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Il plan WSOP di Marco Bognanni: “Quote maggiorate per costi di viaggio ed edge sul field americano…”
La febbre per le WSOP sta salendo pian piano e ha contagiato anche Marco Bognanni, che ha già stilato il suo programma per l’estate di Las Vegas, dove proverà, perché no, a conquistare il suo primo braccialetto.
Non abbiamo perso tempo, così ci siamo fatti raccontare dal pro piacentino i dettagli della sua schedule.
IPC: Marco, quali criteri hai scelto per selezionare un evento piuttosto che un altro?
Marco Bognanni: Ho cercato di fare uno spending adeguato alla trasferta, troverei controproducente andare dall’altra parte del mondo per giocare 5.000$/6.000$ di buy-in. Ho scelto solo no limit hold’em, lascio le varianti a chi è più competente. Ho inserito inoltre quei tornei che, spendendo cifre calcolate, possano regalare il big shot di una vita. Eviterò tornei dal field tosto, come i 5.000$, mentre sarò al Main Event, mtt numero uno al mondo per giocabilità, rapporto buy-in/vincita e incredibilmente morbidezza del field medio.
IPC: Niente torneo a squadre? Credevo foste pronti tu, Fratti, Tiramani e Carini.
M.B.: L’ho visto e mi pareva carina come idea, ma non so se andrà a genio a qualche compagno di avventura. Inoltre i giorni prima del Main Event sono succosi per i satelliti live, di solito mi dedico a quelli. Non mi piace aumentare in corsa lo spending, si rischia di perdere il senso della trasferta. Non bisogna infatti entrare nell’ottica di dover diventare milionari a tutti i costi, piuttosto è necessario ottenere un guadagno cospicuo per il tenore di vita perseguito.
IPC: Hai scritto di voler vendere quote maggiorate, viste anche le ingenti spese di viaggio. Credi di poter tenere un ROI tanto alto negli eventi che farai?
M.B.: La maggiorazione entra in gioco per diversi motivi, sia per i costi ingenti della trasferta (22 giorni, tra volo e albergo, costano 3.000€) sia per il vantaggio che credo di avere sul field delle WSOP, perciò a ROI atteso più che positivo. Sarebbe la quarta trasferta nel deserto del Nevada, vi assicuro che già un giocatore del NL50 avrebbe vantaggi sul field americano. Sommiamoci la mia esperienza numerica in tornei online e quella mentale/emozionale nelle situazioni critiche live e si potrà intuire la mia idea di maggiorazione.
IPC: Stai preparandoti già per Las Vegas? Online stai giocando oppure hai allentato la presa?
M.B.: Da quando ho terminato il contratto di sponsorizzazione nel 2015 con Enjoybet sono rientrato in Italia e ho praticamente giocato solo online. Mi sono dedicato tanto al coaching e al ghosting dei miei ragazzi, tuttora giocano e vincono tornei ogni settimana. Son tornato a conoscere da vicino il field del punto it e seguo, quando riesco, anche le diversità con il field del punto com. La preparazione migliore è lo studio del gioco e la sua evoluzione.
IPC: Da qui alla partenza hai idea di giocare qualche live per arrivare caldo in Nevada?
M.B.: I live giocati singolarmente hanno creato in me un feedback negativo: fare km su km, alberghi, aerei, impegnare 3/4 giorni per un unico torneo e, se dovesse andar male, tornare subito a casa lo trovo odioso. Allontana il vero obiettivo del grinder mtt, ovvero giocare tanto per raggiungere il ROI atteso. Preferisco di gran lunga le trasferte in cui è possibile programmare tornei come le WSOP, l’EPT o, per rimanere sul suolo italiano, le ISOP. E’ proprio alle ISOP dove mi costringerà ad andare il buon Riccardo Trevisani, visto che iniziano proprio l’ultima domenica del campionato di Serie A.
IPC: Con chi condividerai l’avventura delle WSOP? Trevisani sarà impegnato con Euro 2016 o proverà a conquistare il braccialetto?
M.B.: Sarebbe disposto a pagarlo, il braccialetto, pur di venire, ma purtroppo fino ai primi di luglio sarà sicuramente impegnato agli Europei. Vedremo, dunque, cosa gli riserverà il destino. Per ora la squadra è composta da Carini, Fratti e Tiramani, con qualche possibile ‘outsider’ come Aldo ‘aldinopro’ Zambruno. Per ogni giocatore di poker c’è un sogno, un qualcosa che dà soddisfazione personale e allo stesso tempo crea in sé stessi la convinzione che, sì, gli sforzi e i sacrifici sono stati ripagati a dovere. Non tutti potranno cogliere il mio trasporto emozionale, ma questo è un sogno chiamato braccialetto!