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il 24 Mag 2016

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Dario De Toffoli vince alle ISOP: “Il poker dovrebbe restare sempre un gioco e allontanarsi dall’azzardo”

Dario De Toffoli vince alle ISOP: “Il poker dovrebbe restare sempre un gioco e allontanarsi dall’azzardo”

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Lo conoscevamo come grande esperto di boardgames e autore di alcuni libri italiani di successo sul poker. Non lo avevamo ancora mai visto però trionfare al tavolo nelle vesti di un vero giocatore.

Questo weekend al casinò Perla di Nova Gorica ha stupito tutti Dario De Toffoli, mettendosi al polso addirittura due braccialetti delle ISOP 2016.

Il veneziano De Toffoli, classe ’53, la scorsa settimana ha quasi shippato il titolo nel campionato dei giornalisti ISOP piazzandosi secondo.

Ha smaltito alla grande la delusione andando poi a vincere due eventi successivi. Spicca soprattutto la vittoria nel Campionato Italiano PRO che ha chiuso la serie dei tornei ISOP 2016.

Abbiamo allora contattato subito De Toffoli per farci raccontare questa sua full immersion slovena. Ecco cosa ci ha risposto: “Sono ancora scombussolato. Non me l’aspettavo assolutamente. Pensare che ho scoperto per caso le ISOP poco tempo fa in un weekend dove stranamente non avevo nulla da fare. È un bel circuito con un’atmosfera ideale.

Sono contentissimo soprattutto per il mio secondo braccialetto conquistato in un torneo dal field tosto. All’inizio infatti è stato faticoso, poi tra i 17 left del Day 2 è andata meglio. A 15 left ho fatto una sculata chiamando da sotto e salvandomi al river. Al tavolo finale invece ho aggredito molto visto che gli altri erano chiusi.

Roberto Roberti e Liwei Sun erano molto bravi ma anche loro hanno foldato molto. Dopo 25 ore di gioco complessive sono riuscito a vincere il secondo bracciale.

Peccato per il Main dove ero messo bene ma sono uscito 60esimo dopo due colpi bruttissimi, persi praticamente all’80 e al 90%“.

 

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È la prima volta in pratica che De Toffoli si toglie delle belle soddisfazioni grazie al poker live, nonostante lo abbia scoperto già 18 anni fa: “Era il 1998 ed ero a Londra per un torneo di backgammon, che terminò con mezza giornata di anticipo.

Mi proposero allora di fare un torneino di poker da 20 persone. Non ci avevo mai giocato ma sapevo come funzionava. Tra l’altro si giocava alla variante Omaha! Partecipai e arrivai anche a medaglia“.

De Toffoli in seguito è diventato piuttosto noto tra i pokeristi italiani grazie ad alcune pubblicazioni. In particolare ne ha scritti un paio insieme al grande Max Pescatori.

La carriera di De Toffoli nel mondo ludico ha origine già negli anni ’80: “Facevo altro di mestiere quando entrai nel settore dei giochi. Ho fondato una società importate (la studiogiochi) che conta ora una decina di persone.

Creiamo giochi e siamo sempre attivi e presenti a livello internazionale“. De Toffoli scrive anche (sempre di giochi) per testate importanti come ‘Il Fatto Quotidiano’ e ‘La Stampa’.

Sul poker rapportato agli alti passatempi ludici sembra avere le idee chiare: “Il poker dovrebbe restare sempre un gioco. Purtroppo dall’esterno è considerato con diffidenza perché si mischia sempre con realtà dell’azzardo. È assurdo che sia ancora vietato nei circoli“.

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