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Rocco Palumbo analizza il suo 2016: “Il mio A game è ottimo, a livello dei migliori grinder mondiali”
Nella tarda serata di ieri Rocco Palumbo ha pubblicato il suo grafico relativo al 2016, anno in controtendenza rispetto a quello precedente quando – usando parole sue – fece un bagno.
I numeri parlano chiaro e aiutano a sintetizzare la stagione di un grinder: 7.524 games, stake medio 157€, ROI totale 17,5% e profit pari a 201.707 euro.
“Se non avessi avuto la fortuna di shottare 250.000$ allo SCOOP – ci ha spiegato il genovese – magari avrei avuto più fortuna nei piccoli colpi o via dicendo. Ovvio che lo shot sposti, ma è così per praticamente tutti i grafici. Levando quelli, infatti, sono quasi tutti grafici mediocri…”.
Abbiamo chiesto a Rocco cosa lo abbia aiutato nel 2016 a raggiungere determinati risultati.
“Ottima costanza, in più ho migliorato il mio gioco imparando ad adattarmi alle tendenze. Il poker sul dot com è in evoluzione continua, al contrario di quello che avviene sul punto it, e se rimani indietro è un vero inferno! Ho ancora tanta voglia di giocare, ma il focus recentemente è un po’ calato, probabilmente per il fatto che son dieci anni che faccio la medesima cosa. Succede a qualsiasi lavoratore, ma nel poker pesa di più. Quello che rimpiango è di non essermi preso qualche pausa in più per curare, appunto, sul focus”.
Palumbo ci confessa di non sentirsi troppo lontano dai top grinder del dot com, anzi.
“Credo che il mio A game sia ottimo, già a livello dei top mondiali. Ho un buonissimo mindset fuori dal tavolo e come preparazione, non al meglio però in game. Talvolta, come detto, pecco di concentrazione, soprattutto perché ho nuovi interessi a cui dedico molto tempo e che mi portano un po’ via la mente dal gioco. E’ assurdo, eppure il mio focus era molto più alto sul .it dove non era necessario. Sono soddisfatto di quanto fatto lo scorso anno per quanto concerne abi e volume, forse avrei solo potuto diminuire un po’ le sessioni”.
Non ha fatto bene, invece, live, ma è fiducioso che le cose potranno andare meglio in futuro.
“E’ stato un vero disastro, pur avendo avuto qualche shot è stato senza dubbio il mio peggior anno da quando grindo live. Rimane una specialità in cui ci sono ancora tanti soldi da fare, soprattutto in rapporto ai buy-in, mentre online come sali un po’ diventa terribilmente difficile”.
Non è così semplice per Rocco, anche volendo, alzare l’abi magari alla ricerca di ulteriore profit.
“Il mio abi è già il più alto possibile, non c’è niente di più grosso da giocare online, a parte i Super High Roller durante le Series. Potrei ad esempio togliere dalla schedule i tornei medi, ma al momento gioco pochi mtt per sessione, ovvero 30 infrasettimana e 50/60 la domenica, quindi non ne sento il bisogno. Se le varie poker room aumentassero l’offerta high stakes sicuramente alzerei l’abi, ma per adesso è una possibilità remota”.