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Federico Petruzzelli: “Non giocherei per meno di 60.000€ di profit all’anno, la vita da professionista è complessa…”
Ci sono tanti modi per chiudere un anno pokeristico e Federico ‘FederikoPX’ Petruzzelli ha ‘scelto’ di mettere sotto l’albero di Natale uno dei tornei più complessi del weekend di PokerStars, soprattutto perché caratterizzato da un field enorme ed eterogeneo.
Il professionista siciliano, infatti, ha vinto il Sunday Challenge per 11.775 euro avendone investiti appena 15€. Davvero niente male.
Abbiamo contattato così Petruzzelli per parlare del torneo ‘perfetto’, ma ne abbiamo approfittato per chiacchierare a 360° del 2015 e del plan per l’anno nuovo.
IPC: Hai raggiunto ottimi risultati sul .com… da dove viene la motivazione per fare bene in un mtt dal buy-in basso?
Federico Petruzzelli: La ‘fame’ a un grinder non deve mai finire, altrimenti tutto diventa un’abitudine e la cosa non va affatto bene. Giocare un torneo dal buy-in basso ma con un payout importante come è il Sunday Challenge dà comunque parecchi stimoli. Personalmente applico lo stesso focus a tutti gli mtt che inizio, questo quindi mi aiuta a far bene anche ai low buy-in. A fine anno, poi, ti rendi conto che ti hanno portato un profit non da poco. Chiaro, il field di un 15€ è totalmente diverso da quello di un 250€. Specialmente nella late stage, che è la fase più importante, a un low buy-in si trovano parecchi occasionali, mentre in un high stakes spesso e volentieri si è full reg. Molto diverso, perciò, è l’approccio: contro l’occasionale in late tendi ad aggredire tanto, perché molti sono money scared, contro regular ‘rollati’ per gli high stakes, invece, non si crea il problema di ‘giocarsi i soldi’.
IPC: Il 2015 ti ha soddisfatto? Come ti aspetti il nuovo anno visto che diversi cashgamer, giocoforza, passeranno agli mtt?
F.P.: Quest’anno è andato bene, non posso lamentarmi. Adesso qualche giorno di riposo in famiglia godendomi le feste, poi pronti per il 2016 dove grinderò come un matto! Mi aspetto un nuovo anno pieno di action, sia perché ci sarà questa transizione dal cash game agli mtt, sia perché molti occasionali dovrebbero riapprocciarsi al giochino.
IPC: Quanto vale la pena guadagnare in un anno – secondo te – per fare del poker una professione? Considerando anche quanto grindare sia dispendioso a livello psicologico.
F.P.: Per quanto mi riguarda, non continuerei a giocare se guadagnassi meno di 60.000€ annui, perché, appunto, la vita da professionista è più complessa di quello che si possa pensare. Sei costretto a vivere una vita ‘diversa’ e la stessa deve esser ripagata per far sì che il gioco valga la candela…
IPC: E’ difficile, Federico, mixare .com e .it?
F.P.: No, non è così complesso. Si riduce un po’ la schedule .it e si punta più in alto sul .com. Momentaneamente però mi trovo in Italia dalla mia famiglia, quindi per un periodo giocherò solamente sulle piattaforme nostrane.
IPC: Sicuramente sei venuto a conoscenza della vittoria di Dario Minieri all’IPS di San Marino. Quanto è importante che una leggenda del poker italiano torni a far bene ai tavoli dopo un periodo buio? Può far bene all’intero movimento?
F.P.: Dario non ha bisogno di presentazioni, sono davvero contento di vederlo vincere perché è quello che merita! Ha passato dei lunghi periodi di buio, ma tornerà in pista più forte che mai, come solo i campioni sanno fare. Tutto ciò fa ovviamente bene al movimento pokeristico italiano, essendone lui un’icona importante.
IPC: Parlando sempre di campioni, sul .com c’è qualcuno che stimi particolarmente?
F.P.: Oltre al nostro Mustapha Kanit, fa sempre un certo effetto affrontare gente come Ole Schemion, Fedor Holz e Sorel Mizzi. Il .com è proprio un mondo a sé, in cui hai la possibilità di confrontarti coi migliori al mondo.
IPC: Petruzzelli cosa chiede al 2016, quindi?
F.P.: Non chiedo molto… vorrei solo farla diventare l’annata più vincente di sempre. Ti sembra troppo?!? (ride) Per quanto riguarda il mio gioco, credo invece di aver fatto passi da gigante gli ultimi due anni, specialmente perché provenivo, come tutti sanno, dal cash game. Ho la fortuna di essere amico fraterno di quei ragazzi che hanno distrutto le poker room .it, ovvero Davide Marchi, Antonio Bernaudo e Luigi Curcio, coi quali ho grindato spesso, railato le loro sessioni e curato, perciò, molti aspetti della mia tecnica. Spesso ci troviamo a Nova Gorica per grindare sul .com e riunirsi con grinder di questo calibro non può che essere una cosa positiva!
IPC: Federico, cosa saresti diventato se non avessi fatto il poker player?
F.P.: Molto probabilmente avrei lavorato con le agenzie di scommesse, perché è da lì che sono partito. Ma detto in tutta sincerità… sono contento di essere quello che sono oggi.