crescere ancora tanto. Conosco tutti i reg sia online che live, so come interpretano i tornei, so chi devo aggredire, ma ogni torneo fa storia a sé e l’approccio ad ogni minima cosa, ogni singolo spot, ogni situazione può fare la differenza“.
A questo punto, quel che viene naturale chiedergli, è se il braccialetto WSOP possa rappresentare il perfetto coronamento di una carriera ancora giovane ma già colma di successi. Musta, coerente con quanto ci rivelò la scorsa estate, ammette di non avere affatto questo tarlo:
“Il braccialetto non è nelle mie priorità. Quest’anno non penso di andare a lungo alle World Series, non ho avuto tempo per studiare a modo i mixed e andro lì per giocare MTT ad abi molto alto ma per un periodo di tempo piuttosto ristretto. Sono invece già proiettato alle WSOPE di ottobre a Berlino dove darò il 100%.. lì sarà caccia aperta! A Vegas mi concentrerò sui tornei dell’Aria e del Bellagio piuttosto che i vari 1k$ di buy-in del Rio. Ora comunque ci sono le SCOOP sul punto com. Una volta terminate deciderò bene quando partire e cosa giocare…”