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il 18 Feb 2016

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Reg Identikit – Andrea ‘IluvatarUno’ Mastropaolo: “I fish ci saranno sempre. Loro lì a divertirsi, noi a far soldi…”

Reg Identikit – Andrea ‘IluvatarUno’ Mastropaolo: “I fish ci saranno sempre. Loro lì a divertirsi, noi a far soldi…”

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Dopo aver conosciuto meglio ieri Claudio ‘cla89xxx’ Tomasi – regular del cash game Zoom – oggi ha parlato con noi un cashgamer che, invece, predilige i tavoli classici.

Lui è Andrea ‘IluvatarUno’ Mastropaolo, player che da diversi anni clicca – con successo – su PokerStars.

“Attualmente gioco cash game 6-max, mixando i livelli dal NL50 fino al NL200, scegliendo i tavoli con almeno due fish. Nel 2016 sono tornato alle origini – se così si può dire – dopo un anno e mezzo di Zoom, specialità ottima per la comodità e semplicità nell’organizzare le sessioni. Vuoi per il traffico favorevole ai normal, vuoi per il cambio del vip system, la scelta è stata semplice da fare. Non escludo, comunque, sessioni allo Zoom. In fin dei conti siamo degli sciacalli, vado dove mi porta il traffico…”.

Gli abbiamo chiesto, quindi, se i fish siano ancora presenti e in che misura. Ci rincuora il fatto che, a quanto pare, non si siano ‘estinti’.

“I fish ci sono sempre e sempre ci saranno. L’unica differenza è che il giocatore amatoriale di oggi con bottom pair non ti chiama tre strade, inizia a essere mediamente più pensante rispetto agli anni passati. Si trovano comunque delle belle scimmie che, prese da questioni personali, decidono di giocarsi ancora la vita con le carte della data di nascita del loro cane. Va bene così in fondo, siamo due facce della stessa medaglia: loro son lì a divertirsi, noi a fare soldi”.

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Andrea ‘IluvatarUno’ Mastropaolo

 

Il livello del cash game su PokerStars quindi, ci fa capire Andrea, non è complicatissimo da affrontare, tanto che almeno al NL50 la selezione non è necessaria.

“Al NL50 non c’è bisogno di fare selection, girano sempre dai 10 ai 15 tavoli con almeno due fish e il livello degli altri regular non è alto. Al NL100 già inizia a essere un problema, in orari di punta è davvero dura, ma tutto sommato si vive lo stesso. Discorso diverso per il NL200, anche se ogni tanto ho visto partire tavoli da sogno. Da inizio anno, comunque, ho notato un cambio drastico nel field, tanti più player occasionali e molti meno regular. Sicuramente diversi avranno quittato, mentre altri avranno cambiato poker room”. 

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Seppur lo scorso non sia stato il suo anno migliore, Mastropaolo è rimasto soddisfatto di quanto ha ottenuto grindando. Per il 2016, invece, non si è posto obiettivi monetari, cosa che ritiene piuttosto pericolosa da fare.

“Il 2015 è stato probabilmente l’anno più brutto della mia vita. Questo ha influito per forza di cose sul mio poker. Partii con l’idea di fare SNE, ma già a marzo capii di non farcela. Decisi quindi di pensare a quali fossero le cose più importanti in quel momento, diminuii la mole di gioco per chiudere poi con un discreto profitto. E’ stato un anno frustrante, da una parte però posso ritenermi fortunato così. Serve da lezione. Per il 2016 non ho plan specifici, darsi obblighi monetari è deleterio in questo ambito e non sarà mai una brillante idea per ovvie ragioni. Posso dire di studiare, giocare e studiare ancora, perché come dice il buon ragazzaccio di Nicola ‘quattroganci’ Valentini ‘lo scam è dietro l’angolo’ (ride). Sarà diverso comunque, l’anno in corso sarà sicuramente diverso!”. 

Come abbiamo sottolineato più e più volte, grindare non è uno scherzo e farlo come lavoro è piuttosto stressante. Insomma, l’aspetto ludico del gioco può venire dimenticato. Non è così, però, per ‘IluvatarUno’.

“Il poker certo che mi diverte ancora! Penso sia impossibile fare qualcosa nella vita senza che questa ci piaccia in qualche sua sfumatura. E il poker ne ha tante. Mi ritengo un privilegiato, la cosa più bella di tutte è la libertà che ti dà questo gioco. Il tempo, molto più importante di qualsiasi tipo di retribuzione”.

E la libertà Andrea sa come sfruttarla nel migliore dei modi, tra amici, divertimento e relax, seppur il poker in un certo qual modo sia sempre presente. Lì, a fare capolino.

“Riesco a vivere benissimo il mio tempo libero con amici, persone che ti han visto crescere e ti vogliono bene senza il bisogno di sputare pregiudizi perché fai un lavoro diverso dalla massa. Anzi, si interessano alle mie sessioni e mi fanno sorridere anche nelle giornate negative. C’è da dire che il poker fa parte della vita ormai, è un impiego a tutti gli effetti, ho imparato a non dividere la cosidetta ‘vita reale’ dal giochino, perché che si voglia o no siamo vivi, anche quando subiamo la peggior bad beat al tavolo…”.

Per chiudere, abbiamo chiesto a Mastropaolo che cosa del poker odierno lo infastidisca maggiormente e la sua risposta – lo ammettiamo – ci ha un po’ sorpresi.

“Su due piedi mi viene da dire l’importanza che si dà a certi giocatori mediocri, quando altri veramente bravi vengono snobbati e talvolta anche tagliati fuori. Subito dopo, ma non meno importante, le scuole di poker che si definiscono tali senza avere un briciolo di consapevolezza di ciò che stanno facendo. Mi lascia perplesso che tanti ragazzi si facciano pure coachare da questi personaggi, non so da quale vento siano spinti e nemmeno mi interessa. Dico solo che il coaching è un mezzo per facilitare il superamento degli scalini, ci sono ottimi insegnanti in Italia e altrettante scuole di poker, poi ognuno è libero di buttare i soldi dove preferisce. Tanto di guadagnato. Spesso però c’è molta meno meritocrazia di quanto si creda, ecco”.

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