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Luca Vivaldi sarà il floorman del Big One for One Drop: “Vedrete i pro fare coaching ai dilettanti…”
Non è ancora certo se ci sarà qualche nostro connazionale nel field, ma un rappresentante ‘di lusso’ al Big One for One Drop lo avremo al 100%.
Non avrà le carte tra le mani, ma sarà comunque vicinissimo ai tavoli.
Si tratta di Luca Vivaldi, che è stato scelto dall’organizzazione – diretta da Seth Palansky e Jack Effel – per essere il floorman del torneo benefico da un milione di dollari di buy-in, che tra l’altro sarà in modalità re-entry (!!!).
Emozionato e carico per questa bellissima opportunità lavorativa, non abbiamo perso tempo e abbiamo fatto a Luca qualche domanda su quello che sarà l’evento live pokeristico del 2016.
IPC: Per certi versi sarà l’evento dell’anno per quanto concerne il poker live: che effetto avrà sul pubblico, secondo te, il fatto che ad affrontarsi saranno soprattutto ‘amateur’?
Luca Vivaldi: Sarà l’evento dell’anno perché entrerà nella storia per avere il buy-in più alto di sempre. Sul pubblico avrà a mio parere un effetto molto “glamour”, se mi passi il termine poco pokeristico. Attrarrà molti spettatori incuriositi dall’ammontare di denaro in palio. Il fatto che siano soprattutto ‘amateur’ darà, per me, un tocco di freschezza e novità. E le novità ‘rinfrescanti’ vengono solitamente recepite bene in questo ambiente…
IPC: Buy-in irreale e prizepool da capogiro… quali sono le difficoltà che un floorman, seppur con la tua esperienza, può incontrare in un evento come il Big One fo One Drop? E’ facile avere a che fare al tavolo con ricchissimi businessman o sono ‘clienti difficili’?
Luca Vivaldi: Buy-in e prizepool impressionanti e aggiungerei tantissimi soldi per una charity incredibile. Difficoltà in realtà sono solo di approccio al giocatore non professionale visto che sono abituato ‘bene’, ovvero solo a pro di alto livello, ma potebbe anche rivelarsi un lavoro facilitato proprio per lo stesso motivo! Sarà un modo leggermente diverso di dirigere un torneo in cui non vedo l’ora di tuffarmi.
IPC: Immagino tu non possa fare nomi. Ci saranno comunque alcuni professionisti nel field? In che percentuale?
Luca Vivaldi: Ti chiedo perdono ma qui proprio non posso sbilanciarmi (ride). Posso però dirti che facce conosciute ne vedrete a fare coaching ai giocatori “recreational”. Ovvero i partecipanti, in cambio di una quota ufficiale del 2.5%, potranno essere affiancati da un pro con cui potranno parlare tra una mano e l’altra, nonché durante le pause.
IPC: Credi che Montecarlo a ottobre sia la location ideale per tale evento o sarebbe stato meglio sfruttare il periodo delle WSOP a Las Vegas?
Luca Vivaldi: Montecarlo, secondo me, è la location perfetta per questo storico evento. La sala in cui si svolgerà il torneo nel ‘Casino de Monte-Carlo’ è favolosa, molto “jamesbondiana”, e questo Las Vegas non può offrirlo. Non può nemmeno offrire un Principato che è da sempre la capitale della ricchezza! Ottobre è un periodo in cui a Monaco c’è ancora bel tempo e non coincide con nessun’altra data importante.
IPC: Calati nella situazione che vivrai tra poche settimane. Quale potrebbe essere il momento/la fase più complessa da gestire dell’intero torneo?
Luca Vivaldi: Penso che situazioni difficili a livello gestionale non verranno a crearsi per la grande organizzazione, preparazione e duro lavoro che Jack Effel e il suo team hanno messo in questo evento. Hanno veramente anticipato e previsto tutto nei minimi dettagli. Per farti un esempio, i dealer scelti, oltre ad essere tra i migliori al mondo, parleranno in totale una quindicina di lingue…