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Vito Barone si stacca la patch di PokerStars: “Orgoglioso della sponsorship, peccato non aver reso come in passato”
I cambiamenti al vip system di PokerStars qualche terremoto lo causeranno e già qualche scossa la si sta sentendo nel team pro della room della picca rossa.
Vito ‘w1llyss’ Barone, infatti, ha comunicato qualche giorno fa sul proprio profilo Facebook che – dopo tre anni – va a interrompersi il rapporto di sponsorship tra lui e la poker room leader in Italia.
Abbiamo quindi colto l’occasione per sentire Vito e capire quanto il poker, una volta staccata la patch dal petto, rimarrà (o meno) nella sua quotidianità.
IPC: Vito, come ti ha comunicato PokerStars la fine del rapporto di sponsorizzazione? E’ stato un fulmine a ciel sereno oppure te lo aspettavi?
Vito Barone: Me lo aspettavo. Quando ci siamo sentiti al telefono, infatti, mi hanno detto che se anche avessi lavorato al top, era un taglio che avrebbero dovuto fare. Dati i cambiamenti al vip system, era logico venisse estromesso dal team chi più negli anni ha rappresentato lo status di Supernova Elite. Seppur abbia rallentato molto negli ultimi tre anni, resto sempre il primo italiano ad aver fatto 2 milioni di vpp in un anno, il primo che ha fatto cinque milioni di vpp e detengo il record di vpp sul punto it, ovvero oltre otto milioni. Inizialmente eravamo il trampolino di lancio di PokerStars, il sogno da raggiungere, adesso invece siamo considerati il cancro del sistema (ride).
IPC: Continuerai comunque a far del poker online il tuo lavoro? La perdità della sponsorship e il cambiamento del vip system ti destabilizzeranno un po’ o hai già le idee ben chiare?
V.B.: Ho già le idee ben chiare. Continuerò a giocare a poker, ma in modo completamente diverso. Ho un plan preciso in testa per il 2016, ma al momento non voglio parlarne. Posso solo dire che non grinderò cash game e che mi vedrete ancora su PokerStars. Chi proseguirà col cash game avrà deal più favorevoli altrove, o comunque mixerà poker room.
IPC: Il cash ti ha stancato oppure hai intravisto in altre specialità possibilità di profit interessanti?
V.B.: La seconda. Credo non ci saranno più fish al cash game, moriranno prima, quindi potrebbe essere ancora più duro nel 2016 senza l’apporto della rakeback da Supernova Elite. Molti regular non giocheranno più tra loro e andranno a caccia di giocatori meno esperti.
IPC: Cosa ti porti dietro di questa esperienza triennale da patchato PokerStars? Hai qualche rimpianto oppure sei contento del percorso fatto?
V.B.: Premetto che essere stato sponsorizzato è stata una grande gioia, tutti i sacrifici fatti nei tre anni precedenti sono stati premiati. Una volta patchato, però, non sono riuscito a essere lo stesso di prima, perché conciliare l’impegno con PokerStars e il grinding mi ha destabilizzato il primo anno. La Stellar Explosion, ad esempio, è stato un impegno che mi ha visto coachare per mesi quattro giocatori inesperti. Avevo interrotto proprio un accordo con una scuola di poker nel 2010 per dedicarmi totalmente al poker giocato. In molti, poi, mi hanno chiesto coaching in questo lasso di tempo ma ho sempre rifiutato, perché – secondo me – o si fa bene una cosa o l’altra. Gli ultimi due anni ho anche sofferto una sorta di burn out che mi sono trascinato dietro a lungo, aggiunto a vari problemi personali da risolvere. Sono quindi orgogliosissimo per la sponsorship, ma allo stesso tempo mi dispiace non aver reso con la patch come in passato.
IPC: Nel 2016 darai spazio anche a qualche attività extra-poker? Sappiamo che il golf, ad esempio, ti sta appassionando non poco…
V.B.: Sicuramente per quanto concerne il golf ho l’obiettivo di abbassare sempre più l’handicap di gioco, seppur questo richieda tempo e molto allenamento. Sono una persona competitiva, non riesco a giocare a golf senza vedermi migliorare! Inoltre ho avuto una proposta anche per un lavoro futuro come fisioterapista in una struttura particolare, ma se ne riparlerà tra molti mesi. Il posto non è ancora pronto e io credo alle cose solo quando si realizzano.
IPC: Nel poker, per ovvi motivi, si parla sempre più di ‘focus’ e di qualità rispetto alla quantità… è davvero questa la strada giusta per continuare a far soldi?
V.B.: Ovviamente si e lo era già quest’anno. I tavoli sempre full reg non concedevano possibilità di multitabling spinto. Sarà decisamente importante, poi, la table selection.