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Reg identikit – Andrea ‘AMW91’ Montrone: “La costanza di risultati gratifica più di uno shot!”
Tra pochi giorni compirà 25 anni. Ma Andrea Montrone, “AMW91” su PokerStars.it, il regalo se l’è già fatto in anticipo.
Il ragazzo pugliese, dopo una deeprun all’evento #1 ICOOP, ha infatti shippato l’evento #12 del festival della room della picca, incassando una prima moneta da oltre 15.000€.
Andrea, protagonista odierno della nostra rubrica dedicata agli squaletti dell’online, ci ha raccontato le origini, la crescita e la sua maturazione pokeristica:
“Ho conosciuto il Texas Hold’em a soli 16 anni, un po’ in tv, un po’ tra amici, e come la maggior parte dei players, è proprio in quest’ultimo contesto, nei primi sit’n’go casalinghi, che ho mosso i miei primi passi. Di li pian piano è cresciuta la passione e qualche anno dopo, al mio primo anno di università (2010), ho iniziato ad approcciarmi al gioco in maniera più seria, questo anche grazie alla nascita dell’amicizia con Filippo Marroccoli, giocatore che stimo moltissimo, il quale essendo allora già un grinder, mi mostrò sin da subito questo mondo visto da una prospettiva differente rispetto a quella amatoriale. Ma il momento in cui ho REALMENTE iniziato a farne oltre che una passione, anche una professione, è stato fine 2013. Fino ad allora si può dire che ero un mix tra un reg e un amatore.”
La carriera pokeristica di Andrea prende il volo ancor prima d’iniziare. A pochi mesi dal suo esordio online, un incredibile shot da 75.000€ in un Sunday Special Christmas Event gli regalano un “bankroll” di base da sogno.
“Sicuramente quella vittoria è stata importantissima, ma credo che il mio risultato più importante sia la somma degli ITM, anche più piccoli, fatti di lì in poi. Rappresentano la costanza e la perseveranza che ho quando gioco a poker. Penso che qualunque regular debba esser fiero più del percorso complessivo che lo caratterizza, che non di un singolo shot che può capitare a chiunque. Tra il 2011 e il 2013 ho mixato mtt, sng e cash game (più hu che 6-max), ma ciò che mi ha sempre appassionato, divertito e stimolato di più sono gli mtt, e questo l’ho capito definitivamente traendo le conclusioni riguardo le mie esperienze succitate, proprio a fine 2013; da quel momento gli mtt rappresentano il 99% del mio giocato. Rispetto al cash game, nel giocare i tornei, mi sento molto più confident. Ciò che mi affascina di questa disciplina è l’alternanza di fasi differenti tra loro, quindi un continuo adattamento a dinamiche sempre variabili, che non li rende mai monotoni, la competizione nel voler arrivare primo, la tranquillità di aver pagato il buy-in e di non poter perdere niente di più, lo stimolo dei grandi montepremi e il conseguente sogno di vincere cifre molto importanti. Quindi una serie di emozioni che nel poker solo gli mtt ti possono dare.”
Oggi, Andrea è un reg a tutti gli effetti. Ma a differenza di tanti altri colleghi, il poker non è al centro della sua vita:
“Una delle cose incisive nella mia crescita pokeristica, e che in parte l’ha rallentata, è stata sicuramente la mia carriera universitaria. Il poker per me attualmente è una passione-lavoro, ma di pari passo sto portando avanti un mio progetto lavorativo che ha bisogno di un percorso di studi per essere raggiunto; quindi mi sono laureato a luglio in Economia e Commercio e sto completando il percorso di studi definitivamente con una laurea magistrale in finanza (che sto per incominciare). Ovviamente poker e università sono due cose che possono andare pari passo, ma nel mio caso, anche per voglia di divertirsi e di spensieratezza, l’una ha rallentato l’altra. Credo che un giorno ridurrò la massa di tornei per dar spazio a un futuro lavoro che non riguarda il poker. Specifico, eh: ridurre, non smettere! 🙂 Perchè il poker è, e credo resterà, una delle mie passioni. Oggi il mio spending medio è di circa 450€ al giorno, per i serali circa 650€ al giorno, che diventano circa 900€ la domenica e il giovedì; gioco dai 20 ai 30 tornei al giorno, circa 4 volte a settimana, per un totale di circa 400 tornei al mese (sat compresi), multiroommando ma giocando principalmente su ps.it.”
A testimonianza di quella che è principalmente una passione e non un mestiere a tutti gli effetti, Montrone rivela di avere un rapporto amore/odio con il poker live:
“Giocare live mi piace tanto, ci sono chiaramente dei fattori che nell’online non esistono, che mi appassionano: scovare tells negli avversari (e nascondere i propri), costruirsi un’immagine al tavolo a 360° (e non solo per quanto riguarda lo stile di gioco come nell’online), giocare a un gioco molto più ‘psicologico’ rispetto all’online, percepire di più le emozioni e l’adrenalina al tavolo, e così via. E’ vero anche però, che giocare live aumenta la varianza e richiede tanta pazienza, in quanto il gioco è molto lento rispetto ai ritmi frenetici dell’online (e a volte questo fattore può portare ad annoiarsi in certe fasi). Sinceramente però, di live non ne gioco tantissimi, anche se ho vissuto l’esperienza delle World Series of Poker (2014), e devo dire con risultati niente male in più di un torneo; per il resto ho giocato tornei di svariati circuiti principalmente in Italia o in nazioni vicine. I motivi però che mi portano comunque a un lieve distacco dai live sono appunto: l’alta varianza, spending molto più alto rispetto al mio abi online, vari impegni extra-poker, e per finire tanta strada e tempo da impiegare per raggiungere le varie mete, in quanto essendo del sud sono lontano praticamente da tutti i casinò d’Italia e d’Europa; di conseguenza la trasferta la prendo anche come una ‘vacanza’, in cui inoltre rivedo tanti amici e conosco nuova gente. Non nego che nei miei piani futuri c’è la volontà di giocare qualche live in più rispetto ad ora!”.
Determinante, ai fini della maturazione sua pokeristica, è stato il coaching di Emiliano Conti:
“Per quanto riguarda il field online punto it, ho la fortuna di essere prima di tutto amico a quello che per me è un idolo e un enorme punto di riferimento, con il quale mi confronto, faccio hand review e dal quale apprendo tantissime cose: Emiliano Conti. A lui devo tantissimo. So che in questa rubrica devo fare altri due nomi di player che stimo particolarmente. Beh, vado sul sicuro: se parliamo a livello mondiale direi, Mustapha Kanit, che stimo tantissimo, e inevitabilmente Daniel Negreanu. Credo che però 3 nomi siano troppo pochi, visto che alla loro pari c’è gente come Jason Mercier, Fedor Holz, Tobias Reinkenmeier, Daniel Colman, che merita di essere citata per quanto di straordinario ha fatto e fa nella sua carriera.”
In ultimo, il 24enne di Bisceglie ci tiene a ringraziare le persone che lo supportano quotidianamente in quel che fa, decisive forse anche più di un coach per ottenere grandi risultati:
“Ciò che ha inciso positivamente sia nella mia crescita pokeristica, ma in primis nella mia vita in generale, è il fatto di avere la mia splendida famiglia, la mia meravigliosa fidanzata Ester, degli amici fantastici oltre al già citato coach (che rientra anche tra i miei grandi amici), Emiliano. A loro dedico tutti i miei successi!”