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La movimentata estate di Luca Tiramani, tra vacanze (tante) e grinding: “Scopro il mondo e la mia mente ne giova…”
L’anno scorso ‘fuggì’ a Londra per rafforzare il suo inglese, quest’anno l’estate di Luca ‘toro 240’ Tiramani è altrettanto interessante.
Lui è un grinder sui generis, che da sempre pone tanta attenzione all’alternanza tra lavoro e svago, aspetto fondamentale per cercare di rendere sempre al massimo ai tavoli.
Adesso si trova con un amico in Costiera Amalfitana, ma non rimarrà questa l’unica vacanza del professionista piacentino, che ha deciso, tra l’altro, di non volare a Las Vegas per le WSOP.
“Il cambio del Vip System di PokerStars ha fatto scemare la mia motivazione – ha spiegato Tiramani – dunque ho diminuito i volumi per dare spazio alla qualità. La pressione comunque è maggiore, perciò staccare è diventato ancor più importante rispetto al passato. Da inizio 2016 ho plannato alcuni viaggi, senza necessariamente fare distanze allucinanti, per scoprire meglio la nostra Italia, che è in grado di regalarci paesaggi incredibili…”.
Col caldo non è facile stare al computer a macinare mani, lo stesso vale per un ragazzo come Luca che non ha mai fatto del poker, come anticipato, l’unica ragione di vita.
“Ho l’età giusta e i soldi in tasca giusti per poter fare quello che mi pare, non avendo ancora né famiglia né prole. Provo quindi a godermi la vita nel miglior modo possibile, vedendo più luoghi possibili e in parte fregandomene di risparmiare”.
Durante i suoi viaggi Tiramani pensa spesso al poker, ma in un modo che definiremmo sano e non pressante.
“Capita spesso, perché alla fine siamo imprenditori di noi stessi. Personalmente penso a come e quando ricomincerò, anche se facendo molte pause dal grinding durante l’anno sono pensieri che mi accompagnano ma non mi logorano. Non rinuncerò mai, comunque, alla mia vita sociale, che ritengo importantissima, per guadagnare 10.000€ in più all’anno… per questo credo di essere un grinder atipico!”.
E pensare che Luca sarebbe dovuto essere a Vegas con Fratti, Bognanni, Carini e Trevisani, poi la razionalità lo ha portato a dire no alle WSOP.
“Non abbiamo prenotato subito, dunque ho iniziato a calcolare tutto in maniera più matematica. Tra hotel, volo e quotidianità, per tre settimane, avrei speso circa 6.000 euro. Avevo pensato di vender quote lievemente maggiorate, ma non essendo così abituato al live, alla fine, ho constatato che sarebbe stato un tuffo troppo grosso. In più sarei mancato per il compleanno della mia ragazza, con la quale sono abituato a organizzare feste con tanta gente per questo genere di ricorrenze. Dunque non invidio nessuno che è andato a Las Vegas, perché loro sono là per lavorare mentre io sono in vacanza, ho la testa libera e la mia mente sta bene. Posso invidiare sì l’esperienza pokeristica, però è qualcosa che prima o poi arriverà…”.
Tiramani ha un ‘plan’ impegnativo per quanto riguarda questa stagione, che è appena all’inizio.
“Sono stato un po’ in Liguria, ora sono in Campania e arriverò fino al confine con la Calabria. Sto alternando relax e sbattimento totale, mi piace infatti anche muovermi e faticare, stare nello stesso posto mi annoia. Lunedì torno a casa, ho in programma due settimane intense di grinding e attività fisica, poi partirò per una settimana a Ibiza. Dopo saranno ancora due settimane di lavoro, mentre in agosto farò qualche giorno con la mia ragazza tra Marche e Toscana. Ripartirò col grinding da fine mese, andrò avanti fino a ottobre, quando l’idea è quella di andare negli Stati Uniti per un viaggio itinerante, come piace a noi, per scoprire la costa ovest…”.