Salvatore ‘toreboxe80’ Erittu campione italiano di boxe: “Il poker mi ha insegnato a studiare l’avversario!”

Il nuovo campione italiano dei pesi massimi si chiama Salvatore Erittu.

Lo scorso sabato il pugile sardo ha battuto ai punti lo sfidante Fabio Tuiach presso il Palasport San Filippo di Brescia, aggiudicandosi il titolo.

I più attenti avranno già capito che dietro questo nome non si cela soltanto uno sportivo esemplare, ma anche un grinder professionista.

Infatti Salvatore, meglio noto ai tavoli online come “toreboxe80”, può vantare un curriculum di tutto rispetto anche dal punto di vista pokeristico, condito da un terzo posto all’I.P.O. 13 dello scorso anno.

Nel pomeriggio abbiamo fatto quattro chiacchiere con il protagonista del giorno, che ci ha spiegato quanti parallelismi vi siano tra il mondo della boxe e quello del poker:

“Nel poker e nella boxe ci sono tanti punti in comune, specialmente in quello live dove lo studio continuo dell’avversario diventa un fattore fondamentale per il raggiungimento di un risultato. Certo, anche online grazie all’utilizzo dei software di tracking è possibile raccogliere tante informazioni, ma lo vedo più come una palestra: sicuramente indispensabile perché ti da la possibilità di allenarti tutti i giorni, anche se il vero “ring” rimane il tavolo verde. Nel live bisogna mantenere la concentrazione ad alti livelli in qualsiasi momento, per fare un esempio concreto mi viene in mente proprio il tavolo finale dell’IPO, nel quale ho commesso un grosso errore dettato principalmente dalla stanchezza. Infatti avevo notato un tell dell’avversario con un attimo di ritardo, dopo aver già dichiarato il mio all-in: con un pizzico di concentrazione in più probabilmente sarei riuscito ad evitarlo. Insomma tutti questi aspetti mentali uniti alla disciplina e all’umiltà accomunano il poker e la boxe avvicinando due mondi apparentemente distanti“.

Le affinità non si esauriscono qui, sconfinando anche in campo ‘sociale’ o ‘social’ per meglio dire, come ci spiega lo stesso Salvatore:

“Pokeristicamente parlando il mio avversario ‘braggava’ un po’ troppo, anche con delle allusioni pesanti. Grazie a questo suo atteggiamento, attorno alla sfida si è creata una tensione particolare, che ha avuto una eco anche in ambito pokeristico, considerate le mie amicizie con personaggi abbastanza noti come Bernaudo o Filippo Candio, con cui ci conosciamo molto bene. Ai tavoli da gioco, sia online che live, spesso succede lo stesso e capita di trovarsi di fronte qualche personaggio che ama particolarmente schernire l’avversario, ma per fortuna ho sempre avuto la calma e la freddezza necessarie per affrontare al meglio questo tipo di situazioni“.

Per Tore il mondo delle due carte non è soltanto una passione come le altre, ma ha giocato un ruolo determinante sopratutto negli ultimi anni:

“Il poker è stata una componente importante nella mia vita, mi ha fatto capire che nella mia convinzione di avere tanta disciplina, in realtà non ne avevo anta quanta me ne serviva. Lo scorso anno prima di cominciare la preparazione per il titolo, ho cercato in tutti i modi di diventare Supernova Elite, facendo degli errori che mi sono costati anche in termini di roll, buttando al vento parte di quanto costruito con gli mtt giocando cash game. Ci sono stati dei momenti in cui è stato davvero difficile far fronte alle numerose bad beat o a downswing importanti, perciò ho deciso di riporre nel cassetto l’ambizione di diventare Supernova Elite e ho chiuso a dicembre con due risultati che mi hanno dato morale: la vittoria al Sunday Evening e il podio all’IPO. Quindi mi sono messo nuovamente a studiare in modo approfondito il poker giocando molto meno, infatti in questi cinque mesi prima della sfida vinta sabato ho limitato tantissimo la mia presenza ai tavoli, imponendomi una maggiore disciplina. I risultati non sono stati eclatanti in termini economici, ma sicuramente rispetto allo scorso anno le cose sono andate decisamente meglio”.