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Luca Pagano contagiato da Twitch: “L’interazione con gli eSports farà bene all’industria poker”
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A livello internazionale sta letteralmente dilagando e dopo le incredibili performance dei gamer più disparati, Twitch ha travolto tanti poker player di successo.
In Italia il fenomeno è ancora in fase embrionale, ma già da un anno a questa parte il Team Pro Online Actaru5 si è eretto capostipite in materia.
A ruota, anche il canale PokerStars Italia, grazie alle performance dei ‘patchati’ Giada Fang e Pierpaolo Fabretti sta prendendo sempre più piede.
All’appello manca sostanzialmente solo lui, l’uomo simbolo della room della picca, che dopo un estemporaneo tentativo di streaming ha deciso di pianificare ‘a modo’ le sue messe in onda.
Stiamo ovviamente parlando di Luca Pagano, che proprio in questi giorni sta definendo gli ultimi dettagli del progetto Twitch:
“E’ un mezzo di comunicazione perfetto per sponsorizzare e pubblicizzare il poker, e la sua eccezionalità è quella di essere trasversale. Poter parlare con altre persone e interagire con loro è la chiave per andare avanti con il poker. Ho fatto solo uno streaming perché mi sono subito reso conto della forza e della potenza di Twitch e ho capito che bisognava studiare qualcosa ad hoc. Proprio in queste ore sto ultimando i dettagli di un nuovo progetto dedicato alla piattaforma viola.”
Luca ci ha dunque rivelato le prime indiscrezioni a riguardo:
“Non sarà un semplice streaming della mia partita. Si parlerà ovviamente di poker, perché è da lì che si parte, ma l’obiettivo è quello di intrattenere, invitando personaggi di mondi completamente diversi. Parleremo sicuramente di videogames in generale, da quelli storici ai più recenti, fino ad arrivare a trattare i più noti eSports quali League of Legend, Hearthstone, Dota2 e altri ancora. C’è molta curiosità. Il mondo degli eSports è ancora abbastanza sconosciuto. Sinceramente pensavo ci fossero tanti punti in comune, in realtà sono meno di quelli che mi aspettavo, nonostante tutto sono due universi che stanno entrando in contatto e non potranno che trarre vicendevoli benefici: l’industria del poker, per quel concerne alcuni aspetti economici e manageriali, può certamente fare da guida alle nuove aziende che si stanno facendo largo nel mercato del gaming. D’altro canto, gli eSports possono insegnare i motivi per cui è possibile appassionarsi ad un gioco senza che sia necessariamente presente la componente economica.”
Nonostante questa invidiabile prerogativa degli eSports, Pagano ammette che a oggi farebbe fatica a vedere un poker dove esiste solo una coppa da alzare e non ci sia alcuna ricompensa pecuniaria:
“Questo lo dico mettendomi nei panni del Luca giocatore professionista. Nonostante ciò credo sia impossibile non apprezzare l’aspetto puramente ludico/skill intensive del gioco, e in questo senso non posso non lodare l’impegno di Alex Dreyfus e la ‘sua’ Global Poker League. Non sono certo che la tappe siano quelle appropriate, ma indipendentemente da come possa andare questa edizione, le prossime, se ci saranno, non potranno che andar meglio. Promuovere il poker come uno sport è l’obiettivo di tutti: la direzione è quella giusta. Ma ciò che apprezzo di più dell’intero progetto GPL è l’aver ideato l’Holdem X, una nuova variante di Poker! Pur non facendomi impazzire, sono in questo mondo da quasi 20 anni e quando vedo cose che differiscono dal Texas Hold’em non posso che essere felice nel vedere aziende che propongono qualcosa d’innovativo.”