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L’avventura londinese di Luca ‘toro 240’ Tiramani: “Voglio ‘skillarmi’ nell’inglese e mettermi in gioco sul .com!”
Non è la solita vacanza estiva, piuttosto un ‘test’ di ciò che potrà essere.
Il grinder Luca ‘toro 240’ Tiramani è partito ieri per Londra con la compagna Chiara Sesenna e trascorrerà nella capitale inglese un periodo abbastanza lungo per provare a ‘skillarsi’ con l’inglese e, perché no, vedere cosa accade sul .com.
Ecco quello che ci ha raccontato appena arrivato lassù.
IPC: L’ultima parte della tua estate, Luca, sarà londinese: quali sono i motivi di questa scelta?
Luca Tiramani: Il motivo principale è il voler frequentare una scuola d’inglese. Tutti i giorni, infatti, dalle 13 alle 17 farò un corso per migliorare/imparare questa lingua ormai fondamentale da conoscere. Faccio ciò sia come bagaglio personale sia nel caso in cui mi dovesse servire in futuro per un nuovo lavoro, qualora il poker mi stancasse o ‘finisse’.
IPC: Ti lancerai anche sul punto com? Proverai le stesse specialità che fai sul .it oppure spazierai?
LT: Ho scelto di seguire il corso di inglese nel pomeriggio così la sera posso grindare senza alcun problema, fino a notte fonda. Senza dubbio giocherò sul .com, sia la mia disciplina, ovvero heads up sit’n’go e cash game, sia qualche mtt, provando a ‘shottare’ facendo un paio di sessioni alla settimana, domenica sempre inclusa.
IPC: Vedi questa ‘vacanza’ come una prova generale per un trasferimento all’estero? Dato che puoi contare su un appartamento là, sarebbe la capitale inglese la scelta naturale?
LT: Si, quest’esperienza è un test generale per un mio trasferimento in pianta stabile qui a Londra. Avendo un appartamento, ho la fortuna di potermela vivere al 100% senza dover sostenere le spese di affitto. Questo è un enorme vantaggio, dato che il costo della vita è elevatissimo. Staremo qua fino a fine estate, poi la mia ragazza finirà l’università e dopo decideremo se trasferirci definitivamente. Di certo in questo periodo giocherò .it e .com, sarà l’occasione per vedere le prime differenze macroscopiche tra i due modi di giocare. Studierò molto, farò tanta review, proprio per capire come dovrò affrontare il gioco in caso di trasferimento permanente. A livello di heads up, ad esempio, mi spaventa di dover cambiare i range, quindi andando a snaturare quello che ho imparato in questi anni per battere il field italiano. Un’altra cosa, poi, mi spaventa: non conoscere i nickname dei top reg, rischiando così di imbattermi in avversari più esperti e preparati di me.
IPC: Londra è famosa anche per i casinò… proverai anche la PokerStars Live dell’Hippodrome? Ti invoglia il cash game live o no?
LT: Senza dubbio giocherò all’Hippodrome. Mi piace tantissimo il cash game live e credo che questa sia l’occasione giusta per mettermi alla prova, facendo lunghe sessioni, con una frequenza abbastanza alta. Questa possibilità mi esalta un sacco, perché dove abito io non ho mai l’occasione di giocare dal vivo. Qui, invece, posso farlo tutte le volte che mi sento in forma mentalmente e fisicamente. Penso di provare anche altri circoli, ma l’Hippodrome sarà di certo la mia prima meta.
IPC: Quali credi siano le qualità di Londra che ben si sposano con la quotidianità e lo stile di vita di un professional poker player?
LT: Londra credo sia il luogo ideale per un PPP. Tanti circoli, tanti casinò, la possibilità di giocare sul .com. Poi, quando si stacca dal poker, cosa che mi piace fare spesso, c’è l’imbarazzo della scelta. Concerti, festival, discoteche, pub, palestre, intrattenimento, ristoranti e negozi. Tutto quello che una persona vuole fare, qui lo può fare. Cosa si può chiedere di meglio? Unico neo è l’elevato costo della vita… bisogna grindare tanto e guadagnare ancora di più!