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il 2 Set 2016

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Andrea Cortellazzi, miglior azzurro all’EPT dei record: “Sono più maturo ora e vado fiero della mia costanza”

Andrea Cortellazzi, miglior azzurro all’EPT dei record: “Sono più maturo ora e vado fiero della mia costanza”

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È stato il migliore italiano al Main Event dell’EPT dei record dove ha sfiorato il tavolo finale.

Andrea Cortellazzi, 23enne che abbiamo imparato ormai a conoscere negli ultimi due anni, ha chiuso 12° al casinò di Barcellona incassando la vincita più alta della sua carriera: 81.700€.

Lo abbiamo contattato a pochi giorni dall’impresa per farci raccontare tutto sulla sua trasferta. Abbiamo così fatto alcune scoperte molto interessanti e capito qualcosa in più su di lui.

Prima di tutto Andrea ci ha fatto un riassunto della sua esperienza pluriennale all’EPT di Barcellona, dove per lui è iniziato un percorso importante:

Per me questa era la terza volta all’EPT Barcellona. La prima risale a due anni fa e fu molto significativa per me. Lavoravo alla SNAI allora e dopo un 3° posto all’IPO di Campione un amico mi suggerì la trasferta EPT.

Mia madre non era d’accordo. Le dissi che se fossi riuscito ad andare ITM a Barcellona avrei lasciato il lavoro e provato per un anno a fare il giocatore di poker.

Piazzai effettivamente la bandierina uscendo con QQ contro KK 209°. L’anno scorso invece non sono andato a premio.

Questa volta sono partito prima per giocare anche l’Estrellas dove ho chiuso 278°. Sono andato là già il 16 agosto. Ho preso un appartamento a 2 km dal casinò e ho noleggiato un motorino per spostarmi.

Adoro il clima di Barcellona e sapevo che l’EPT avrebbe fatto ancora grandi numeri. Il periodo è perfetto, tanti ricchi turisti ci vengono in vacanza. Nessuno però si aspettava tutti quei record.

L’unica critica che mi sento di fare riguarda i prezzi del bar (gestito dall’hotel Arts) che erano alti praticamente come quelli di Montecarlo. Bastava uscire dal casinò comunque per qualcosa di più economico”.

Passiamo al racconto del torneo: “Il mio Main EPT è iniziato bene, nel Day 1 avevo un bel tavolo dove ci sono state diverse eliminazioni. C’era anche Carlo Savinelli ad un certo punto.

Ho imbustato il primo giorno 85.000 chips. Nel Day 2 immaginavo che sarebbe scoppiata la bolla considerato l’allargamento della zona ITM al 20%.

Ho iniziato da secondo in chips al tavolo ma poi sono stato spostato ritrovandomi come uno degli stack più corti. A 20 dalla bolla ho vinto una mano incredibile contro il chip leader cinese del tavolo.

Apre lui da MP, chiamo io con 5-5, chiamano anche i bui. Il flop è 5-6-9. I bui checkano, il cinese cbetta e restiamo in due.

Il turn è un 2. Finiamo ai resti, io mostro per primo le carte e lui fa muck. Il floorman lo costringe a girare la sua mano anche se il pot ormai è mio. Mostra Q-10, era comunque già morto.

Arrivo al Day 3 con 130.000 e trovo un tavolo non male. C’è solo un pro forte ma corto con 40k. Vinco un bel colpo con J-J contro 8-8 e una serie di piattini. A fine giornata perdo i minimi con A-K contro A-A e sono tra i 98 left.

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Nel Day 4 il mio tavolo è il primo a essere rotto. Vinco un cooler pazzesco con A-A contro Q-Q e K-K. Il flop è da infarto: K a faccetta seguito da A e 5.

Per la prima volta arrivo al Day 5 e lì un paio di colpi mettono fine al mio sogno. Prima perdo pushando con A-10 contro K-K e poi esco con 6-6 contro J-J.

È stata un po’ una delusione ma non tanto per i soldi. Io vendo sempre quote ad amici e in questo torneo giocavo al 30%“.

 

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Andrea ci ha spiegato come mai non paga mai interamente il buy-in: “Vendo sempre quote perché non ho il roll per giocare tornei come l’EPT. Preferisco puntare sulla quantità: meglio per me giocare tre EPT piuttosto che uno solo.

Vendendo quote giochi in maniera diversa. Ci sono dei pro e dei contro ovviamente. Comunque ritengo che sia importante confrontarsi con i più forti. Per fortuna sono un ragazzo pulito e tutti si fidano di me“.

Andrea comunque per la seconda volta è stato l’azzurro che è arrivato più lontano in un Main Event EPT: “Sono orgoglioso di essere stato il migliore italiano sia a Praga che a Barcellona“.

Sicuramente i suoi recenti risultati sono anche frutto di una maggiore maturità: “Ho giocato otto EPT andando a premio cinque volte.

Per la prima volta al Day 4 ero davvero confindent e riposato. Sono riuscito a dormire bene. A dire il vero, ero più emozionato quando ho fatto tavolo finale all’IPO“.

Nonostante sia giovane, Cortellazzi continua a preferire il live all’online: “Sono due giochi completamente diversi. L’online è più matematico.

Io preferisco il live dove c’è più psicologia e devi fare attenzione ai bluff e ai tell. Giocherei i satelliti online ma ci sono troppi giocatori che fanno collusion. Preferisco i sat dal vivo che gioco sempre con buoni risultati“.

Come prevedibile Andrea ora è già pronto per un imperdibile appuntamento a Campione d’Italia: “Adesso giocherò qualche torneo come ospite nei circoli e il WSOP Circuit a Campione. Spero di riuscire a giocare online il Sunday Million del 18 settembre“.

Guardando più lontano, Andrea sembra avere le idee molto chiare: “Per me il poker è un tramite, non un fine. Un giorno investirò tutto quello che ho vinto in una nuova attività“.

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