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Jackson Genovesi, campione del NOS KO: “Differenza enorme tra i reg forti e i giocatori bravi…”
Qualche giorno fa il professionista romano – ormai anche imprenditore nel campo della ristorazione – Jackson Genovesi ha fatto suo il Night On Stars in versione Knockout, torneo che ha fatto schizzare il suo bankroll di oltre 12.380 euro in un sol colpo. Si tratta infatti dell’mtt più danaroso della settimana su PokerStars dopo il Sunday Special.
Ultimamente meno presente sulle scene pokeristiche, appunto perché impegnato su altri fronti, Genovesi sta dimostrando comunque di mantenere il proprio poker a un ottimo livello, sia per quanto concerne i tornei sia per quanto concerne il cash game.
“E pensare che il torneo è partito subito male – ci ha raccontato Jackson – ho perso mezzo stack con 9-9 contro uno short che ha 3-bet/callato con K-J. Sono rimasto con 2.500 chips in un tavolo con Pasquale ‘Sharkgus88’ Gregorio e Davide ‘girex91’ Marchi. Davide ha provato a buttarmi fuori un paio di volte, ma ho vinto entrambi i colpi al 70% (ride). Una volta raggiunto un buono stack è filato tutto liscio, sono sempre rimasto nelle parti alte del count. Al tavolo finale è andata bene fino a quattro left, poi io e il futuro runner-up ‘GiLLi_7′ abbiamo fatto raddoppiare i corti cinque o sei volte. E’ così che non ho preso taglie da 1.700€ e 900€. Alla fine ce l’abbiamo fatta ad arrivare in heads-up, dove ho vinto il colpo decisivo con K-Q contro il suo A-3…”.
Avendo ‘L’Unico’, Jackson non può più permettersi di grindare full time come ai vecchi tempi, ma decisamente non è un player in pensione, tutt’altro.
“Con il ristorante ho minor tempo per giocare, però domenica e lunedì sono schierato fisso! Principalmente gioco cash game di omaha, specialità in cui posso stare al tavolo due ore e poi staccare, senza dover necessariamente passare 8/9 ore incollato al pc come avviene per le sessioni di mtt”.
Il palinsesto e i soldi in ballo non sono più quelli degli scorsi anni, ma per Genovesi c’è ancora margine per togliersi qualche soddisfazione.
“Il field si indurisce ogni anno di più. I reg forti sono veramente forti, ma c’è una differenza enorme tra loro e quelli bravi… dunque c’è spazio per vincere. Il problema è dato dai pochi soldi in palio, però amen, uno è costretto ad adeguarsi a ciò che ha davanti. Per quanto riguarda la tecnica, ho fatto un bel po’ di hand review sia di tornei che di cash game omaha, poi mi ha aiutato molto il poter confrontarmi con amici/reg molto forti sia italiani sia stranieri”.
Abbiamo chiesto a Genovesi, infine, di spendere due parole sull’IPT ed EPT, festival del poker che saranno a breve sostituiti da altre manifestazioni.
“Indubbio che mi dispiaccia. I miei primi tornei live son stati quelli, quando prendere parte a un EPT rappresentava un sogno. Mi ricordo miliardi di momenti. Ringrazio l’organizzazione soprattutto per avermi permesso di conoscere persone, alcuni di questi ragazzi diventati amici molto stretti e fidati, che senza tali eventi mai avrei incontrato. PokerStars per cambiare avrà i suoi buoni motivi. E’ vero che modificare una cosa che funziona è sempre rischioso, ma se il prodotto che si va a proporre è valido, il rischio è veramente ridotto. E questo ai vertici lo sanno…”.