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Reg Identikit – Roberto ‘Cece’ Capece: “Gioco da una vita, ora però noto tanti problemi nel poker online”
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Ha 33 anni, vive ad Aosta, è un veterano del poker online in Italia e si definisce un semipro.
Stiamo parlando di Roberto Capece, che forse avrete incrociato a qualche tavolo con il nick ‘Cece‘, ‘CeceAo’ o ‘CeceAo83’.
Domenica scorsa ha piazzato un paio di risultati niente male su PokerStars.it e ne abbiamo approfittato allora per fare due chiacchiere con lui.
Ecco cosa ci ha raccontato Roberto sul suo percorso pokeristico: “Gioco a poker da una vita e mezzo. Iniziai 8/9 anni fa ai tempi di King Solomons e di Biccio Ascari.
Cominciai a grindare seriamente i Sit & Go di GD da 3€ e 7€ salendo a 37, 55, 100€. Ho fatto il poker pro a tempo pieno solo nel 2011, quando sono stato sponsorizzato per i live da una skin di People’s.
Lo sponsor mi notò in seguito a dei buoni risultati ottenuti live nel 2010, quando vinsi un evento del PGP a Saint-Vincent e mi piazzai terzo alle France Poker Series. Ora gioco molto meno a Saint-Vincent perché non c’è più movimento“.
Torniamo allora al grinding online di Roberto: “Online gioco mtt 2/3 sere a settimana. Sono sempre stato un autodidatta, non ho mai fatto coaching o hand review. Ho letto solo un paio di libri.
Uso Holdem Manager ma solo per vedere poche statistiche, per capire se ho di fronte un fish vero o magari un bravo reg.
Non ho mai avuto la possibilità di confrontarmi con tanti regular anche perché vivendo qui nella Valle non ho molti giocatori vicini fisicamente.
Ho giocato praticamente in tutte le room online. Il 2014 è stato probabilmente il mio anno migliore, nel quale ho raggiunto un picco di 70mila euro vinti.
Poi ho sofferto un po’ di burnout e ho fatto un po’ di pausa per un paio di anni. Ora sono tornato ai tavoli con più voglia.
I ritmi dell’online si sposano bene con la mia attività. Lavoro nel locale di famiglia e iniziando il pomeriggio posso anche far tardi la sera dormendo poi la mattina.
Mi piacerebbe provare il ‘punto com’ ma sinceramente non so se avrei le capacità. Comunque sarebbe una cosa seria, giocare da professionista è stressante“.
Roberto ci ha confessato che ultimamente il mondo del poker online in Italia non è proprio il massimo per lui: “Non mi piace molto l’ambiente del poker online di questi ultimi tempi.
Ci sono troppi ragazzini montati, a me piacciono i giocatori che stampano soldi senza vantarsene troppo. Ci sono poi troppe altre cose che non vanno.
Le scuole di poker, per esempio, secondo me generano delle situazioni di softplay che vanno ad aggiungersi ai noti problemi dei multiaccount e dei gruppi su Skype. Non mi sembra insomma un ambiente molto pulito e la situazione peggiora sempre di più.
Adesso che arriva l’estate c’è poco traffico e i garantiti scendono parecchio. Bisognerebbe approfittare dell’assenza di tanti reg nel periodo estivo ma ci vuole mindset.
Al momento non consiglierei a nessuno di mettersi a giocare seriamente online. Non basta guadagnare 1/2k al mese. Bisogna contare tutta una serie di sacrifici e quindi bisognerebbe fare almeno 4/5k al mese.
Capisco però che in Italia la situazione economica e lavorativa è quella che è, perciò piuttosto che far niente meglio grindare, comunque i margini per guadagnare ci sono ancora“.
Quali speranze pokeristiche ha dunque Roberto per il futuro? È presto detto: “Mi auguro che i politici introducano una liquidità condivisa con varie nazioni europee coinvolte.
Per quanto riguarda il live, mi piacerebbe un giorno volare a Las Vegas per le WSOP. Non l’ho mai fatto, ho sempre rinviato la trasferta un po’ per pigrizia, un po’ per problemi di lavoro“.