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La distanza giusta del rail dal tavolo? Per il TD Salvatore Elio Capuccio non è una questione di metri…
A distanza di qualche giorno, la polemica scaturita dal ‘caso Vrabel’ è ancora all’ordine del giorno.
Per chi si fosse perso qualche puntata, il player statunitense si è lamentato con il TD nel corso del final table del Colossus per la troppa vicinanza degli spettatori – che secondo alcune testimonianze dirette erano in grado di vedere le carte dei giocatori – e per dei presunti insulti rivolti nei suoi confronti che avrebbero turbato il regolare svolgimento della partita.
Dopo esser stato ascoltato dal TD nella prima occasione, al ripetersi delle intemperanze da parte del pubblico, lo stesso TD ha preferito lasciar le cose come stavano invitando il giocatore a prendere posto e continuare la partita. Morale: Vrabel chiude in nona posizione il tavolo finale della vita e comincia a lamentarsi prima sui social e poi sui forum online, scatenando un acceso dibattito sulla questione.
Per capire qualcosa in più in merito abbiamo scelto di rivolgerci al tournament director Salvatore Elio Capuccio, con cui abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere nel pomeriggio:
Elio, abbiamo appreso che la distanza del rail dal tavolo finale del Colossus era di 4-5 piedi, ovvero un metro/un metro e mezzo, esattamente la metà rispetto ai canonici tre metri. Secondo la tua esperienza quale dovrebbe essere la giusta distanza da tenere?
“La distanza giusta è quella che impedisce ai non addetti ai lavori di ricevere/ scambiare informazioni con i presenti al tavolo e di essere molesti per gli stessi. In pratica gli spettatori dovrebbero essere abbastanza distanti da non essere in grado di vedere le carte dei giocatori, fare agevolmente segni, o molestare (la semplice presenza di un estraneo alle spalle è molesta)”
Come avresti agito al posto del TD nella situazione che ha coinvolto Luke Vrabel?
“Io li avrei messi a dieci metri di distanza o comunque avrei allontanato chi non manteneva un comportamento consono: la tutela del gioco è la priorità. Ho sentito che il TD si è rivolto al giocatore in maniera noncurante al secondo appello, immagino sarà stato molto preso dal gestire i 120 tavoli del torneo… – scherza Elio – Non vedo giustificabile una reazione di noncuranza in una situazione di così facile gestione. Il TD è per definizione l’ultima voce in capitolo nella gestione del torneo. non è possibile cambiare una sua decisione. Tuttavia se non è gradita forse chi lo paga farà a meno di farlo in futuro, le forze dell’ordine potrebbero dover vagliare un denuncia o simili.”
A te è successo di dover prendere delle misure particolari nei confronti del pubblico?
“Si, mi è capitato molte volte di dover allontanare curiosi dal tavolo. Una volta durante un ft WPT con streaming a carte scoperte con ritardo di 30 minuti un giocatore mi chiese di allontanare uno spettatore che era fuori dall’area del ‘palco’ dove si svolgeva il tavolo. A suo avviso lo spettatore avrebbe comunicato le sue carte a un avversario dopo averle viste in streaming. Anche se a mani gia finite, non voleva correre il rischio che l’altro svelasse il suo gioco. Opzione abbastanza remota, ma lo spettatore è stato invitato a prendere posto in luoghi meno invasivi.”