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Kanit: “Per arrivare al top bisogna sacrificare tutto: l’unico che può accostare me e Dario è… Ivan Gabrieli!”
Atterrato a Las Vegas da poche ore, Mustapha Kanit si è prontamente schierato al suo primo evento WSOP 2016, riuscendo subito ad imbustare per il day2 del Championship Pot Limit Omaha.
In una lunga chiacchierata, il fenomeno azzurro ci ha rivelato il suo plan e le sue ambizioni per questi campionati del Mondo, unica manifestazione live nella quale non è ancora riuscito a piazzare l’affondo vincente (miglior risultato al Rio: 5° ad un 5.000$ NLH per 128.000$ nel giugno 2014).
“Giocherò tutti gli eventi di No-Limit Hold’em. Il resto dipende da come si evolveranno i tornei a cui prenderò parte. Non ho una schedule fissa: se c’è qualche torneo bello e voglio giocare potrei anche spostarmi dal Rio… Come dichiarato in passato, il braccialetto non è mai stato un’ossessione; penso che d’estate ci siano molti posti migliori rispetto a Vegas!”
In queste ultime settimane, difatti, Musta ha pensato esclusivamente a godersi un po’ di relax, trascorrendo le sue vacanze in quel di Ibiza. Il torneista numero uno in Italia, e tra i primissimi al mondo, si è dunque schierato solamente al giro di boa di queste WSOP, a testimonianza della veridicità del suo credo.
“Non ho mai giocato per i trofei. Mi piace molto il gioco e adoro la competizione mentale che si crea ad alti livelli. Quando mi siedo al tavolo cerco di dare sempre il massimo altrimenti preferisco fare altro; il field di tornei ad high buy-in è tosto però penso di avere una buona edge e un ottima immagine su cui fare leva. Se ho mai pensato di smettere? No, mi diverto ancora troppo!”
Così come il suo ‘gemello’ Dario Sammartino, durante la permanenza a Sin City Musta ha scelto di affittare una villa insieme ad alcuni amici, discretamente noti nell’ambiente:
“Starò in villa con Dan, Igor e Liv [Colman, Kurganov, Boeree, ndr.]! Penso sia molto meglio avere un appartamento piuttosto che alloggiare in un casinò perché puoi gestire al meglio i ritmi frenetici di una città come questa: puoi cucinare e mangiare quando vuoi, hai tutto lo spazio che ti serve per rilassarti e goderti la giornata. Non sono mai stato in hotel a Vegas, e penso che mai lo farò.”
Musta e Dario, Dario e Musta. Da un paio d’anni a questa parte, il poker azzurro d’Elite è esclusivamente legato al piemontese e al partenopeo. Abbiamo dunque chiesto a ‘Mustacchione’ se vede qualche potenziale ‘new entry’ italiana a certi livelli:
“Per raggiungere certi livelli devi essere predisposto naturalmente ed essere disposto a sacrificare cose che in pochi riescono a mettere da parte. Non penso sia solo una situazione di gioco in sé per sé, ma è molto più una situazione mentale e di circostanze. Penso che il più ‘avvantaggiato’ a seguire le nostre orme sia Ivan Gabrieli. Avendo un confronto costante con me e Dario, Ivan ha sicuramente un vantaggio dalla sua, considerato anche e soprattutto il talento che ha già di per sé! Recentemente ha avuto ottimi risultati, ed è un amico di lunga data: io lo conosco addirittura da quando avevo 14 anni…! In questi ultimi due anni ha fatto un processo di crescita molto importante e se devo fare un nome non posso che fare il suo. In ogni caso credo ci siano davvero tanti talenti nel poker italiano, ma sono in pochissimi quelli disposti a sacrificare tutto per questo ‘gioco’.”