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Massimo ‘bailamos74’ Caldera e gli anni d’oro dei rakebacker pro: “Per fare i soldi bastava star seduti al tavolo!”
Più che il suo nome qualcuno ricorderà il suo nickname.
Massimo Caldera, in arte ‘bailamos74‘, è stato uno di quelli che i soldi, con il nostro amato giochino, li ha fatti per davvero. Parliamo degli anni in cui fare il professional poker player online significava tutt’altro che essere un mago della G.T.O. o avere una laura honoris causa in I.C.M., perché ciò che incideva maggiormente nel bilancio mensile era la rake-back. Quindi l’unico obiettivo era massare, massare e ancora massare.
Più che panca piana si trattava di una bella sedia comoda, con due monitor da 27 pollici al posto dei bilancieri e tanta, ma davvero tanta, pazienza. Giusto per farvi un esempio ecco lo score di Massimo nei suoi anni di attività come grinder Sit&Go su Gioco Digitale, ovvero dal 2008 al 2014:
Non fatevi ingannare dalle apparenze, perché il rosso da circa 400.000€ su oltre 120.000 Sit&Go giocati potrebbe farvi pensare di esser di fronte all’ennesimo riccastro di turno che decide di regalare i soldi ai tavoli. Quello da tenere realmente in considerazione invece è il penultimo partendo da sinistra, ovvero la rake totale prodotta sulla piattaforma. Il motivo? Ce lo spiega direttamente lui:
“In quel periodo con lo status VIP massimo si riusciva a prendere circa il 70% di rake-back, a cui andavano aggiunti i bonus e le classifiche. In totale posso dire, con un margine minimo di errore, di esser riuscito a incassare circa il 120% della rake-back. Perché ho sempre giocato quasi esclusivamente su Gioco Digitale? Il field era morbido, il traffico era importante e a queste condizioni per fare soldi bastava letteralmente restare seduto al tavolo.”
La conferma di quanto ci ha raccontato ‘bailamos74‘ la possiamo trovare nella recente intervista fatta a Matteo ’84KAKA84′ Vignoli, tra i top grinder Sit&Go in Italia su PokerStars.it, che nel suo anno migliore ha tenuto un R.O.I. del – 2 % assicurandosi comunque un profit da oltre 120.000€:
“All’incirca le aspettative di guadagno erano quelle. Noi regular in un certo qual modo garantivamo il traffico e di conseguenza attiravamo tanti nuovi giocatori in un periodo in cui il poker stava vivendo il suo boom.”
Quello che per Massimo è diventato un vero e proprio lavoro è cominciato come un passatempo che riusciva a distoglierlo dai problemi della vita reale:
“Venivo da una brutta depressione e, dopo esser stato in cura per diverso tempo, ho trovato nel poker una delle poche cose che mi aiutava a distrarmi. Inizialmente giocavo for fun, prima ai soldi finti e poi, con l’arrivo del poker in Italia, su Gioco Digitale a buy-in molto bassi. All’epoca mixavo tanto MTT e Sit e infatti il bankroll col quale son partito proveniva in gran parte dai tornei. Dopo qualche mese di apprendistato ho cominciato a studiare seriamente con Sit&Go Wizard. Mi piaceva proprio esaminare ogni spot e capire quale fosse il miglior modo per interpretare le varie situazioni e finché il livello rimaneva così basso l’edge al tavolo era tantissima. Con l’arrivo dei nuovi regular però, pensare di fare profitto esclusivamente ai tavoli richiedeva una quantità di tempo e applicazione eccessiva, quindi ho puntato, come del resto gli altri, sulla quantità.”
Dopo la golden age del poker sulle room ‘punto it’ il sistema comincia a cambiare e per i rakebacker la strada del professionismo comincia a farsi in salita:
“Ho smesso di grindare ad aprile 2015. La verità? Sono contento che la mia avventura sia finita. Ho cominciato a giocare per ambire a quella ‘libertà’ che il poker garantiva, specialmente in passato. Ma dopo tanti anni spesi ai tavoli online stavo realizzando che l’unico conto in rosso era quello che avevo con il tempo. I soldi mi consentivano di avere un tenore di vita alto, comprarmi qualsiasi cosa, ma alla fine stavo andando contro il motivo per cui avevo iniziato a giocare: sentirmi più libero. Perciò paradossalmente è stato meglio che l’idillio sia finito. Ora mi occupo di diverse cose sempre nel settore, dall’e-gaming a un gruppo di stakati che seguo personalmente, facendo di tanto in tanto una capatina ai tavoli cash Omaha e qualche presenza in giro per i live.”
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