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Nicola ‘quattroganci’ Valentini supera se stesso: “Il miglior anno ai tavoli in termini di profit!”
Ogni tanto compare, come una meteora.
Dice la sua, incassa una buona dose di complimenti, o obiezioni, e torna ai tavoli senza far troppo rumore.
Parliamo di Nicola ‘quattroganci’ Valentini, recentemente intervistato in merito alla sicurezza delle room online e alla possibilità di una imminente liquidità condivisa, che anche stavolta si appresta a chiudere l’anno con numeri da capogiro.
In questo periodo eravamo abituati a vedere in bella mostra sulla sua bacheca gli screenshot relativi al raggiungimento dei 2 milioni di VPP, traguardo non proprio alla portata di tutti, ma da quando PokerStars ha introdotto le modifiche allo Status VIP la qualità ha preso il sopravvento sulla massa, con risultati sorprendenti anche per lo stesso ‘quattroganci’ che di mani hai tavoli ne ha macinato davvero tante:
“Il mio anno pokeristico generalmente si chiude il 9 dicembre, ma senza lasciarmi andare a facili entusiasmi posso dire che in termini di profit è stato l’anno migliore da quando ho cominciato.”
Un’affermazione che lascia un po’ a bocca aperta, considerate le previsioni tutt’altro che rosee fatte esattamente dodici mesi orsono. Insomma, cambia il field, cambia lo Status VIP, l’action diminuisce eppure il buon ‘quattroganci’ fa registare uno score senza precedenti.
Dove sta il trucco?
“Il field non è stato certamente il più difficile in assoluto. Forse per il fatto che molti reg forti non sono più sul ‘punto it’, ma anche perché, probabilmente, sono sparite tante persone che pur non facendo grandi numeri ai tavoli toglievano liquidità al field. Come ho compensato la minor entrata della rake? Più qualità e molti meno tavoli, tant’è che ho realizzato di fare molta piu fatica rispetto a prima quando parte l’action su più di 7 tavoli. Al momento giocare 6x è l’ideale, anche se mi capita di arrivare fino a 9 in alcune circostanze.”
E’ stato necessario scendere di livello per trovare action?
“No, ho fatto 250.000 mani al NL200, facendo sostanzialmente break even, ma in un periodo a inizio anno dove probabilmente non ero ancora entrato nell’ottica di quello che il sistema, o meglio il nuovo regolamento, chiedeva. Inoltre è stato un periodo in cui ero stanco, svogliato e avevo parecchie grane che credevo di non portare sul lavoro ma che in parte ho portato. Purtroppo me ne sono accorto in corso d’opera e infatti c’e’ stato un bello swing in quel periodo.”
Quanto conta il fatto che stia facendo da mental coach ad altri player?
“Tanto, e i miglioramenti sono costanti. Rifletto sulle cose seguendo gli altri, ma in fondo è un lavoro continuo su me stesso.”
Hai fatto coaching con qualche reg conosciuto?
“No, è rimasto il mio vecchio coach con cui mi è capitato di discutere saltuariamente di poker o di qualche spot, ma non ho fatto coaching in senso stretto con qualche reg straniero.”
Dov’è finito l’astio per la politica intrapresa da PokerStars oltre alla paventata volontà di smettere?
“L’anno scorso mi ero espresso in modo molto duro in merito al cambio del vip system e lo rifarei, per il modo e i tempi in cui è avvenuto. Avevo anche detto che questo sarebbe stato il mio ultimo anno, e lo ridirei, il problema è che mi sento nell’obbligo morale di proseguire ancora un pochino! Ci sono troppi aspetti del game che vorrei esplorare e migliorare. Se ripenso a tutte le mani che ho fatto quest’ anno credo di avere un bel margine di miglioramento e sto gia pianificando lo studio per il futuro. Insomma ci sono troppe cose che non so, davvero troppe. Macro errori fatti, mindset…è vero che mi sono accadute cose molto sgradevoli ma il lavoro è il lavoro, quindi non può essere un’attenuante il fatto di aver avuto un periodo difficile. Bisogna trovare il modo per ruscire comunque a lavorare bene.”
I regular che incontri sono migliorati? C’è qualcuno che ti hamesso in difficolta?
“Ci sono dei player che mi mettono particolarmente in difficolta però per motivi diversi i super-reg con cui ho giocato in passato non ci sono più. Di bravi ce ne sono, per carità, però non c’e’ stata la costanza di avere gente come Clavio Anzalone, Erion Islamay, Daniele Colautti e altri.”
Come immagini lo scenario della liquidità condivisa?
“L’eta mi ha portato ad immaginare poco le cose che non dipendono da me. Se accadrà vedremo come accadrà, che margini ci saranno, che field ci sarà e vedremo di adattarci.”
Buoni propositi per il prossimo anno pokeristico ormai alle porte?
“Studiare qualcosa di diverso. So dove posso migliorare tanto e farò il possibile per farlo.”
Ecco il grafico di Nicola ‘quattroganci’ Valentini relativo al profit macinato in questo 2016…anche il vostro è così?
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