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Nicola Cappellesso: Se non ci sarà la liquidità condivisa il poker online italiano è destinato a morire
Continuano ad arrivare adesioni per la nostra petizione in favore della liquidità condivisa.
Dopo Gabriele Lepore e Giada Fang è oggi Nicola Cappellesso a spiegarci perchè l’Italia dovrebbe rispettare l’accordo siglato a Roma nel luglio 2017 ed entrare finalmente nel mercato comune del poker online assieme a Francia Spagna e Portogallo.
Senza troppi giri di parole il grinder veneto va direttamente al nocciolo della questione: senza la liquidità condivisa, a suo avviso il poker online è destinato a morire.
D: La tua situazione lavorativa quanto ha risentito dell’andamento del mercato online italiano?
NC: In questo momento secondo me, per come stanno andando le cose, il punto it è destinato a morire a breve se non ci sarà qualche svolta tipo la liquidità condivisa. Il margine di guadagno si è abbassato al punto che quasi non vale più la pena fare la vita del grinder. La cosa positiva è che durante i grandi eventi online ci sono ancora abbastanza soldi, ma nel resto dell’anno no; e neanche a dire che puoi andare avanti tutto l’anno con la speranza di runnare bene e shottare in uno di questi eventi. L’anno scorso ho continuato a vinciucchiare e grazie anche a coaching e staking alla fine sono riuscito ad avere un buon guadagno, ma a mio avviso quest’anno non sarà così: ho dato una occhiata ai dati di questi primi tre mesi del 2019 di diversi reg: tolti i reg che hanno shottato qualche evento o quelli che hanno runnato un po’ meglio, la stragrande maggioranza o sta facendo pari o sta vincendo veramente poco in questi tre mesi. E parlo anche di gente che gioca tutti i giorni pomeriggio e sera, quindi credo davvero che ad andare avanti così il poker punto it sia destinato a fermarsi.
D: Di quanto credi si sia abbassato il guadagno atteso per un grinder mtt .it di medio livello negli ultimi cinque anni?
NC: Più o meno cinque anni fa, era il 2013, ho cominciato online spostandomi dal live: ebbene un novizio come me allora faceva più soldi di quelli che faccio oggi che gioco da anni. Mi ricordo di annate in cui i top-reg vincevano 120.000-130.000€, l’anno scorso a parte ‘KingMave91′, che ha fatto quelle cifre ma shottando due eventi, noialtri siamo tutti rimasti a massimo 50.000€. Quindi a spanne cinque anni fa il guadagno medio di un reg era due volte e mezzo quello di oggi.
D: Secondo te la liquidità condivisa potrebbe essere abbastanza per ridare vigore al mercato italiano del poker online, o servirebbe anche altro?
NC: Credo che al momento la liquidità condivisa è l’unica soluzione possibile. Tra l’altro ho visto il palinsesto condiviso e diciamo che è molto simile a quello del punto it, secondo me l’ingresso dell’Italia non farebbe che raddoppiare i garantiti e i numeri del field, quindi mi sembra la soluzione più ovvia e più perfetta per noi.
D: A tuo avviso un eventuale field condiviso italo-franco-spagnolo-portoghese come sarebbe, e quanto sarebbe diverso dal field dot com che in passato hai sperimentato in prima persona?
NC: Su punto com ho giocato un anno e ho perso ma non l’ho massgrindato perchè ho continuato a giocare punto it sapendo che almeno qualche soldo sicuro lo avrei fatto. Infatti alla fine ho perso sul com ma sull’it ho vinto più di quello che ho perso su com, quindi è stata una annata col segno più, anche se non di tanti soldi. Se dovessi riprovare l’esperienza punto com oggi non lo affiancherei al punto it visto che il margine del punto it è talmente basso che non avrebbe senso togliere focus. Al più continuerei a giocare gli eventi quando ci sono assieme a uno-due tornei tipo il NOS. Al tempo decisi di sperimentare il punto com perchè sapevo che per me sarebbero stati gli ultimi anni prima di “diventare grande” e mettere base in Italia. Così è stato. Ora mi sono stabilizzato e non avrei più la possibilità di prendere, partire e fare quello che voglio quindi spero bene che arrivi qualche novità altrimenti non credo che ci sia la possibilità di poter andare avanti così. Per quanto riguarda il field nuovo in realtà non lo conosco benissimo, ma quando ero fuori a giocare com ho sperimentato Winamax e il field era carino, mi piaceva, mi sembravano abbastanza scarsi e in più a livello di range era un po’ più simile al punto com, non come sul punto it che stanno tutti ad aspettare, su punto fr si giocavano i soldi più volentieri quindi immagino che il field sia un po’ più così anche oggi. Degli spagnoli non ho mai avuto grande stima pokeristica, quando sono andato a Barcellona a giocare non mi sono affatto sembrati sti gran fenomeni; i francesi li ho visti giocare e non mi sembrano troppo forti. Poi chiaramente oggi ci saranno più reg rispetto ad allora, di sicuro aumenteranno i reg e aumenteranno i fish.
D: Perchè a tuo avviso un giocatore occasionale italiano dovrebbe firmare la petizione in favore della liquidità condivisa?
NC: Credo che tutti gli appassionati italiani di poker dovrebbero firmare. Io ovviamente vedo le cose principalmente dal punto di vista di un regular che col giochino ci campa, ma anche chi gioca perchè ama il poker non avrebbe che da guadagnare dall’allargamento del punto it. Per iniziare ci sarebbe il vantaggio di potersi confrontare con giocatori di altre nazioni e scuole ampliando il bagaglio tecnico e divertendosi di più. Poi con un investimento più basso si potrebbe trovare il colpaccio da più soldi, ad esempio con 10€ si potrebbe partecipare a un torneo che dà 6.000€-7.000€ al vincitore. Infine, i numeri più ampi sarebbero di per sè una maggior tutela nei confronti dei giocatori occasionali. Parlando a un livello più generale, comunque, chi ha a cuore il futuro del poker online italiano dovrebbe firmare la petizione.
Se vuoi che l’Italia entri nella liquidità condivisa firma la petizione! (attenzione: ricorda che devi convalidare la tua email perchè la firma sia valida)