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Andrea Shehadeh Re a Campione: “La run? Non certo negli showdown…”
Dopo aver cullato invano il sogno del PartyPoker Millions, Andrea Sheahdeh ha trovato l’Eldorado a due passi da casa.
Il player lombardo, ITM senza acuti a Nottingham, ha centrato nella serata di ieri la sua più alta vincita in carriera, accaparrandosi l’OTB37 (OnlyTheBarracuda’s 37) per una prima moneta da ben 100.000€:
“E’ una grande soddisfazione; fare primo su oltre 2446 ingressi non capita tutti i giorni – ammette. Vincere una somma del genere a fronte di soli 200€ di buy-in è davvero il massimo! Run? In realtà non credo di essere stato particolarmente fortunato. Su 20 showdown giocati ne avrò persi 15 e vinti 5, ma quelli vinti sono stati ovviamente di vitale importanza. Ciò in cui penso di aver runnato bene è stato il seat redraw, in quasi tutti i day. Ho sempre avuto i giocatori più skillati alla mia destra e ho dunque potuto tenerli a bada senza troppi patemi. Nel final day ho avuto la fortuna di non essere subito al tavolo televisivo, il che mi ha permesso di rilassarmi con cuffie e cellulare nella prima parte e non essere particolarmente stressato quando è arrivato il momento di giocarsi i soldi”.
Dopo un torneo vissuto costantemente nella parte alta del count, Andrea si accorciava a fine Day3, stagliandosi intorno quota 30bb e galleggiando grazie a diversi pot uncontested, frutto anche dell’ingenuità di qualche avversario:
“C’erano davvero diversi giocatori troppo tellati. Alcuni erano palesemente distratti e in più di una circostanza ne ho approfittato per aprire da early anche con mani marginali e uno stack tutt’altro che corposo. La svolta è dunque arrivata a 15 left quando la mia coppia di 10 ha superato la coppia di donne dell’avversario, in un all-in pre. Lì ho capito che sarebbe davvero potuto essere il mio torneo.”
Al final table il 23enne punta dritta al primo posto e l’unico, vero ostacolo sembra essere Klevis Pali (poi 3°), seduto immediatamente alla sua sinistra.
“E’ stato chipleader per larga parte dell’FT ed era probabilmente l’unico giocatore davvero preparato. A 3 left ho capito che uno dei due avrebbe fatto terzo e l’altro avrebbe vinto. Fortunatamente sono andato io… 🙂 “
Grinder di professione da poco più di due anni, Shehadeh conosce in realtà il Texas Hold’em da parecchi anni:
“Ho iniziato appena diventato maggiorenne, ma mi è servito un po’ di tempo prima di mettere la testa a posto. Prima splashavo ogni torneo! Adesso, grazie anche alla grande passione che ho per il gioco, penso di essere maturato tanto. Il mio è sostanzialmente un percorso d’autodidatta: mi sono guardato centinaia di video di final table di tornei prestigiosi su youtube ed è stato di fondamentale importanza. Cercare di capire le mosse dei più grandi esponenti di questo gioco allarga la mente e ti fa capire tante cose. Poi sta a noi avere la sensibilità e le capacità per metterli in pratica.”
Nonostante la somma incassata, Andrea non intende fare voli pindarici e resta ancorato a terra:
“Sono migliorato rispetto a qualche anno fa, ma per fare il salto di qualità definitivo serve ancora tempo. A Nottingham, ad esempio, era tutto un altro gioco. Il field europeo, a quei livelli, è davvero ostico. Qui in Italia flattano tutti, là si giocavano tribettati come se non ci fosse un domani. Ma è solo il primo di una serie di esempi che potrei fare. Ad ogni modo sento di essere davvero confident, al tavolo mi diverto e cerco sempre di prenderla col sorriso, anche quando vengo eliminato per un brutale scoppio. Il futuro? Avevo una schedule live già piuttosto chiara in testa e credo che la rispetterò: tra qualche giorno sarò a Gorica per un 250€, poi a Barcellona per un 1.000€ di 888 poker. Di certo questo boost economico potrebbe convincermi a fare un salto al di là dell’Oceano. Devo rifletterci un po’ su, ma la trasferta a Vegas, a questo punto, considerando anche che non ci sono mai stato, si potrebbe davvero fare”.
Photo credits: Fabio Querin