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Doppietta domenicale per Andrea ‘ANTIREGS87’ Crobu: “Forse andrò a Vegas, ma lo scam brucia ancora…”
Ancora lui, sempre lui, proprio lui…
Perché in fondo a noi piacere raccontare i personaggi e Andrea Crobu, 23 anni ancora da compiere, ci offre sempre degli spunti interessanti. Emergere a livello nazionale partendo da una piccola realtà come quella del suo paese natio, Abbasanta, scalare tutti i livelli cash-game e affermarsi contemporaneamente nei Multi-Table-Tournament, presentarsi ai festival EPT con la grinta di chi ha ancora tanto da dimostrare, senza farsi abbattere da parentesi infelici come lo scam da oltre 40.000€ subito di recente, è qualcosa che poco ha a che fare con l’ordinario.
Salito agli onori delle cronache dopo un doppio shot al Sunday Special e bollato subito come ‘bambino good runner’, Andrea ha lottato costantemente per scrollarsi questa scomoda etichetta di dosso. Dopo un anno incerto dove la run MTT sembrava essersi esaurita, nel giro di un migliaio di games il grinder sardo è tornato a dire la sua centrando, proprio ieri sera, una doppietta nei domenicali. E il grafico che vedete qui accanto ne è la dimostrazione:
“Ho dimostrato col tempo che non si trattava soltanto di run. Sono migliorato tanto in questi anni e nonostante abbia ‘flattato’ per un anno intero non ho mai avuto swing importanti, considerato l’abi a cui gioco. Penso di avere edge su quasi tutto il field ‘punto it’, che nel 2017 reputo essere ancora di livello medio-basso: giocano tutti allo stesso modo, usano linee troppo standard e non riescono a metterti davvero in difficoltà. Poi se in questo modo uno vince i soldi ci piò pure stare, ma se un reg medio del ‘punto it’ giocasse cosi sul ‘dot com’, salvo episodi di run clamorose, non vincerebbe un euro. Il cash rimane comunque il mio main game, nonché una delle ‘scuole’ migliori per imparare a gestire il postflop.”
Quanto ha inciso l’episodio dello scam nella tua tenuta mentale e conseguentemente nei risultati MTT?
“Ha influito parecchio e ancora oggi lo sto accusando mentalmente. Ho avuto due mesi e mezzo di pausa dove non ho nemmeno aperto il pc ma poi fortunatamente, grazie anche al supporto degli amici, sono riuscito a voltare pagina. Ho deciso di andare a Montecarlo per il Championship un po’ per farmi una mezza vacanza e un po’ perché confidavo nel karma: dopo tutte queste vicissitudini uno spera che le cose comincino a girare per il verso giusto…Invece nemmeno stavolta è andata come speravo. Ho fatto due final table e una bolla FT ai side, perdendo dei colpi importantissimi che in totale avrebbero spostato almeno 60/70K. Non certamente una bella botta a livello morale, ma sono sicuro che prima o poi questi soldi torneranno indietro.”
Ultima parentesi sull’episodio scam: ci sono state delle evoluzioni negli ultimi mesi?
“La situazione purtroppo è ancora ferma, è passato tutto a livello legale ma i tempi sono lunghi e ci sono delle difficoltà oggettive su come procedere. Bisognerà attendere ancora parecchio…”
Sappiamo che sei amico di tanti top reg italiani con cui ti confronti quotidianamente: un pensierino a trasferirti all’estero e cimentarti nel field ‘dot com’ l’hai fatto?
“Trasferirsi a Malta sta diventando una cosa molto seria e ci sto pensando su da qualche tempo, perchè non essendoci più tanta action cash in Italia occorre trovare una soluzione. Buttarmi a capofitto sugli MTT non mi attira, principalmente perché non mi va di fare nottate per vincere due spicci. Gioco solo la domenica, quando ci sono i garantiti più alti, mentre sul ‘dot com’ sarei più motivato a fare le ore piccole per vincere qualcosa di importante. Inoltre far bene all’estero sarebbe l’ennesima sfida personale, sarei curioso di vedere se le mie skill possono emergere anche in un field più competitivo.”
Da quel che abbiamo avuto modo di capire, sia di persona che attraverso i social, per te vincere una Picca avrebbe un significato particolare…
“E’ un sogno. Anche quando vinco al circoletto sono contentissimo, perchè un trofeo è sempre un torfeo, una sfida personale diciamo. Ricordo quando a 15 anni guardavo il poker in tv, vedevo i giocatori alzare al cielo i trofei e pensavo: chissà se un giorno anche io… A distanza di 5-6 anni ho avuto possibilità di farlo e pur non essendoci ancora riuscito è già comunque un gran traguardo poter giocare tornei come l’EPT e continuare a sperarci.”
E se capitasse a Vegas? Suvvìa, in fondo la paura dell’aereo in fondo è solo una scusa…
“Si, stavolta sto pensando di andarci per davvero. E’ ancora una sorta di obiettivo, se andassi giocherei prevalentemente cash game live stakato e fare qualche MTT. Parlare di un braccialetto WSOP è qualcosa di troppo grande anche per la mia immaginazione, per ora penso a far bene sul ‘punto .it’. Ma devo ammettere che oggi Vegas non è più così lontana come in passato e non escludo che possa accadere già quest’anno…”
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