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Shehadeh da sballo: “Miracolato? Forse. Fiducia e consapevolezza hanno fatto la differenza”
Cla-mo-ro-so.
A meno di un mese dal trionfo a Campione D’Italia, Andrea Shehadeh si è ripetuto a Barcellona.
Il grinder di origini giordane ha centrato un nuovo successo a 6 cifre, incassando 110.000€ dopo aver messo in riga ben 610 players nel Live Poker Festival di 888 poker (1.100€ buy-in) del capoluogo catalano.
Dopo una notte d’inevitabili quanto meritati festeggiamenti lo abbiamo intercettato al risveglio:
“Ebbene sì… l’ho combinata di nuovo! A inizio final day ripartivo 6/25 con 33 blinds e ho avuto dunque un buon margine di manovra per arrivare sereno a due tavoli left. La svolta è arrivata dunque a 14 left quando un player decide di openshovare circa 20bb da bottone con 9-T off e io mi ritrovo con A-A da big blind. In quel momento ho conquistato la chipleading e non l’ho più mollata!”
La fiducia e l’autostima di Andrea, in sé e nel suo gioco, sono un crescendo rossiniano:
“La vittoria all’OTB mi aveva dato le certezze che cercavo. Quando ti schieri ad un evento molto simile ad uno che hai già vinto sai come muoverti e lo fai con maggiore consapevolezza e tranquillità. Credo davvero di aver sbagliato poco o nulla! Inoltre il field mi ha dato una mano; a livello tecnico gli spagnoli sono addirittura più indietro rispetto al tutt’altro che eccelso field live italico. E’ chiaro che devono tenere i colpi quando conta. Ma la situazione creatasi ieri era veramente idilliaca e non potevo non sfruttarla…”
Fatta eccezione per un paio di player, e per i colleghi azzurri, Shehadeh dichiara di non aver avuto particolari patemi nel portare a termine la sua corsa.
“Fatta eccezione per Cate Hall, davvero brava, e Fernando Pons, solido reg live, nonché ex november 9, non ho trovato giocatori in grado d’infastidirmi. Mi ha davvero deluso Will Kassouf, che ritenevo più skilled di quanto in realtà non sia. Sostanzialmente credo che noi italiani avessimo una marcia in più, proprio per questo abbiamo evitato di ‘farci la guerra’. Singolare uno spot giocato contro ‘papriziopesh’ [Alessio Sardone, ndr.], a 3 tavoli left, in cui lui apre 30x coi Jack, io tribetto 25x con Q-Q e lui snap folda face up… Online si sarebbe slogato il polso!”
A coronamento di un week-end magico, Andrea ha portato a termine la missione facendo leva sul proprio stack e sui timori degli avversari.
“A 5-6 left ho preso letteralmente il controllo del tavolo e arrivati in 3-handed sentivo che non potevo più sbagliare. Nella mano che mi ha virtualmente regalato l’heads-up difendo con A-Q l’open del bottone e ne chiamo tre su K74 10 A. Arrivo dunque al testa a testa conclusivo con un’amatore che era già felicissimo di esser lì. Ho un vantaggio di circa 8:1, ma il primo showdown è già quello decisivo. Apro 8-8, shova diretto con A-7. Chiamo. Flop 456. Turn 6. River 9…”
Qualità tecniche, fiducia in sé stessi e quell’inevitabile dose di run nei momenti che contano. Ma due risultati del genere in un così breve arco di tempo non possono essere soltanto un caso:
“Ripeto, ero davvero fiducioso. E’ chiaro che per fare primo e primo serve anche un po’ di buona sorte, ma credo di essermi giocato al massimo 5-6 showdown nel final day e le ho messe sempre da meglio. Se poi tengono i colpi è tutto più facile 🙂 Miracolato? Forse. Susciterò certamente qualche invidia, ma degli hater davvero non m’interessa. L’eventuale conferma o smentita di quanto fatto in questo magico maggio potrebbe arrivare a breve: dopo questa vittoria sto seriamente pensando di partire per le WSOP!”